Esme si rende conto che quel piano deve essere strutturato meglio, ma non vuole che gli altri si prendano le sue responsabilità.
Per quanto sappia di dover essere sincera, soprattutto con il suo Draco, non può per ora svelargli ogni suo singolo pensiero.
Lui sa benissimo dei suoi incubi, del suo malessere, e lo percepisce senza che lei si esprima, però non vuole addossargli ogni sua indecisione o turbamento.
Non lo fa con cattiveria, ha una missione troppo importante da compiere ed è la sua priorità, ha il compito di salvaguardare le loro vite.
Draco rischia tanto, rischia la vita, e non può permettere a nessuno di strapparglielo via.
Per non parlare di Harry che è sotto l'occhio attento di Voldemort, emozionato all'idea di ucciderlo nonostante non c'entri nulla con la profezia.
Per non parlare di Ron ed Hermione, che con tanto coraggio stanno dando le il loro supporto in ogni singolo momento.
Non deve permettere che qualcuno di loro si faccia male, non deve più lasciar giocare Voldemort a suo piacimento e deve agire in maniera severa e decisa, senza rimanere inerme ai suoi giochetti.Una domenica infatti si reca nell'ufficio del preside e spera di poter scambiare due chiacchiere solo con lui, in modo tale da sistemare alcune cose in privato ma soprattutto per sfogarsi.
Lui è un uomo saggio, che ha sempre saputo tutto di lei, quindi può darle degli ottimi consigli e supporto morale.
«Esme, come mai qui?» domanda con un gentile sorriso l'anziano, invitandola ad accomodarsi davanti alla sua scrivania.
«Volevo parlarle del piano, dei miei incubi e di un po' di pensieri.»
Sospira annuendo leggermente e con un gesto della mano la invita a continuare, così da poter cogliere le sue idee e tutto ciò che la sta disturbando.
«Semplicemente, professore, voglio che la sua scomparsa sia davvero credibile, altrimenti sarebbe un grave danno non solo per me, ma soprattutto per Draco ed Harry» strofina le mani contro le proprie gambe, turbata da quel discorso ma cercando di essere quanto più lucida possibile «Io posso difendermi, per quanto la profezia non sia stata svelata so che posso scappare, materializzarmi altrove, difendermi dai possibili attacchi di Voldemort, ma loro due no. Harry è fin troppo coraggioso e Draco fin troppo spaventato, non posso permettere qualcosa di brutto accada loro.»
L'uomo annuisce ascoltandola attentamente e intuisce che la ragazza stia capendo qualcosa in più di quel piano e di ciò che succederà alla fine dell'anno.«Per caso i tuoi sogni c'entrano qualcosa?»
«Ho sentito delle voci, mi hanno detto che devo prendere una decisione importante o non si salveranno, non si salverà nessuno, e sono così presa dall'affetto che provo per alcune persone da aver paura di non star facendo la scelta giusta.»
«Esme, non penso che il tuo affetto ti stia allontanando dai tuoi obiettivi, ti ci avvicina ancora di più. Ti consiglio solo di ascoltare i tuoi pensieri e ogni sogno che fai. Con la tua chiaroveggenza, se ben usata, potresti vedere il corso del futuro e rispondere ad ogni tua domanda.»
La ragazza prende un grosso respiro e ascolta attentamente quell'uomo che la sta incitando ad usare nuovamente la sua capacità di scavare nel futuro e nel presente, di gestire bene ogni visione e sfruttarla al meglio.
Non deve temere ciò che vede, bensì usare quelle immagini per agire al meglio.
Eppure lei ha paura di sbagliare, di non riuscire a proteggere le persone che ama, e si sente mortalmente in colpa per le tante cose successe alle persone a lei care.
Ha dei sensi di colpa profondi e, purtroppo, questi non fanno altro che nuocere alle sue capacità.«Sai, cara, Draco è un ragazzo che ha sempre fatto scelte sbagliate, che purtroppo si è sempre fatto trascinare dalla strada più conveniente, eppure da quando avete legato ha iniziato a scegliere cosa diversamente, come con la Umbridge, e ad essere più coraggioso. Ma come lui sta cercando redenzione tu stai cercando perdono, stai cercando di essere perdonata da tutti noi, ma per cosa, Esme?»
La ragazza abbassa il volto sospirando a quelle parole, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sentendosi davvero colpita, l'uomo la sta analizzando a fondo ma soprattutto capendo.
Si fa sfuggire una lacrima e rimane con lo sguardo basso, non riuscendo a metabolizzare bene tutto quello che sta accadendo dentro di lei.
«Perché vuoi il nostro perdono, Esme?»
Silente tenta di farla sfogare e soprattutto aprire, solo in questo modo potrà gestire quel vortice di emozioni.
«Per non essere riuscita a fare di più» ammette flebilmente, asciugandosi una guancia con il dorso della mano e prendendo un profondo respiro «Tutto quello che è accaduto fin dalla nascita di Harry è solo colpa mia.»
«Esme, non hai dato tu la profezia, non hai ordinato tu a Voldemort di uccidere i suoi genitori-» ma viene bloccato dalla ragazza che questa volta si pone in maniera più nervosa e malinconica: «Cedric, invece? È morto perché non ho agito, non ho fatto nulla. Draco? Lei? Tutto quello che vi sta capitando è colpa mia».
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PROPHECY || He deserves better
FanfictionSe ci fosse stato qualcuno accanto a Draco Malfoy? La sua storia sarebbe andata diversamente, le sue azioni sarebbero state diverse e il suo destino sicuramente migliore. Qualcuno abbastanza forte da tenere a bada il suo animo in tempesta, ma altre...