𝐋𝐗𝐗𝐈𝐈

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Questa giornata estiva è calda e soleggiata, eppure dentro Villa Malfoy ci sono solamente buio e tenebre.
Draco è disgustato da ciò che vede negli ultimi tempi e sente di non poter andare avanti così, di non poter riuscire ad ascoltare altri discorsi tanto ignobili.
Per non parlare del fatto che trovarsi davanti a Voldemort gli ha gelato il sangue, e nonostante si sia mostrato caritatevole dal momento che la missione di uccidere Silente è stata portata a termine con successo, è chiaro che quel mostro non provi pietà per niente e nessuno.
Vuole ostentare e dimostrare la sua potenza, incita sempre più i mangiamorte alla violenza e in questa maniera vuole arrivare alla vittoria.

Sono tutti riuniti in quella casa, seduti attorno ad una lunga tavolata nera a discutere su cosa fare e come procedere per sconfiggere Harry Potter.
Ma per il Signore Oscuro si presenta un problema, quello della sua bacchetta inutile a sconfiggere l'occhialuto dal momento che ne condividono il nucleo.
Si impone di ucciderlo lui stesso, negando la proposta di Bellatrix di farlo fuori lei.
Nessuno deve togliergli quel ragazzo.
Decide quindi di prendere la bacchetta di Lucius e la osserva nella speranza che possa andare bene, trovandola tuttavia alquanto mediocre.
Draco è lì ad assistere a quella scena con sgomento e nota che Voldemort abbia tenuto prigioniera la professoressa di Babbanologia, Charity Burbage, senza alcun motivo, semplicemente per rimarcare la sua autorità.

Lui è consapevole che quella donna farà una brutta fine e in generale quella situazione non gli piace per niente.
Inizia a sudare freddo e strofina più e più volte i gemelli da sotto il tavolo, sperando che qualcosa possa accadere in fretta.

'Avanti, Esme ti prego, fai qualcosa' pensa deglutendo e notando quella povera insegnante fluttuare in aria per mano di Voldemort e guardarlo supplicante e con occhi terrorizzati sapendo di stare per morire.
Draco spera almeno in qualche lampo o tuono, una scossa per terra, una qualsiasi cosa ma non sa cosa tanto è preso dal terrore.
Gli occhi del Signore Oscuro sono iniettati di sangue ed è chiaro che desideri solo far soffrire quella donna innocente.
L'atmosfera è satura di paura, di cattiveria, e un giovane come Draco non vorrebbe essere a conoscenza di quegli orrori, di quelle persone.
La nausea gli fa girare la testa e si augura di non trovarsi davanti agli occhi il cadavere di quella donna, sarebbe troppo per il suo animo.
Gli occhi della donna sono colmi di lacrime, riesce a percepire il suo respiro smorzato dalla paura, finché un forte rumore non interrompe quel silenzio così cupo.

«Oh, mi sono persa qualcosa?» improvvisamente una figura si materializza su quel tavolo con un saltello e una voce sarcastica.
Maschera da mangiamorte sul viso, addosso il loro completo scuro con tanto di cappuccio e guanti in pelle nera sulle mani.
Ma Draco, nonostante la voce sia ovattata dalla maschera, riconoscerebbe quella presuntuosa tra mille e sa benissimo che sotto quel travestimento non c'è alcuno scagnozzo di Voldemort.
«Nessuno mi ha invitata? Siete dei maleducati!» esclama lasciando tutti straniti, strabuzzare gli occhi e cercare di capire chi diavolo sia quella persona strana e dal volto nascosto.

Alcuni estraggono immediatamente la bacchetta, la prima è stata Bellatrix, ma schioccando le dita li ha disarmati tutti facendo volare chissà dove quei pezzi di legno.
Anche Severus Piton, lì presente tra di loro, sa benissimo di chi si tratti e guarda per un istante Draco senza dire nulla, si son capiti alla perfezione.
«Tom, è questo il modo di accogliermi?» domanda ridacchiando in maniera pungente, rivolgendosi a Voldemort che la guarda a dir poco esterrefatto «Nemmeno un po' di fiori? Del vino? Si tratta così una signora?»
Lo prende in giro, si beffa di lui e nel frattempo si diverte e lanciare qualche Stupeficium ai vari mangiamorte che si fanno avanti recuperando le bacchette.
Il tutto muovendo semplicemente un dito e puntandolo contro quelle persone, senza la minima fatica o sforzo.
«Va bene, allora la prossima volta che torno ti fai trovare preparato» in quel momento prende la professoressa sottobraccio, alquanto sbigottita anche lei.
A dire il vero c'è poco da dire di fronte a quell'entrata così scenica e improvvisa.
Una persona del tutto inaspettata, a loro sconosciuta, ma soprattutto fin troppo capace e abile.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora