𝐋𝐕𝐈

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Esme e Draco, dopo aver deciso di vivere la loro storia d'amore, desiderano liberarsi da quegli orrendi pensieri e tentare di essere felici nel bel mezzo di una guerra nel mondo magico: hanno da risolvere molte questioni, e il giorno dopo aver fatto l'amore giunge per loro il momento di confrontarsi con le persone coinvolte in quella faccenda prima di tornare a casa per le vacanze invernali.

«Mi scusi, cosa ci facciamo tutti qui?» domanda Harry confuso notando come il trio Grifondoro, Draco e Piton siano seduti davanti alla scrivania di Silente, mentre al fianco del preside vi sono la McGranitt ed Esme in piedi.
«Ho come il sospetto che la signorina Smith abbia un'ennesima idea balorda in mente» ghigna piano Severus con un sopracciglio alzato, notando sul volto della giovane ragazza davanti a sé determinazione e serietà.
Albus sospira e dopo aver guardato per un attimo la ragazza con sguardo complice si rivolge alle persone davanti a sé e inizia a parlare: «C'è un segreto che non è vi è stato rivelato, o meglio, è stato rivelato solamente ieri a Draco da Esme, ma è giunto il momento che sappiate tutto, soprattutto tu, Harry».
I tre ragazzi Grifondoro si guardano dubbiosi e per qualche istante osservano Draco, che rimane con lo sguardo fisso verso l'uomo e le braccia severamente incrociate al petto.
Piton corruga la fronte e osserva Esme, invece, che sembra leggermente tesa.

«Molti anni fa, la professoressa Cooman comunicò una profezia che Harry e Severus già conoscono: a luglio sarebbe nato un bambino, i cui genitori avrebbero sfidato il Signore Oscuro tre volte, e soprattutto avrebbe avuto un potere a lui sconosciuto. Tuttavia questa profezia è inesatta, in quanto pur di occultare la vera arma contro Voldemort il destino ha suggerito alla professoressa un'interpretazione errata.»
«Mi scusi, ma poco tempo fa lei stessa mi ha detto che questa è la profezia che ha portato Voldemort a sfidarmi» commenta stranito Harry, non capendo dove la donna volesse arrivare.
«Ed è così, in base a questa interpretazione Lui ha deciso te come suo avversario, ma non è quella la reale profezia.»
«Ma se non è Harry, chi sarebbe il vero avversario di Voldemort? E soprattutto, quale sarebbe la vera profezia?» domanda altrettanto scossa Hermione, che ha sempre affrontato i tanti pericoli assieme all'amico e ha visto il suo legame con il Signore Oscuro.
«Una bambina...» mormora Piton continuando a fissare Esme, assottigliando gli occhi e notando le labbra della ragazza stringersi in un lieve sorriso di approvazione.
I ragazzi la fissano strabuzzando gli occhi ma prima che possano fare qualche domanda, Albus riprende a parlare: «Una bambina annunciata nel mese di luglio, la cui famiglia avrebbe sfidato il Signore Oscuro almeno tre volte e che avrebbe avuto un potere a lui sconosciuto».
«E da quanto sa di questa seconda profezia? Da quanto sapete che Esme è capace di sconfiggere Voldemort? E quale potere dovrebbe avere?»
«Da sempre» risponde lei questa volta, sospirando e cercando di spiegare al meglio la sua posizione «Sono arrivata qui in quarto anno perché ho avuto delle visioni. Era il momento giusto.»
«Perché io non ho mai saputo nulla? Ho dovuto fare tutto da solo con Voldemort, ha cercato di uccidermi al Ministero e tutto ciò perché tu non hai avuto il coraggio di dirmi la verità» il ragazzo si alza con fare nervoso e inizia anche ad alzare la voce «Tu mi hai mentito! Tu sei una bugiarda, Esme! Se hai quel potere speciale perché non c'eri quando Cedric è morto? Perché non c'eri quando Sirius è morto?»

Esme deglutisce e tiene le mani dietro la schiena, non aggiungendo altro: riesce a comprendere il suo stato d'animo scosso e ritiene che forse abbia ragione.
Insomma, è cresciuto convincendosi di essere il prescelto e soprattutto ha dovuto affrontare fin da bambino quell'orribile mostro che ha addirittura ucciso i suoi genitori.
«Non mi risulta che nemmeno tu abbia fatto qualcosa per fermare la loro morte, Potter» sputa ad un certo punto Draco, non gradendo per niente quel modo di parlare alla sua ragazza.
Lui ha i visto i suoi ricordi, ha visto quanto abbia sofferto e sa quanto spesso si sia sentita un mostro quando in realtà ha dovuto agire in quella maniera, di certo non è colpa sua se Voldemort ha mietuto quelle vittime.
«Sta' zitto, mangiamorte» risponde secco e infuriato Harry, venendo richiamato dalla professoressa McGranitt: «Potter, si sieda immediatamente!»
Draco sta per alzarsi, probabilmente per iniziare una rissa, ma viene immediatamente fulminato con lo sguardo da Esme: «Siediti anche tu, Draco. Parleremo più tardi di te».

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora