𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

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In seguito alla confessione di Esme a Madama Chips la notizia è arrivata immediatamente al preside e anche alla professoressa McGranitt, che non ha per niente apprezzato quella pratica barbara su due studenti.
Per i corridoi, infatti, si sentono Dolores Umbridge e Minerva McGranitt confrontarsi sull'accaduto, e la seconda sembra alquanto infuriata.
«Discutere le mie pratiche è discutere il Ministero, e per estensione il ministro in persona» afferma la donna vestita in rosa con fare serio e deciso.
Addirittura la donna parla di slealtà e la professoressa di Trasfigurazione non può che sentirsi nervosa per quei suoi commenti inopportuni.
«Le cose a Hogwarts sono ben peggiori di quanto temessi» annuncia Dolores mettendosi ad un gradino più alto della scala «Cornelius effettuerà un immediato intervento!»

Dolores Umbridge è diventata inquisitore supremo di Hogwarts.
E da questo momento la vita degli studenti della scuola magica, degli insegnanti e soprattutto di Esme è diventata un vero e proprio inferno.
Ha iniziato a tormentare, perseguitare, osservare chiunque in quella scuola.
A dare del filo da torcere ad ogni singola persona e ad umiliare studenti ed insegnanti.
Esme è su di giri, infuriata.
Non solo non fa altro che discutere ogni due secondi con il suo Draco, ma adesso è costretta anche a sottostare alle regole assurde di quel pazzo rospo vestito in rosa.

Entra bruscamente nello studio di Albus Silente e sospira con forza, con le braccia strette al petto.
«Vestirmi adeguatamente? Smettere di fare incantesimi per la difesa? Professore, mi dica che è un incubo!» esclama esasperata la giovane Serpeverde, andandosi a sedere davanti la scrivania dell'anziano uomo.
Lui la conosce fin da quando è bambina, era amico dei suoi nonni e dei suoi genitori, quindi non è solo un semplice preside per lei ma anche un confidente.
E ormai, conoscendo ogni suo minimo passo e avendo sempre saputo dei suoi segreti, non può che essere un modo per Esme di sfogarsi e chiedere un supporto morale.
Solo lui sa chi è, quindi solo con lui può parlare in totale libertà.

«Esme, riconosco che la professoressa non è tra le streghe più simpatiche, ma ricordati la missione. Lei non vede l'ora di trovare un pretesto per andarti contro, o peggio ancora espellerti» spiega rammaricato Albus, sapendo quanto quella donna stesse mettendo a soqquadro ogni cosa «Non chiedo di piegarsi a lei, ma di far finta di nulla. Purtroppo le è stato conferito un potere alto dal Ministero.»
Esme si passa una mano per i capelli corti e sospira pesantemente, tenendo gli occhi chiusi per qualche istante.
«Professore, Lui sta tornando e i ragazzi sono impreparati. Addirittura Potter, nonostante sia capace di invocare un Patronus, ha bisogno di allenarsi!»
«Tu puoi dare loro dei suggerimenti, puoi proteggerli, ma non devi esporti troppo e soprattutto non devi metterti in posizioni scomode con la professoressa Umbridge.»
«Non saprebbero disarmare una zucchina, professore!»
«Esme, cara, ma loro hanno te. Troveremo una soluzione per la professoressa ma stai calma, ogni cosa avrà il suo tempo» cerca di rasserenarla il professore, avvicinandosi poi a lei e posandole una leggera carezza.

«Vuoi farmi vedere il tuo Patronus, invece?»
La studentessa annuisce con un sorriso, sapendo che ogni volta che si allena e usa la magia con Silente si sente sempre più rilassata ed energica allo stesso tempo.
«Non me lo hai mai mostrato, eppure so che ci giocavi quando avevi poco più di sette anni, non è vero?» domanda, sempre stupito delle sue capacità e rendendosi conto che una strega come lei è impossibile da eguagliare.
Un movimento del braccio, la formula giusta, ed ecco che un drago fluttuante blu inizia a roteare attorno alla ragazza, fiero e brillante.
Albus rimane senza parole, ad occhi spalancati, aspettandosi certo qualcosa di grandioso da lei, ma addirittura un drago è strabiliante.
«Signorina, è uno dei più rari...» mormora, osservando come lei si senta così a suo agio con quella creatura.
La ragazza sorride contenta e anche fiera di sé per poi far svanire l'incantesimo.
Esme non ha difficoltà nell'invocare un Patronus, come non ha mai avuto difficoltà in alcun incantesimo.
«Su quale ricordo felice ti sei concentrata per invocarlo?» domanda Silente volendo anche conoscerla meglio, essendo ormai abbastanza legati.
«Un amico» si limita a rispondere ma con un breve e amaro sorriso, non volendo far presente nemmeno a se stessa cosa è andata a ricordare di così tanto felice.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora