«Esme, sei pronta? Dobbiamo andare a fare colazione» dice Blaise bussando alla porta.
Anche lui è rimasto parecchio stranito dal suo comportamento della sera precedente, ma magari la notte le ha portato consiglio e si è calmata.
«Non vengo, non mi sento molto bene» mormora lei seduta sul proprio materasso, mentre le sue due coinquiline erano già andate via a mangiare presto.
«Hey, tutto bene?» chiede ancora l'amico rimanendo sempre fuori la porta per non disturbarla.
«Stai tranquillo, ho solo mal di testa» lo liquida lei, facendolo quindi andare via.
Esme si alza sbuffando dal letto e capisce che è stata fin troppo con una maschera sul viso, quelle critiche di ieri l'hanno smossa.Si va a fare una calda e lunga doccia e torna in camera sua, mettendo sulla cassapanca il suo specchio e guardandosi attraverso di esso: quella ragazza riflessa non è lei, non è più lei da tempo.
Deve immediatamente fare qualcosa, deve rimediare a quella farsa che non può continuare per il resto dei suoi anni ad Hogwarts.
E si sa, quando ci si vuole rinnovare si inizia sempre dai capelli.
Prende una forbice abbastanza affilata e torna in bagno, ancora con l'accappatoio addosso e i capelli umidi.
Sua madre, prima di partire per Hogwarts, aveva formulato un incantesimo per farle crescere la lunga e fluente chioma bruna ma della quale si è attualmente stancata.
Le sembra troppo formale e poco pratica rispetto ai capelli più corti ai quali si è abituata negli anni.
Con attenzione e l'aiuto di un pettine, si taglia quei lunghi capelli che le arrivavano prepotentemente quasi ai fianchi e li porta all'altezza del mento: decisamente più sfacciati.
Soddisfatta li asciuga con l'aiuto della sua bacchetta ed ecco che un caschetto bruno e morbido le incornicia il viso.
Torna in camera per vestirsi, e oggi non ha voglia di quella gonna e quella camicetta.
Indossa dei pantaloni neri aderenti, trovandoli nettamente più pratici, mentre con una sorta di fascia si preoccupa di fermare il proprio pugnale sulla coscia, ben visibile.
Sopra indossa solo il maglioncino scuro accompagnato dallo stemma dei Serpeverde e con questo abbigliamento si sente decisamente più a suo agio.
Calca del trucco nero sugli occhi profondi e grandi e infine si spruzza il suo solito profumo (l'unica cosa che era rimasta tale): fragranza di cannella e spezie, decisa e intensa.
'Le mie Antenate sarebbero fiere di me' pensa, riprendendo finalmente le redini della sua forte personalità.•·················•·················•
Il pranzo nel frattempo era giunto al termine e in quella pausa del primo pomeriggio i ragazzi scorrazzano per Hogwarts, facendo soprattutto amicizia con i nuovi arrivati.
Lei esce prepotentemente con la sua bacchetta in tasca e cammina a passo deciso, facendo voltare per lo stupore le persone che si trovavano vicino a lei al suo passaggio.
C'è solo una persona che sta cercando in quel momento: quell'antipatico di Durmstrang.
Quel ragazzo che si è permesso di farla sfigurare e farla sembrare un'idiota.
Continua a camminare lenta e decisa per i corridoi e va verso il cortile per cercarlo, sempre con gli occhi delle persone incuriosite puntati addosso.
«Hey, Durmstrang!» esclama a voce severa con un sorrisetto, fermandosi ad un paio di metri da un gruppetto di ragazzi tra cui c'era chiaramente l'interessato.
Lui si volta e spalanca leggermente gli occhi non capendo bene come mai quel comportamento nuovo e così aggressivo ma calmo allo stesso tempo. Lei sembra irremovibile, severa.
«Ragazzina!» esclama lui con fare quasi allegro «Nuovo taglio di capelli?»
«Accetti un duello o hai paura?» si limita a rispondere con un sorrisetto sghembo, attirando con le sue parole ancora di più l'attenzione degli studenti presenti.
Il ragazzo aggrotta leggermente la fronte e si volta da lei con le mani in tasca, singhiozzando una breve risata: «E chi dovrei sfidare?»
«Qualcuno che potrebbe tranquillamente spaccarti la faccia» risponde senza timore lei.
Non vede l'ora di strappargli quel sorrisetto dalla bocca.
Nessuno si permette di dire nulla in quel momento, sia per il timore che per la curiosità.
«Abbiamo qui un'arrogante temeraria» commenta lui avvicinandosi a Esme con fare sicuro e osservandola divertito «Non mi piace fare male alle ragazzine.»
Lei alza un sopracciglio allora e si avvicina ancora di più, guardandolo dritto negli occhi «Infatti sarai tu a farti male, non io» mormora a bassa voce, volendo farsi sentire solo da lui.
Esme non ha paura di quel ragazzo muscoloso, bensì farebbe meglio a non sottovalutare troppo quella che lui chiama ragazzina.
Improvvisamente si allontana di qualche metro e con sguardo di intesa capiscono che sta per iniziare un duello, non solo di magia.
«Voi portate due bastoni di ieri, nel frattempo faccio vedere a questa ragazzina che non si alzano i toni con me» dice con una voce cattiva, dura, prendendo la sua bacchetta e tenendola salda in mano.
Lei trattiene una risata, quasi malvagia, sapendo benissimo come finirà quel duello.
«Prima le signorine» la invita e immediatamente la ragazza non se lo fa ripetere due volte, lanciandogli del fuoco con fare deciso, che subito lui evita abilmente. Si sta solo riscaldando.
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PROPHECY || He deserves better
FanfictionSe ci fosse stato qualcuno accanto a Draco Malfoy? La sua storia sarebbe andata diversamente, le sue azioni sarebbero state diverse e il suo destino sicuramente migliore. Qualcuno abbastanza forte da tenere a bada il suo animo in tempesta, ma altre...