𝐗𝐗𝐗𝐈

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Draco chiude la porta alle sue spalle ed Esme lo fissa con sguardo truce, le braccia strette al petto.
«Parla, dimmi la cazzata del giorno.»
Il biondo sospira, cercando di non innervosirsi per non buttare tutto all'aria, e inizia a parlare: «Ho preso parte alla Squadra d'Inquisizione della Umbr-»
«Oh sì, ho visto come ci tieni alle cicatrici sulle mie mani» lo interrompe sarcastica Esme, tenendo uno sguardo critico rivolto verso di lui.
Draco sospira ancora una volta e tiene gli occhi chiusi per qualche attimo per stare calmo: «Mi fai parlare?»
Esme rotea gli occhi annuendo e con una mano gli fa gesto di proseguire con quelle inutili parole.
«Ne fa parte la Parkinson oltre me e-»
«Che bello, andrai a fare il bulletto assieme a Pansy, non vedevo l'ora» ancora una volta la mora interrompe l'amico che questa volta, esasperato, alza la voce contro di lei: «Cazzo, Esme, smettila! Ti ho solo voluta proteggere!»
Lei scuote la testa confusa da quelle parole e lo guarda stranita: «In che senso?»
«Nel senso che la Umbridge vuole tenerti d'occhio solo per il gusto di darti punizioni, e non posso permettere a Pansy di starti alle calcagna.»
«Non capisco, Draco...»
«Sono un inquisitore e un prefetto, farò in modo che Pansy ti eviti.»
«Ti sei messo nel gruppo di inquisizione per non farmi perseguitare da Pansy e la Umbridge?»
«Finalmente mi hai fatto spiegare, cazzo!» esclama sollevato, in quanto finalmente ha potuto spiegarle il vero motivo di quel suo gesto «Se mi porto a spasso gli altri a seguire Potter e bacchettare qualche Tassorosso con le cravatte non allacciate posso risparmiarti tante punizioni».
La ragazza arrossisce visibilmente a quelle parole così premurose e deglutisce lentamente, annuendo e non credendo davvero a quello che ha fatto per lei.
«E poi odio Potter, non vedo l'ora di fargli beccare qualche bella punizione» aggiunge con sincerità, in quanto non è male l'idea di far penare Harry «Posso fare le due cose che più mi interessano: mettere nei guai lo sfregiato e farti stare bene.»
Esme inizia a sbattere le palpebre con violenza, più e più volte, segno che si sente alquanto frastornata e sensibile.
«Draco, tu-» non la fa finire di parlare che si avvicina e con un sospiro le posa una carezza sul viso «Io niente, non mi piace quello che ti ha fatto.»
Lei continua a battere in quella maniera le lunghe ciglia, soprattutto sentendo la sua vicinanza e altre dolci carezze farsi presenti sulla sua morbida guancia.

«Scusami» mugola lei sentendosi maggiormente in colpa per star mentendo, abbracciandolo immediatamente e stringendolo a sé.
«Hey, fatina, fa niente» cerca di rincuorarla, notando quanto forte stesse stringendo la sua camicia, quasi con la paura di perderlo.
«Scusami per tutto, Draco, io-» non finisce di parlare che il giovane posa un dito sulle sue labbra, non volendo sentire altro: «Basta Esme, va tutto bene».
Deglutisce lentamente e si limita ad annuire, ritornando poi ad abbracciarlo.
Prima o poi gli dirà dell'Esercito di Silente, ma non è questo il momento.
Non vuole allontanarlo, sa anche quanto non sopporti Potter e tutti quanti loro. Per ora vuole godersi la sua presenza.
«Io ti giuro, Draco, ti voglio così tanto bene» ammette con un sospiro, tenendosi sempre stretta a lui.
Il ragazzo sorride spontaneamente a quella affermazione e le accarezza i capelli, lasciandoci sopra anche un bacio dolce e premuroso «Non dirlo a nessuno, ma forse ti voglio bene anche io.»

Accenna una risata e la fa sorridere, notando come quegli occhioni scuri lo stiano adesso osservando con una tenerezza disarmante.
Sente il cuore di Esme battere fortissimo e ne rimane davvero colpito, trovandola così carina.
«Non dire a nessuno di questa cosa, se si venisse a sapere perderei di credibilità e finiremmo entrambi nei guai» precisa però Draco seriamente, facendola annuire convinta.
Esme sa tenere bene eccome i segreti, figuriamoci uno di Draco.

I due escono dalla sua stanza e lei non fa altro che osservarlo e sentirsi un'amica pessima rispetto a lui.
Draco il buono ed Esme la cattiva.
La situazione si è ribaltata ma lei non è molto stupita da ciò, si è sempre sentita un po' un mostro, in difetto per tante cose, soprattutto per le tante bugie che è costretta a dire e per i segreti mai rivelati a nessuno.
Imparerà a convivere anche con questo, nonostante lei tenga sul serio a quel ragazzo biondo.
«Mi stai consumando a furia di guardarmi» commenta lui ridacchiando e facendole scuotere la testa.
«Oh no, scusami...» mormora istintivamente, forse più per le menzogne che per altro.
«Esme, calmati, non lo sapevi! Abbiamo risolto e anche in fretta, quindi ora non preoccuparti» la rassicura accarezzandole le braccia e facendola appena sorridere, nonostante dentro senta non pochi sensi di colpa.
«Ti va di studiare, Draco?» gli domanda e lui subito accetta, in quanto vuole soprattutto passare altro tempo con lei.
Non riesce, però, a smettere di pensare a quanto sia stato dolce nei suoi confronti.
Da Draco non ci si aspetta un gesto del genere, si è sempre abituati a vederlo arrogante e prepotente, ma per lui Esme non è una persona chiunque.
Lei gli ha sempre fatto bei regali, divide i suoi dolci con lui, gli parla di sé, è interessante, premurosa a tal punto da scrivergli delle letterine.
Insomma, una persona che Draco non pensava potesse esistere.

«Cosa vedo qui? Il compito di Erbologia?» domanda una voce a loro familiare ma non troppo sentita negli ultimi tempi: Theodore Nott, un ragazzo Serpeverde magro e alto.
Si mette seduto vicino ad Esme che subito lo saluta con un semplice sorriso, essendo comunque un ragazzo tranquillo con il quale non ha mai avuto problemi nonostante in quegli anni si siano scambiati poche parole.
Draco, invece, lo conosce bene e trova sospettoso quel suo modo gentile di porsi all'amica, visto che solitamente è un tipo abbastanza solitario.
Oltretutto si sa che Esme non crede nella supremazia dei purosangue nonostante le sue origini, quindi è strano che uno come Theodore non la ignori. Sicuramente vuole da lei una sola cosa.
«Anche tu Erbologia, Draco?» domanda sempre con quel sorriso amichevole stampato in viso, ma il biondo si limita ad annuire e continuare a tenere lo sguardo sulle sue pergamene.
Theodore si avvicina ancor di più ad Esme e tira fuori il proprio testo, volendo a quanto pare studiare con lei.
Esme però è concentratissima sui suoi studi e non distoglie la sua attenzione dalla materia, appuntandosi su un'agenda alcune cose che trova più importanti.
Lo fa sempre, Esme va in giro con un'agenda rovinata dove è solita scrivere di tutto e di più.
Addirittura il ragazzo castano le posa una carezza sulla schiena e le porge dei suoi appunti che, essendo lui un ottimo studente, son presi veramente bene: «Non so se hai scritto questa cosa detta dalla professoressa, però mi sembra parecchio interessante».
Chiaramente è un modo per attaccare di nuovo bottone e instaurare una piacevole conversazione, che potrebbe essere l'inizio di un'amicizia o altro.
A Draco non piace per niente il suo atteggiamento sospetto, assolutamente sospetto.

Ma la giovane Serpeverde ridacchia a qualche battuta di Theodore e non sembra trovare sgradevole la sua presenza.
'Come fa a non essere infastidita? È solo un idiota' pensa il biondo mentre continua ad osservarli in maniera attenta e critica 'Veramente insopportabile'

Praticamente fissa i movimenti di Theodore quasi tutto il tempo, cercando di capire dove volesse arrivare con quelle battutine che fanno ridere Esme, quelle pacche e quel suo studiare così tanto vicino a lei.
Per fortuna nota Blaise vicino l'ingresso della biblioteca, e non gli resta che chiedere a lui se ne sappia qualcosa, visto che conosce bene ciò che succede tra i Serpeverde.
Diciamo che Draco, preso dalle serate a leggere con l'amica, ogni tanto si fa sfuggire qualche piccolo particolare.
«Arrivo, vado un attimo da Blaise» avvisa Esme e le posa una carezza tra i capelli, facendola annuire con un piccolo sorriso.
Trascina l'amico lontano da delle ragazze carine con le quali stava parlando e lo strattona verso l'angolo del corridoio.
«Non vedi che ero impegnato, idiota?»
«Mi devi dire che ci fa Nott con Esme» domanda immediatamente Draco, completamente serio.
«Ma che ne so! Ci stavi studiando tu prima lì, come posso sapere io qualcosa?»
«Non ci stavo studiando, è venuto lui a dar fastidio sedendosi vicino a lei quando nessuno lo aveva chiesto.»
Blaise ridacchia scuotendo la testa e si strofina il palmo della mano contro la fronte: «Da quando ti importa chi si siede vicino Esme?»
«Lo sai com'è fatto Nott, non mi fido di lui.»
«Esme non ha bisogno della tua protezione, lei è anche nettamente più sveglia di noi. E poi, cosa ti importa?»
«Mi importa perché è mia amica, anzi, mi stupisco che a te non freghi niente!» esclama il biondo con fare critico, incrociando le braccia al petto «Non si è mai interessato ad Esme e ora lo fa?»
«E quindi? Quante ragazze iniziano ad interessarsi a te improvvisamente? Certo non le capisco proprio, ma ha senso come cosa. Ti stai facendo troppi problemi, per giunta inutili.»
«Non mi fido e basta, Esme non può essere trattata come un giocattolo da Nott.»
«E pensi che si farebbe mai trattare così? Avanti, Draco, non si fa prendere per il culo da nessuno, rilassati.»
Malfoy sospira pesantemente e si sente non poco infastidito da quella situazione, inoltre non capisce perché Blaise non si stia preoccupando.

Insomma, Theodore ci sta provando con Esme, perché non fa nulla?
È normale per un amico comportarsi così, no? È normale andare su di giri perché qualcuno le vuole stare così vicino, vero?
Lo fa solo in quanto non vuole che lei venga usata da Theodore, solo per questo.
Assolutamente solo per questo.
Blaise osserva come l'amico fulmini con lo sguardo i due ragazzi da fuori la biblioteca, non staccando gli occhi minimamente da quelle figure e stando attento ad ogni singolo dettaglio.
Troppo strano come comportamento.
«Quindi è solo preoccupazione per un'amica, giusto Draco?»
«Sì, semplice preoccupazione.»

Ma forse, qualcosina sotto c'è e nemmeno lui lo ha ancora capito.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora