Esme dopo aver cenato silenziosamente si dirige verso l'aula di Astronomia sapendo che avrebbe parlato con Draco e, anche se preoccupata, è veramente contenta di poterlo rivedere.
Non sa cosa le dirà e come lo farà, ma le interessa quantomeno sentire la sua voce e poter vedere quegli occhi grigi per qualche minuto.
Entra furtiva, ma lui non è ancora arrivato.
Si mette a sedere su uno dei banchi e fa ondeggiare le gambe corte, mentre lo sguardo è fisso sulla finestra così da ammirare il cielo notturno fuori.«Hai fatto presto.»
Sente la voce del suo amico biondo e subito si volta sorridendo e annuendo appena, sentendosi molto piccola e poco sfrontata.
«Grazie per oggi, Draco...» mormora abbassando la testa e spostandosi una ciocca di capelli dal viso, portandola dietro l'orecchio e non avendo il coraggio di guardarlo.
«Te l'ho detto, Esme, anche se tu non ci credi io non ti metterei mai nei guai» le risponde seriamente, avvicinandosi e notando quanto si senta a disagio, ancora dispiaciuta e senza la minima intenzione di alzare lo sguardo.'Come è strano vederla così' pensa, non potendo credere di star guardando Esme così chiusa in se stessa e soprattutto senza riuscire a pronunciare una frase completa con fermezza. Lei risponde male, pensa di avere sempre ragione, ride in maniera sarcastica a ciò che dici facendoti sfigurare, ma in questo momento non fa nulla di tutto ciò.
«Mi dispiace Draco, hai ragione a non volermi più parlare. Non me lo merito, non ti merito...»
Il biondo sospira e si sente stranamente dispiaciuto nel sentire quella delicata voce, avvicinandosi e inclinando la testa per far incontrare i loro occhi, visto che lei non ha il coraggio di farlo.
«La smetti di pensare al posto mio, Esme? Lo hai fatto mesi fa e lo stai facendo di nuovo ora. So io quello che è giusto fare e chi è giusto per me. Non posso, purtroppo, anche volendo, mandarti via» le dice con fermezza, facendole alzare il viso a tali parole, ma la giovane immediatamente scuote la testa.
«Non capisci, Draco. Io sono una bugiarda e ti meriti di meglio, meriti qualcuno che ti faccia veramente stare bene e che ti capisca, che ti parli di ogni cosa di sé» continua sentendo le lacrime affiorare, pensando anche alle altre bugie e agli altri segreti che sta nascondendo ad un amico tanto caro per lei.
«Esme, smettila. Hai sbagliato, sono ancora arrabbiato per quella bugia, ma secondo te non mi sono accorto di quanto tu sia cambiata in questi giorni? Quanto sei stata male? E secondo te, io stavo bene? Secondo te io non ti ho pensata?»
Lei sospira guardandolo e sente delle lacrime scorrere sul viso, che subito scosta con la manica del maglioncino non volendo apparire così sensibile nei suoi confronti.Inoltre è arrivato il momento di confessarle una scomoda e meschina verità.
«Non mi sono comportato bene nemmeno io, Esme...» mormora amareggiato, grattandosi il collo con imbarazzo «E sono stato infantile l'altra sera»
«Che hai fatto, Draco?» domanda curiosa ma con fare premuroso, accarezzandogli la guancia volendo fargli spiegare.
«Io e la Parkinson stavamo per far sesso» ammette tutto d'un fiato, sbuffando pesantemente a quella difficile confessione.
«Pansy? Perché con Pansy? Draco...» mormora titubante, scuotendo la testa e non sapendo perché abbia sentito un pugno nello stomaco a quelle parole, come se le avesse dato una notizia terribile.
«Esme, ero nervoso, eravamo a fare la ronda. Poi ti stavo pensando e-» viene interrotto da Esme che però gli parla a voce bassa, piano «Fa niente, Draco. È la tua vita, va bene così. Non mi devi nulla.»
Abbassa la testa e scende dal banco, grattandosi la mano e volendo andare via, non sopportando l'idea della Parkinson con Draco. Si sente a disagio, nauseata da quel racconto che la lascia a dir poco incredula.
«Draco, lo sai, siamo amici e a me fa anche piacere quando mi racconti delle tue conquiste ma... Pansy» mormora affranta, si sente non poco ferita da quel gesto.
«Non siamo arrivati fino in fondo, Esme.»
«Non mi interessa, Draco. L'hai baciata, tu... tu l'hai toccata» mostra un ghigno per il disprezzo, continuando nervosamente a toccarsi le mani e i polsi.
E non sa perché si sta comportando così, non sa perché ma si sente sporca, come se qualcosa la scuotesse da capo a piedi, come se nel profondo del cuore non volesse concepire l'idea di vederlo con qualcuna.
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PROPHECY || He deserves better
FanfictionSe ci fosse stato qualcuno accanto a Draco Malfoy? La sua storia sarebbe andata diversamente, le sue azioni sarebbero state diverse e il suo destino sicuramente migliore. Qualcuno abbastanza forte da tenere a bada il suo animo in tempesta, ma altre...