𝐋𝐗𝐗𝐈

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Esme nota la sua collana risplendere e capisce che è il momento di raggiungere Draco.
Non sa con quale faccia si presenterà a lui, ma deve e non può ignorarlo.
Comprende da quel luccichio che deve semplicemente recarsi in camera sua e immagina che la riempirà di insulti, le dirà che è una ragazza crudele, che ha fatto ciò che aveva giurato di non fare, ma non può evitare quei rimproveri.
«Devo andare, ragazzi» mormora salutando i suoi amici e dopo un ultimo abbraccio si catapulta in camera di Draco, trovandolo ad aspettarla sul bordo del letto con le mani tra i capelli.

Si alza di scatto non appena la vede e la prima cosa che fa è abbracciarla con forza: «Tu hai bisogno di me ora, non io di te».
Si scioglie a quelle parole e scoppia in un pianto fragoroso, stringendo la sua camicia e riprendendo a singhiozzare con ancora più forza di prima: «Non potevo lasciarvi morire».
Non le dice nulla, non le risponde e si limita a stringerla forte e lasciarla sfogarsi come merita.
In realtà non sa bene cosa pensare, ma una cosa è certa: lei non ha colpe.
Draco non l'ha chiamata per rimproverarla o insultarla, bensì per darle il suo supporto perché immagina la tanta sofferenza che sta provando in quel momento.
Ha capito che era quello il piano giusto, che era quello che bisognava fare e non può ancora credere all'idea che lei, spaventata di vederlo morire e vedere la missione fallire, abbia addirittura ucciso quell'uomo al quale voleva tanto bene.
Non ha permesso che Voldemort uccidesse Draco, non ha permesso che Harry venisse ricercato, che la sua profezia venisse scoperta, non ha permesso che Severus vivesse con dei sensi di colpa prendendoli tutti lei per sé.

«Hai solo fatto ciò che era giusto» cerca di consolarla e accarezza la sua schiena con un sospiro, chiudendo gli occhi e percependo la sua amarezza.
«Sono io l'assassina, Draco»
«Non lo sei, non lo sarai mai» mormora vicino al suo orecchio, prendendole volto tra le mani e alzandolo per guardarla negli occhi «Mi hai salvato, ci stai salvando tutti»
«Lui ha detto che è fiero di me, che ho fatto la cosa giusta, ma non ne sono convinta» continua a singhiozzare con forza e ritorna a farsi stringere dalle forti braccia del fidanzato «Ma ti ho visto morire, Draco, l'ho visto in quella sfera.»
Ora il biondo collega tutti i pezzi e comprende il perché del suo comportamento il giorno prima.
«Perché non me lo hai detto?»
«Perché Silente voleva che fosse una cosa segreta tra lui e Severus, perché non volevo deludervi, non volevo che me lo impedissi» ammette tutto d'un fiato «Sono una bugiarda, sono un'assassina e una bugiarda.»
«Basta, Esme, non sei nessuna di queste cose» le alza il viso nuovamente con una carezza e affonda le labbra nelle sue volendo soffocare quel pianto così insistente «Hai solo una grande responsabilità.»
Ed è così, in realtà chi ha poca scelta nella vita è lei, che ha sempre vissuto con la consapevolezza di avere sulle spalle il peso della salvezza del mondo magico e di dover fare ciò che deve essere fatto e non ciò che desidera davvero.

«Cosa mi hai promesso, Esme? Di dividerci i pesi che ci portiamo, e ti prego di dividere i tuoi con me» le tiene ancora il viso alto e cerca in tutte le maniere di confortarla quanto più possibile.
La porta sul bordo del letto e la fa sedere mentre le stringe delicatamente le mani, baciandole e guardandola negli occhi: «Ti ricordi cosa facevamo quando ti mettevi nei guai a scuola? Ci dividevamo in due i rimproveri di Gazza».
Le strappa un sorriso, e quelle labbra leggermente tirate ai lati gli fanno intuire che è quello il metodo giusto per rasserenarla: «E quando facevo qualche cazzata, chi veniva sempre a continuare e darle un bel finale con i fiocchi? Io mi arrabbiavo con qualche ragazzo e, anche se facevo lo stronzo guarda caso mi difendevi sempre, non è così?»
Annuisce ridacchiando flebilmente e poggia la testa sulla sua spalla continuando però a piangere: «Anche tu mi hai sempre difesa, Draco».
«Tom Sawyer e Huckleberry Finn, giusto? Prima di amarci siamo stati complici, Esme. Prima di amarci ne abbiamo combinate tante insieme e non intendo tirarmi indietro ora.»
Le loro mani si stringono con forza e lei rialza il viso verso di lui: «Non mi volteresti mai le spalle, Draco, lo so».
Rimane stupita dalla sua comprensione, ma è anche normale da parte sua visto che la sua Esme ha agito in quel modo solo perché doveva e lo ha fatto soprattutto per salvargli la vita.
Lei sta dando se stessa per lui, lo sta proteggendo e liberando da tanti macigni che possiede.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora