𝐗𝐗𝐈𝐈

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Il giorno dell'ultima prova del torneo è arrivata e Hogwarts, Durmstrang e Beuxbatons sono lì emozionati ad aspettare che ne venga nominato il vincitore.
Esme ha avuto incubi per tutta la notte, che ha trascorso rigirandosi più volte nel letto e contorcendosi per dei dolori molto strani.
A colazione non riesce a mangiare un boccone e ciò stranisce i suoi amici, che la vedono spesso ingozzarsi di dolci.
Lei dice solamente che ha un po' di mal di pancia, che forse non avrà digerito qualcosa, ma sa che è altro.
Lei sente le anime, sente la morte, percepisce il dolore e prevede gli avvenimenti.

L'ultima prova consiste nell'affrontare un labirinto e le sue peripezie: tutti sono emozionati e iniziano a fare le loro scommesse e tifare, Esme spera solamente che tutti siano sani e salvi.
Si mettono sugli spalti e come al solito è vicina ai suoi amici Serpeverde.
Ma la pancia e la testa non la vogliono lasciare libera.
Lei cerca di accogliere, come consigliato da Silente, quelle sensazioni ma senza farsi trasportare da esse.
Socchiude gli occhi e cerca di guidare la sua mente verso le turbe che percepisce nel suo corpo.

«Lui è qui, lui è tra di noi» sente una voce sussurrare nella testa in maniera criptica «Lui non è qui, lui non è qui tra di noi.»
«Lui sta aspettando Potter» a quella frase corruga la fronte, e mentre tutti sono presi a vedere l'inizio della gara Esme è troppo presa a sentire ciò che hanno da dire quei pensieri magici e profetici.
«Lo vuole per sé, è morto... ma non è vivo.»
Non capisce come sia possibile che qualcuno sia vivo ma sia morto, sia frantumato, sia inghiottito nel limbo tra la vita e la morte.
Porta una mano alla tempia e si concentra sempre di più, addentrandosi in quella oscurità che solo lei riesce a percepire. Nero, completamente nero.

La morte le parla e le comunica che si è infranto il ciclo della vita, che si è fratturato in pezzi, sette pezzi come sette mesi, come sette volte il dolore dovrà patire chi fermerà il prescelto.

Un'anima svanire nell'oblio della morte.
Un'anima svanire così vicina a loro ma lontana.
Si guarda le mani e nota che si stanno riempiendo di striature nere. Merda.
«Ragazzi, devo andare in bagno, è urgente» dice con un sorriso forzato ai suoi amici per non destare sospetti e poter sparire nel nulla.
Deve allontanarsi di lì, non sta per succedere nulla di buono.
Inizia a correre via, lontano, notando che per tutte le braccia si stanno irradiando quelle strisce nere.
È come se l'energia oscura la stesse chiamando, come se dovesse controllarla e percepirla.
Corre veloce, con gli occhi serrati, trovandosi vicino alla foresta, addentrandosi al suo interno.
Gli occhi sono completamente neri come la pece, compresa la sclera.
«Tu puoi controllarlo, tu puoi controllare la vita e la morte.»
Si butta a terra in ginocchio e sente un dolore immenso alla testa.

«È vivo, Lui è tornato» ode, per poi percepire la morte vivere. 
Sa cosa sia la negromanzia, è una signora oscura, ma non percepisce equilibrio tra vita e morte.
Sente delle vite rinchiuse per favorirne una sola.
Non c'è un giusto bilancio tra morti e vivi, non sente una vita rinascere ma un morto camminare.
Non sente una vita donata per un'altra, ma sette vite per una sola.
Ringhia a denti stretti per le fitte percepite ed è come se qualcosa volesse uscire da dentro di lei.

Sente un pugnale colpire, ma non dentro di sé.
Dolore, un dolore incredibile.
Il corpo di Esme è completamente pieno di striature nere e inizia a piangere lacrime nere, a vomitare liquido nero.
Morte, sofferenza.
Lei, la Signora delle Arti Oscure, la Negromante, percepisce l'arrivo delle Tenebre.
Batte i pugni contro l'erba, la strappa.

Voldemort è vivo. Voldemort è tornato.

Lancia un forte urlo e un vortice scuro inizia a volteggiare attorno a lei: è la sua energia nera.
Sente il cuore battere in petto come se fosse un cavallo, mentre il respiro si fa decisamente più affannoso.
Lei sente che il suo mondo, quello oscuro, è stato infranto, che qualcuno, Voldemort, si è permesso di entrare nella sua dimensione.
Ma lo fermerà, lui non può competere con lei.

Tutto tace.
Quel vortice di emozioni e di dolore si spegne come acqua sul fuoco, come se nulla fosse successo.
Ma lei lo sa quello che in realtà è accaduto.
Qualcuno è morto e lei lo può percepire.

Scappa verso gli spalti per vedere il torneo con il cuore in gola, sapendo già cosa aspettarsi.
Harry esce con Cedric Diggory morto tra le braccia.
I volti degli spettatori sono sconvolti, increduli, mentre Potter è decisamente scosso.
Esme deglutisce, forse è l'unica a non essere tanto turbata perché sapeva cosa avrebbe visto.
Una lacrima amara scende sul suo viso: è solo colpa sua.
Esme dovrebbe proteggere quelle persone, che non dovrebbero patire quell'inferno.
Stringe i pugni e si sente arrabbiata, nervosa, potrebbe improvvisamente spaccare ogni cosa.
Voldemort ha mietuto un'innocente vittima e lei, inerme, non ha potuto fare niente, le è stato completamente proibito ed è stata fermata dalle Antenate stesse.

«Arriverà il momento in cui il portatore di ogni luce e di ogni oscurità dovrà vegliare sul mondo. Arriverà il momento in cui il prescelto sarà destinato a vincere e chiunque oserà sfidarlo riceverà sette volte la pena che avrà provato ad infliggergli.»

Sette come la prima profezia fatta, una sbagliata, che cela menzogna e protezione.
Sette, un numero ormai ricorrente in tutto ciò che riguarda questa storia.
Sibilla Cooman pronunciò anni addietro la 'prima profezia', data in maniera confusa e con delle imprecisioni per proteggere quella che sarebbe stata la strega più potente mai nata.
Le Antenate si sono servite di quella donna per coprire la nascita dell'erede di Morgana e Merlino, unica strega capace di comandare sul regno dei maghi, dei babbani, dei vivi e dei morti.

Adesso deve solo aspettare il momento in cui una seconda profezia sarà compiuta per poter sfidare realmente Voldemort, una volta per tutte.
Non venne mai rivelata a nessuno, le Antenate la comunicarono assieme alla prima esclusivamente alla famiglia di Esme.
Non appena essa si avvererà darà modo alla giovane ragazza di distruggere una volta per tutte il male presente.
Ancora non si sa a cosa si possa riferire, non è stato dato alcun indizio o suggerimento, ma sanno che Esme lo sentirà quando sarà il momento giusto per agire.
Esme saprà quando quella profezia sarà compiuta.

Quando quel 31 Ottobre Voldemort cercò di uccidere quello che pensava fosse il suo grande nemico, in realtà Esme era ancora ignara nella pancia di sua madre, che l'avrebbe partorita appena due mesi dopo. 

Mary seppe tramite le Antenate che sua figlia era stata protetta e nascosta da una falsa profezia, ma a che prezzo? Un altro bambino.
Inorridita da questa scelta del destino lei e le sue sorelle decisero di usare la magia nera per rilevare le intenzioni e le mosse di Voldemort, e capire chi avrebbe scelto come suo avversario.
Non volevano che qualcuno potesse soffrire in quella maniera gratuita, che una giovane vita potesse essere strappata via da quel mostro.
Come degli occhi esterni, assistettero alla scena tra Lily Potter e Voldemort, e notarono come lui le propose di risparmiarla se solo avesse ceduto suo figlio.
Lily si rifiutò di sacrificare il suo piccolo Harry e decise di sacrificarsi lei stessa per proteggerlo.
Ma le sorelle Bradshaw sapevano che un semplice sacrificio non avrebbe retto senza un valido e potente aiuto.
Unirono le loro forze, e con i loro grandi poteri riuscirono ad aiutare Lily in quel gesto, proteggendo Harry e accompagnando lei in una dolce morte, senza dolore e tenendole stretta la mano.
Harry rimase incolume grazie a quella protezione e così, la famiglia di Esme, riuscì almeno a proteggere quel bambino.

Il prescelto, colui capace di sconfiggere il Signore Oscuro, la minaccia per Voldemort non è Harry: Esme è la sola con il potere necessario per sconfiggere il Male.
Ha quel potere sconosciuto a Voldemort, è capace di distruggerlo perché Esme è forza pura, in grado di compiere magie sconosciute anche a Lui.

La battaglia non è ancora iniziata eppure la sfida si prospetta già dura.
Voldemort è tornato, ma la Signora Oscura lo stava solo aspettando.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora