𝐗𝐂𝐈𝐗

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⚠️Vi chiedo di leggere lo spazio autrice dopo il capitolo!

Gloria, ecco la parola chiave per sconfiggere Lord Voldemort.
Una profezia che Esme non si sarebbe mai aspettata, ma con una fine giusta.
Ogni ricordo, ogni tassello si ricompone nella sua mente e riesce bene a capire perché non è riuscita prima a far avverare tutto ciò.
Lei stessa era ed è la chiave di quella profezia, di quel destino dal quale non può tirarsi indietro e che è stanca di evitare.

Esme ora non teme nulla, sa per certo che ce la farà e sa anche come.
Le è stato detto il segreto per sconfiggere quel mago terribile, le è stato detto ogni particolare riguardo se stessa.
Le è stato suggerito in quale maniera deve comportarsi e come agire in ogni minimo dettaglio, sapendo benissimo come indurre Voldemort a perdere ed essere sconfitto una volta per tutte.
I secoli si sono susseguiti nell'attesa che potesse tornare la stessa gloria di un tempo.
Merlino sapeva che l'eterna vincita e la conquista del potere si sarebbe avuta solo con la profondità d'animo e non con l'aridità del cuore.
Ma solo grazie alla redenzione di Morgana e il suo grande dono ora Esme potrà salvare ogni persona e soprattutto conquistarsi la gloria eterna.

Fuori la scuola ci sono tutte le persone coinvolte in quella battaglia, accalcate ma divise in base al loro schieramento.
I mangiamorte dietro la figura di Voldemort e molti studenti e professori dietro Harry Potter.
I due distano di qualche metro ma il ragazzo ha lo sguardo puntato in quello maligno del mago oscuro.
Il Grifondoro ha tanto coraggio e sta resistendo a quella conversazione e temporeggiando proprio per dare tempo ad Esme di presentarsi.
«Finalmente ci incontriamo» ghigna con un sorrisetto crudele Voldemort, fissando attentamente quel ragazzino che non vede l'ora di uccidere.
Essendo convinto che è il bambino della profezia e credendo che manchi solo Nagini come Horcrux, freme dalla voglia di ucciderlo e poter salire al potere una volta per tutte.
Ha aspettato fin troppi anni e adesso non vede l'ora di mettere un punto a quella storia.

«Noi non ti temiamo» afferma serio e senza timore Harry, stringendo i pugni e non mostrandosi per nulla titubante.
«Dovresti, anzi dovreste tutti quanti voi temere il vostro Signore.»
I mangiamorte sopravvissuti accennano una risatina soddisfatti, anche loro convinti che quel mago sia il più potente nonché indistruttibile.
«Dovresti temere tu, Tom Riddle.»
Una voce sarcastica e alta si fa avanti tra i vari studenti di Hogwarts, facendosi spazio verso la figura di Potter.

Esme rimane con la spada ben impugnata nella mano e lo sguardo attento e fiero contro il Signore Oscuro.
Addirittura, si rivolge a lui con quel tono superiore e soprattutto provocatorio.
Gli sguardi di chiunque si spostano sulla ragazza e anche quello infastidito di Voldemort visto che si è permessa di rivolgersi a lui con quel nome.
Harry, non appena lei fa qualche passo in più rispetto la propria posizione, si allontana e si avvicina verso gli altri ragazzi, andandosi a mettere vicino Ginny e Draco.
Sa quanto lui può essere preoccupato per la fidanzata e nota in quei occhi chiari non solo fiducia e speranza, ma anche paura.
Insomma, è normale per il giovane Serpeverde tenerci e avere premura nei confronti di una ragazza che sta per fronteggiare il Signore Oscuro in persona.

«Tu sei quella presuntuosa di una strega da quattro soldi» parla lentamente e con malignità il mago privo di naso, abbassando appena il capo e cercando di incuterle terrore con il solo sguardo.
Ma Esme non ha paura, lei non teme nulla ormai.
«Tom, questo è il modo di accogliermi?» ridacchia lei, mostrandogli anche un piccolo sorrisetto quasi confidenziale «Non ti sei divertito ad avermi un po' in giro?»
«Se sei qui per distrarmi e nascondere Potter, sappi che dopo che avrò finito con te nessuno mi fermerà dall'ucciderlo.»
«Non ti voglio distrarre né nasconderlo, ma Tom tu pensi davvero che sia lui il prescelto?» la voce di Esme appare incredula e si sposta i capelli dietro le spalle, mostrandosi ancora estremamente sicura e sfacciata.
Il volto del mago si arriccia in un'espressione confusa e la voce diventa più bassa e piatta: «Tu menti».

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora