𝐗𝐗𝐕𝐈

3.2K 171 45
                                    

La prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure.
Esme è seduta al fianco di Hermione e la mora non è molto convinta della cattedra data alla Umbridge, ma è altrettanto curiosa di sapere cosa farà durante le sue lezioni.

La donna tozza e vestita in rosa entra in classe e inizia a parlare con quel suo tono squillante e assordante, veramente insopportabile per Esme.
«Ho sentito dire che in questa classe c'è la studentessa migliore dell'istituto nella mia materia» inizia a commentare, camminando tra i banchi «Addirittura ha battuto in duelli ragazzi del sesto e settimo anno mentre voi eravate al quarto anno.»
Esme accenna un sorriso beffardo e fiero, sapendo che si riferisse a lei.
«Ma mi dispiace dire alla signorina Smith che da oggi in poi questi duelli barbari non ci saranno» punta lo sguardo su di lei in maniera fintamente educata, con quel sorrisetto acido stampato in volto.
«D'ora in avanti seguirete un corso ben strutturato dal ministero della magia.»
L'espressione contenta della studentessa si spegne immediatamente e mostra un'espressione confusa e arcigna, senza pronunciare parola.
«La nipote di Corinne ed Edward Smith, giusto?»
Si limita ad annuire e la guarda ancora più confusa, non capendo a che servisse porle quella domanda.
Non dice altro, continua a sorridere e a guardare tutti con il suo volto plastificato mentre riprende a parlare e spiegare come avverranno le lezioni.

«Qui non si accenna ad usare incantesimi di difesa» commenta Hermione educatamente verso la professoressa, notando nel libro di testo da lei indicato solamente teoria.
«Usare incantesimi?» domanda quasi allibita, accompagnata da una stridula risatina «Non riesco ad immaginare perché dovreste usare incantesimi nella mia classe!»
I ragazzi sono alquanto straniti ed Esme non fa che roteare gli occhi già scocciata.
«Voi apprenderete la magia in modo sicuro e privo di rischi!»
Harry si mostra subito contrario a quel metodo di insegnamento e lo mostra apertamente all'insegnante.
«Chi dovrebbe aggredire dei ragazzini come voi?» domanda lei, visto che Potter le ha chiesto come avrebbero potuto combattere senza sapersi difendere.
«Lord Voldemort» risponde, mentre tutti abbassano la testa e iniziano a borbottare.
Solo Esme accenna un sorrisetto soddisfatto e complice ascoltando l'amico.

Dolores Umbridge sembra quasi spegnersi, il suo viso è incredulo prima di mostrare l'ennesimo sorrisetto plastificato: «Mi è stato riferito che un certo Mago Oscuro è di nuovo in circolazione, ma questa è una bugia».
«Non è una bugia! Io l'ho affrontato!» esclama Harry, che subito viene seguito da Esme che si alza bruscamente dal banco per parlare «Perché Potter dovrebbe mentire su una cosa così seria?»
«Potter, Smith, punizione!»
«Molto volentieri!» ribatte Esme a gran voce, fulminandola con lo sguardo.
«Secondo lei Cedric Diggory è morto da solo?» continua a parlare Harry, guardando Esme con fare d'intesa e apprezzando il fatto che ci sia qualcuno a supportarlo in quella maniera.
«Lei, professoressa, sta negando l'evidenza e non vuole fare il lavoro che dovrebbe svolgere!»
Draco sospira, portandosi una mano alla fronte e sapendo che già il primo giorno quella ragazza si troverà nei guai.

La classe rimane in silenzio ed Hermione guarda l'amica con le sopracciglia alzate, interdetta.
«BASTA» urla la donna tozza, per poi sospirare e tornare composta.
«Signorina Smith, anche sua nonna contraddiceva più del dovuto, lo sa?»
«Non penso che un superiore contraddica qualcuno di grado inferiore, o mi sbaglio professoressa?» risponde a tono, con sguardo gelido, ricordando come sua nonna nel Ministero avesse una posizione nettamente superiore rispetto a quella di Dolores.
La Umbridge si avvicina con labbra strette e serrate, con sguardo severo ma senza scomporsi, avvicinandosi piano alla studentessa: «Adesso mi risulta che io sia di grado superiore a lei».
«Potter ha ragione, io non cambierò la mia idea.»
«Si sieda immediatamente.»
Esme sospira pesantemente e continua a guardarla, non sentendosi per niente intimorita da quella donna grassoccia e antipatica ma rimettendosi a sedere solo perché se avesse continuato a discutere probabilmente avrebbe perso le staffe.
La professoressa le volta le spalle e come se niente fosse ritorna a parlottare, mentre la ragazza la guarda infuriata e con le braccia strette al petto. Già la odia e sa che sarà così per tutto l'anno.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora