𝐋𝐈

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I giorni passano, le giornate si fanno più fredde e assieme a loro anche il rapporto tra Draco ed Esme.
Ma questa volta non è come quando litigavano perché sembra tutto così quieto, così tranquillo, ma i loro occhi si cercano fugacemente e i cuori non smettono di battere ogni giorno di più.
Sembra una frase fatta, ma è vero che quando si perde qualcuno si capisce maggiormente il valore che aveva.
Ogni singolo ricordo infatti torna nella loro mente, ogni singola serata passata insieme, ogni bacio mancato, ogni stretta allo stomaco provata ha una risposta adesso, e si rendono conto che per due anni si sono solamente desiderati e, cullati dalle loro battute amichevoli, non si sono mai resi conto della verità dei fatti.
Draco capisce perché era geloso di Nott, perché entrava in subbuglio quando stava male, perché sentiva strette al petto e allo stomaco quando lo abbracciava o gli sorrideva dolcemente.
Esme capisce perché voleva stare tutte le sere con lui, perché lo difendeva a spada tratta anche in famiglia, perché il suo corpo era scosso da capo a piedi anche quando le veniva posata una semplice carezza.
Ma è meglio così, decisamente molto meglio, perché se si fossero mai accorti dei loro veri sentimenti adesso la situazione sarebbe ancora più tragica, e dirsi addio dopo aver fatto l'amore è più difficile.
Purtroppo per quanto sembrino Beatrice e Benedetto, la vita li ha destinati a somigliare maggiormente a Romeo e Giulietta, ma senza la tentata fuga e i baci segreti: solo con le famiglie di ideologia opposta e le vite a rischio.

I tre amici Grifondoro le stanno maggiormente vicino e cercano di consolarla quando è triste per l'ennesima serata mancata con Draco, ma hanno ben poco da dirle.
«Esme, oggi andremo ad Hogsmeade!» esclama Ron con un sorriso enorme in viso mentre la raggiunge in corridoio «Cavolo, non vedo l'ora di riempirmi di dolci con te.»
Sa che l'amica ne va matta come lui. e sa che può essere un modo per distrarla dai suoi problemi di cuore.
«Ammetto anch'io che non vedo l'ora» ridacchia e batte le mani contenta, volendo non pensare almeno per quel giorno a Draco.
Indossa un pantalone nero, un maglioncino a collo alto bianco, un cappotto lungo abbinato a sciarpa e cappello visto che la neve di certo la congelerebbe.
Un trucco ben fatto sul viso ed è pronta ad andare a rimpinzarsi a Mielandia.
Questa volta non sarà con i suoi amici Serpeverde ma le va bene così, anche con i tre si diverte un mondo e hanno instaurato un rapporto bellissimo.

«Lo sai che mia zia adorava passeggiare sulla neve con tua mamma?» racconta Esme ad Harry, visto che nell'ultimo periodo hanno iniziato a parlare un po' più di loro.
Il ragazzo un giorno saprà della reale profezia, ed è giusto che per ora sappia almeno qualche tenero avvenimento sul passato delle loro famiglie.
«Te lo ha raccontato tuo padre?» domanda curioso con un sorriso stampato in volto.
«Sì, mi ha anche detto che quando Lily andava a trovarli nella villa di famiglia adoravano prendere della cioccolata calda e rifugiarsi in cantina visto che lì c'erano un sacco di oggetti curiosi.»
«Sai, è strano sapere che una Serpeverde purosangue come tua zia, che viveva in una maestosa villa, fosse così tanto legata a mia madre.»
«Mi hanno detto che tua mamma era una ragazzina tenerissima, come può non piacere una persona del genere?»
«E di mio padre sai qualcosa?»
«Che litigava sempre con il mio» ridacchia a questa affermazione e scuote le spalle «Ma so che si volevano un gran bene, davvero. Semplicemente due caratteri terribili!»
Entrambi ridono a quella esclamazione e continuano a camminare finché non decidono di rifugiarsi ai Tre Manici di Scopa vista la forte neve.
Sospira, quel posto le ricorda le volte in cui ci è entrata con Draco.
Lui è lì con altri Serpeverde tra cui Blaise e nota nei suoi occhi serietà e concentrazione, fin troppa per star bevendo una burrobirra.

Si vanno ad accomodare ad un posto decisamente più distante e la giovane si toglie il cappotto, mordendosi il labbro inferiore pensierosa.
«Mi sembra un po' strano» commenta Harry riferendosi a Draco.
«A me sembra tutto strano da sempre» si presenta un ghigno sul volto di Ron, che non ha mai sopportato quel ragazzo.
«Aveva un viso troppo... serio? Insomma, lui adora bere e siamo venuti qui assieme l'anno scorso.»
«Forse starà pensando a te» suppone Hermione, scuotendo le spalle e cercando una motivazione sensata per quel volto corrucciato.
«A me? Non mi parla nemmeno» ridacchia sarcasticamente Esme con voce affranta «Quando siamo venuti qui non faceva altro che accarezzarmi i capelli, abbiamo parlato tantissimo.»
«Posso dirti una cosa, Esme? Secondo me questa storia di essere un mangiamorte c'entra con te.»
Quest'ultima affermazione di Harry fa sbuffare i tre e roteare gli occhi al cielo, esasperati di sentire di nuovo quell'ennesima folle supposizione.
«Ascoltatemi, vi prego! Lui sa quanto Esme odi i mangiamorte e sappiamo che la sua famiglia ha fatto parte dell'Ordine della Fenice, quindi potrebbe starti evitando perché lui è diventato uno di loro.»
«E lo fa perché ha paura di me?» domanda sarcastica facendo ridacchiare i due.
«No, ma perché non ha la faccia di dirtelo e non vuole metterti nei guai. Lo ha fatto anche con la Umbridge, lui si è messo avanti per te, magari lo sta facendo di nuovo!»
«Harry, penso tu abbia letto troppi libri d'avventura» ride Ron dandogli una pacca sulla spalla e trovando quella spiegazione assurda.
Peccato che invece ci abbia azzeccato quasi in pieno, ma al momento nessuno vuole dargli retta.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora