𝐗𝐂𝐕𝐈𝐈𝐈

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«La profezia...»
«La profezia?» la voce di Draco è parecchio confusa e non sa bene che fare e nemmeno cosa pensare.
«Si sta avverando, Draco...» gli occhi di Esme si spalancano per lo stupore e inizia a percepire dentro di sé qualcosa di strano.
Immediatamente il giovane si alza con il cuore che palpita all'impazzata, ancora scosso, ma con un bagliore di speranza che si illumina dentro di sé.
Finalmente è giunto il momento della fine, il momento tanto aspettato.
«Vuol dire che tutto questo allora svanirà, che ci salverai tutti!» la voce di lui è incredula e felice, nonostante Voldemort stia per fare il suo ingresso ad Hogwarts lui è colmo di gioia.
La fa alzare e la stringe un abbraccio fortissimo, poggiando la guancia sul suo capo e sospirando profondamente: «Andrà tutto bene e tu ci salverai tutti, come ho sempre saputo».
Esme affonda completamente nel suo petto e vuole godersi un paio di minuti da sola con lui prima di dover compiere la sua missione.

Alza il volto verso Draco e gli accarezza una guancia con tanta delicatezza, guardandolo dritto negli occhi: «Senza di te non ce l'avrei mai fatta ad arrivare qui».
«Ma cosa dici?! Sei grandiosa Esme e farai vedere a quel bastardo chi è la più forte» ridacchia ancora gioioso e prende il suo volto tra le dita così da baciarla intensamente sulle labbra.
Assapora quella bocca con tutto l'amore che possiede e fa incontrare le loro lingue, volendo assolutamente salutarla come si deve.
Quando si stacca le sorride ancora una volta e posa la fronte contro la sua: «Ti amo, fatina, fino a non aver più cuore per dirtelo...»
«Ti amo anche io fino a non avere più cuore per dirtelo, Draco»
Lei si alza sulle punte e lo bacia ancora una volta, stringendo con le sue gracili mani il collo per tenerlo vicino a sé.

Lui prova timore nei confronti di quel Signore Oscuro, ma sa benissimo quanto è grande la magia della sua Esme e, per giunta, è ben consapevole che solo grazie quella profezia potranno smetterla di nascondersi, scappare e soffrire.
Finalmente potranno godersi le loro giornate assieme, stringersi tutti i giorni l'una contro l'altro e dedicarsi a non pochi hobby in compagnia.
Potrà smetterla di avere paura, smetterla di vivere una vita infelice e questo grazie alla sua strabiliante amata.
La bacia ancora una volta con tanta premura e le sorride, immergendosi in quelle iridi così scure e penetranti.

«Adesso devi andare, Draco, io devo parlare con le mie Antenate da sola» le dispiace doverlo far allontanare, ma è altrettanto contenta che tutto quello finirà presto.
Il giovane, infatti, annuisce ancora con un'espressione distesa in volto, impaziente di finire quella battaglia e poter godersi la sua amata in pace.
Finalmente ogni cosa sarà sistemata e tutti potranno vivere serenamente.
Già grazie ad Esme molte persone hanno scampato la morte, ma adesso potranno anche non dover più affrontare alcun Voldemort.
«Sono fiero di te, fatina.»
Dopo quelle parole ecco che le sorride con sincerità, stampandole un ultimo bacio sulle labbra prima di dileguarsi fuori da quella stanza.

Esme sa bene che deve parlare con le sue Antenate ora, lo ha percepito, lo ha sentito.
Ma prima che possa lei richiamarle ecco che sono loro stesse a comparire nella sua mente, facendola crollare a terra priva di sensi.

La ragazza si trova come sempre proiettata in una stanza bianca e luminosa, completamente vuota.
Non c'è alcuna donna ad attenderla o a parlarle, cosa che le sembra alquanto strana visto che l'hanno attirata loro stesse per via di quella profezia che finalmente si avvererà.
«Ci siete? Che succede?» domanda con voce piuttosto alta, nella speranza che qualcuna l'ascolti.
Non appena la sua voce riecheggia per quel posto desolato, ecco che l'atmosfera cambia e quelle limpide pareti iniziano a tingersi di nero.
La scena diventa tetra e buia e davanti a sé una singola lucetta piuttosto fioca fa percepire ad Esme un piccolo bagliore sul proprio volto.
Non vi è alcun mobile e ancora alcuna persona.

Fa qualche passo in avanti e voltandosi più volte ammira un posto ancora scuro e privo di luce.
Strano, molto strano.
Sta per prendere parola finché davanti a sé non compare una figura piuttosto cupa e autorevole, dalla carnagione limpida e gli occhi penetranti.
Capelli neri e lunghi, una tunica violacea e un'espressione piena di soddisfazione.
Non fluttua in maniera leggiadra come le altre Antenate e sembra molto sicura di sé nel suo cammino.
«Chi sei?» domanda la ragazza non solo curiosa ma anche turbata dalla sua presenza, non avendo mai conosciuto e visto una persona del genere nella sua mente.
«Sai benissimo chi sono.»

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora