𝐋𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

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Due uomini, uno propose all'altro di andare in campagna.
Camminarono per la sterpaglia desolata, per l'erba fitta, con i raggi del sole che accompagnavano il loro cammino. Alzò la mano contro il fratello e lo uccise.
La pietra usata per il fratricidio era sporca di sangue, il cadavere a terra, mentre l'uomo eretto in piedi aveva gli occhi iniettati di rabbia, di invidia, di rancore.

Esme si alza di scatto con l'affanno.
Sono giorni che fa lo stesso incubo.
Vedere un uomo ucciderne un altro non è di certo una bella scena, e il cuore le palpita in petto all'impazzata.
Eppure è come se quelle immagini fossero impresse nella sua memoria.

Ancora molto scossa sospira e decide di andare a prendere un bicchiere d'acqua.
Sbadiglia e si riversa sulla sedia della cucina notando il cielo ancora buio dalla finestra.
Un sogno davvero stranissimo.
Violento, crudo ma estremamente reale, almeno è questo quello ciò le è sembrato.
Ma lei sa benissimo che spesso ha tante visioni, ricordi disparati di qualche Antenata, quindi non ci dà molto peso.
Sorseggia l'acqua e poi, ancora molto stanca, decide di ritornare a dormire sentendo la necessità di riprendere sonno.

«Dov'è tuo fratello?»
«Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?»
«Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto.»
Per chi opta per il male, che stronca la giusta relazione con il mondo, non resta che la solitudine, la paura e la fuga.

Esme non riesce a dormire bene turbata da quell'incubo che la sveglia in continuazione, rotolando scontenta nel proprio letto.
Quanto vorrebbe andare dal suo Draco, magari lui la aiuterebbe a dormire serena.
Potrebbe mettersi tra le sue braccia e farsi stringere forte.
E, a pensarci bene, non è certo qualcosa di impossibile.
Sono pur sempre le 04:17 del mattino, staranno tutti dormendo a Villa Malfoy compreso il suo amato.

Decide di comparire silenziosamente in camera sua e lo vede dormire sotto le coperte.
Un bel Muffilato e si avvicina con cautela, sistemandosi accanto a lui e fissandolo per qualche istante con un sorriso in volto.
Lui è davvero bellissimo, sembra un angelo quando dorme così sereno.
Accarezza il suo viso e in quel momento lo vede sorridere ancora trasportato dal sonno.
Trattiene una risatina e poi gli passa una mano tra i capelli, decidendo di svegliarlo per non spaventarlo troppo il giorno dopo.
«Draco, amore...» sussurra piano mentre continua a donargli qualche carezza sul viso «Sono io, Esme, svegliati.»
Mugolando apre gli occhi a fatica e li tiene assottigliati, non solo per il sonno ma anche per la confusione: «Che ci fai qui? Sto sognando?»
«No, amore, non riuscivo a dormire bene e sono venuta qui» sussurra andando ad infilarsi tra le sue braccia, volendo solo essere abbracciata e stretta.
Viene accolta senza indugio dal suo Draco che sorridendo l'abbraccia con amore, contento di averla lì quella notte.
Le dà un bacio tra i capelli e la invita a riposare, addormentandosi a sua volta in una manciata di secondi.

Anche la ragazza cerca di dormire e sembra che quegli incubi si siano placati.
Come al solito basta una stretta di Draco per farla stare meglio, per donarle la più totale serenità.
Eppure quei sogni son stati fin troppo strani e vividi.
Si sa, la mente di Esme è un gran macello.

Dormono tutta la notte abbracciati e quando il sole si fa alto tra le tapparelle ecco che Esme è costretta a svegliarsi.
Odia dover sgattaiolare via da quella camera.
Vorrebbe alzarsi con calma, fare colazione a letto con lui, stare tranquilli, invece devono essere furtivi e abili a non farsi mai scoprire da nessuno o sarebbero guai grossi.
Quella casa non è certo la più accogliente e sicura del mondo, ma è il loro nido d'amore segreto.
Per quanto sia un posto tetro e macabro, quella villa li accoglie per molte notti dando loro il permesso di stare assieme nonostante il gran casino che li circonda.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora