𝐋𝐈𝐕

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Esme ha il cuore in gola, il fiato corto, la testa che esplode.
Corre per i corridoi di Hogwarts in fretta e furia e si dirige in infermeria, tremando da capo a piedi non appena ha sentito cosa stesse accadendo.
Blaise l'ha svegliata di soprassalto alle sei di mattina, molto presto e prima del dovuto, bussando alla sua porta con forza e avvisandola spaventato di ciò che stava capitando a Draco.
Corre come non mai, corre più veloce che può.
Arriva davanti la porta di quella stanza e rimane completamente paralizzata a ciò che le si presenta davanti agli occhi: febbre, macchie sulla pelle, gemiti di dolore, sangue dalla bocca.
Le sue mani tremano e gli occhi sono spalancati alla vista di Draco in quelle condizioni terrificanti.

Draco è stato colpito dalla sua maledizione.
Draco sta morendo per mano di Esme.

Il mondo le crolla addosso e in quel momento non pensa al perché sia malato, non pensa al fatto che possa essere un mangiamorte, ma solamente a lui.
Il suo Draco, il suo adorato e bellissimo Draco sta morendo ed è colpa sua.
Gli occhi le si gonfiano di lacrime e sente le gambe cedere per il troppo dolore e lo shock che sta provando.

Davanti a lui ci sono l'infermiera, Piton, Silente e la McGranitt, tutti preoccupati e sapendo ciò che sarebbe successo di lì a poco.
Sono a conoscenza di quel 'virus' che ha colpito il mondo dei maghi e sono consapevoli che nessuno è mai riuscito a salvarsi, deceduto nella maniera più atroce possibile.
Lei sta uccidendo il ragazzo di cui è innamorata.
Draco continua a sputare sangue, a piangere per i dolori e il suo corpo è coperto da delle macchie rosse orribili. Riesce a vedere la sofferenza su quel volto sudato per la fatica e che si contorce su se stesso sentendo prossima la morte.
Ma che diavolo sta facendo? Ma cosa diavolo è diventata?
La mente continua a viaggiare, i sensi di colpa si fanno vivi dentro di lei mangiandola, e in quel momento capisce che persona terrificante stava diventando.
Quelle tenebre, quell'oscurità, la stanno soffocando e quella ne è la dimostrazione, rendendosi conto di ciò che ha fatto a tante persone e che ora sta subendo il suo amato.

Silente si accorge della sua presenza paralizzata e si avvicina a lei, sapendo quanto ci tenga al ragazzo.
«Esme, stiamo facendo il possibile...»
«Lei mi deve aiutare» ammette con gli occhi gonfi di lacrime, finalmente ammettendo che ha bisogno di una mano «La prego, mi aiuti.»
«Esme, che succede?» domanda confuso nel vederla così tanto turbata e soprattutto supplicante.
«Dobbiamo andare, dobbiamo fare qualcosa!» esclama in panico, ansimando e subito recandosi nell'ufficio del preside, che la segue ancora confuso da quel suo comportamento.
«Esme, dimmi cosa sta succedendo!»
«La malattia...io ...»
«Esme, come hai potuto?» domanda esterrefatto, con gli occhi che quasi escono dalle orbite.
«Volevo far soffrire i mangiamorte, io volevo aiutare, io...» balbetta iniziando a singhiozzare e sentendo il cuore disintegrarsi completamente «Devo annullare la maledizione, mi aiuti, la prego.»

Piange come una pazza e Silente rimane scioccato nel vederla così sensibile e soprattutto sincera, svuotare per la prima volta il sacco: «Professore, se lui muore io come faccio? La prego...la prego...»
«Esme, puoi farcela, mi devi solo dire come dobbiamo fare» la incita il preside, tenendo saldamente le sue spalle e sospirando mentre la guarda deciso, sapendo che lei è l'unica che può compiere quel contro-incantesimo, ma ha bisogno di non andare nel panico.
«Non ho gli ingredienti, non ho niente!» quasi urla disperata rendendosi conto che di lì a poco, se non avesse agito in fretta, quel ragazzo sarebbe morto.
«Pensa, Esme, pensa a qualcosa di tanto potente da annullare questa maledizione terribile.»
Lei cerca di calmarsi, cerca di respirare in maniera controllata e ricorda tutte le volte in cui Draco stesso l'ha incitata a prendere fiato per calmarsi: «Respira, fatina» .
Continua a tremare da capo a piedi finché... un lampo di genio.

Chi è la nemesi di Morgana? Merlino, quindi il suo stesso sangue.
«Professore, ho un'idea e speri che funzioni» dice seria e immediatamente trova l'appoggio dell'uomo che vuole almeno provare a rompere in fretta quella bruttissima maledizione prima che sia troppo tardi e uno studente così giovane possa finire i suoi giorni.
Esme si siede davanti alla scrivania di Silente, si fa passare da lui una piccola ciotola con un po' di acqua all'interno per provare quel rito nuovo e del tutto improvvisato.
«Sei sicura, Esme?» domanda con un sospiro il preside.
Annuisce seria, decisa.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora