𝐗𝐂𝐈𝐈𝐈

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La donna dai capelli bruni ha gli occhi iniettati di sangue, pieni di rabbia e odio.
Strappa la lama dalla mano dell'uomo e gliela punta alla gola, pronta ad ucciderlo.
Per farla finalmente finita con quella storia.
«Ti prego, sono tuo fratello.» 
Si ferma immediatamente, le pupille tremano per l'indecisione.

Esme sobbalza nel cuore della notte, ansimando sudata e portandosi una mano al petto.
Prende un grosso respiro e socchiude gli occhi per qualche istante per cercare di tranquillizzarsi.
Quel sogno è fin troppo vivido, vero, lo ha percepito sulla pelle.
Si volta verso il ragazzo che dorme al suo fianco con la guancia schiacciata contro il cucino e sorride, sollevata di non aver fatto tanto rumore da svegliarlo.

Gli bacia la fronte e gli accarezza il petto, tenendosi seduta e ammirandolo ancora cullato dal suo sonno tranquillo.
Ha percepito qualcosa di particolarmente strano in questo sogno, non è stato un incubo ma piuttosto un ricordo.
È così tanto scossa, infatti, che per quanto le dispiaccia decide di svegliarlo, non perché voglia disturbarlo ma in quanto bisognosa di conforto.

«Draco...» mormora accarezzandogli il viso e sospirando.
«Mhn...sì?» mugola, voltandosi verso di lei e forzandosi di aprire gli occhi stanchi.
«Puoi tenermi un po' di compagnia?»
«Io sto sopra» sbadiglia e si sforza per mettersi seduto, facendola ridere ma coprendosi la bocca con una mano per non stordirlo con quel suono squillante.
«No no, mi basta qualche carezza» continua a sghignazzare mentre lo osserva intento a strofinarsi gli occhi con il dorso della mano.

Santo cielo, è davvero bellissimo anche appena sveglio.

«Peccato, mi sarebbe andato bene comunque» accenna un riso e le stampa un bacio sulla guancia accarezzandole la schiena «Tutto bene, fatina?»
«Ho fatto un sogno strano, volevo un po' di coccole» sussurra poggiando la testa sulla sua spalla e ricevendo un bacio sulla testa.
«Un altro fratricidio?»
«Sì, ma era strano...» inizia a spiegare confusa ripercorrendo con la mente il vivido ricordo di ciò che ha visto «Era una donna che tentava di uccidere il fratello, ma era come se la conoscessi.»
«Pensi che sia legato alla profezia, vero?»
«Penso di sì, amore. Presumo si stia avvicinando.»

Si sdraiano nuovamente e lui la tiene stretta forte a sé, accarezzandole ripetutamente il volto e accennando un sorriso rassicurante: «Se si avvicina meglio, no?»
«Speriamo prima del 5 Giugno, così potremo festeggiare il tuo compleanno» sorride ampiamente e Draco scuote la testa con una risatina, notando come siano anni che ci tiene a quella ricorrenza.
«Interessa più a te che a me, Esme!»
«Perché sei nato tu, ed io non potrei essere più felice di questo.»
«Fa ridere come i primi tempi non facessi altro che guardarmi male e ora... ah, sei diventata una zolletta di zucchero!»
«Smettila di prendermi in giro» aggrotta la fronte e gli tira un leggero pugno sulla spalla «Te lo do più forte, sappilo.»
Ride al suo musino imbronciato e le stampa un sacco di bacini sulle labbra, stringendola ancora più forte a sé.
Se li prende tutti soddisfatta e lascia che la stringa godendosi le sue premurose attenzioni.

Continua a coccolarla in quella maniera e così la giovane riesce a riaddormentarsi, crollando anche lui dopo poco.
Ma ecco che gli incubi si ripresentano svegliandola nuovamente di soprassalto.
Si passa una mano tra i capelli e questa volta anche lui si accorge immediatamente del suo malessere.
«Fatina, ancora qualche sogno?» domanda sospirando e posandole una mano sulla schiena «Vuoi una tisana? Dai, andiamo in cucina, ormai è giorno.»
Annuisce e si lascia prendere per mano dal ragazzo che sbadiglia appena, guidandola verso quella parte della casa.

Draco, nonostante quella sia casa di Esme, si preoccupa personalmente di prepararle qualcosa e lei lo guarda tutto il tempo sorridendo come una bambina.
«Lo sai che ti amo, vero Draco?»
«Forse, fatina» ridacchia e le passa quell'infuso caldo e rilassante, mettendosi seduto vicino a lei e dandole un bacio sulla fronte.
«Ho paura di non dimostrartelo abbastanza» confessa strofinando il naso contro la sua guancia e ricevendo un bacino sulle labbra: «Esme, sei l'unica certezza che ho nella vita. Lo so benissimo che mi ami».
Sorride contenta a quella risposta e sorseggia con attenzione la bevanda calda, percependo le sue dita accarezzarle le ginocchia e i suoi occhi chiari guardarla con dolcezza.
Si scioglie come neve al sole ogni volta che la guarda.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora