𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈

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«Blaise, Esme non ti sembra strana ultimamente?» domanda Draco mentre sono in camera a prepararsi per quell'ennesima giornata scolastica.
«In che senso strana
«Mi sembra che qualcosa non vada, sparisce nel nulla, si sente spesso male.»
«Sei tu il suo Romeo, dovresti saperlo.»
«Non sono il suo Romeo, ma sono serio. Qualcosa non va con Esme.»
«Se lo dici tu che la conosci così tanto vuol dire che è vero... Romeo» marca l'ultima parola con una risatina, facendogli roteare gli occhi esasperato.
Al ragazzo biondo non piace quando la sua amica sta poco bene, e sa benissimo che ha difficoltà nell'esprimersi quando ha qualche disagio.
Anche quando è finita in infermeria non voleva una mano, quindi vuole essere lui particolarmente attento.
Da questo punto di vista lei è una gran cocciuta, ma non può giudicarla perché lui stesso tende a nascondere i suoi stati d'animo e malesseri.

Un giorno decide allora di seguirla, da solo affinché nessun altro sappia di un suo eventuale problema.
Non lo fa per farsi gli affari suoi, anche perché si fida della sua adorata Esme, però certe volte sembra così tanto difficile per lei dire quando ha bisogno di aiuto.
Come quando piange silenziosamente e lui la consola senza dire una parola, assicurandosi semplicemente che lei stia bene.

La vede uscire dalla classe di Antiche Rune e a passo felpato la segue per la scuola, cercando di non farsi vedere né sentire. Rimane distante e la nota voltarsi più e più volte con fare sospetto, con occhio vigile e senza mai distrarsi.
Nota ad un certo punto, rimanendo dietro un grande pilastro di marmo, che Ron Weasley le si è avvicinato furtivamente e le ha sussurrato qualcosa all'orecchio facendola annuire.
Ma che diavolo sta facendo? Non può farsi aiutare da quel pezzente di un Weasley e non dal suo migliore amico.
Allora la voglia di seguirla si fa sempre più forte in lui, e stando attento li osserva e si avvicina piano, vedendoli però sparire.
'Ma dove sono andati?' pensa molto confuso, volendo assolutamente andare in fondo alla questione.
Sa benissimo che lei è astuta e non si farebbe mai beccare, quindi dovrà giocare una carta a lui nota: l'inganno.
Draco è bravissimo nel raggirare le persone, e i cari vecchi trucchi sono i migliori per spillare la verità dalla bocca di qualcuno.

Aspetta che arrivi sera, il loro momento per stare assieme.
Lui l'attende nella solita aula con le braccia al petto, seduto sulla cattedra con fare serio e uno sguardo molto severo, così da tenere bene la parte e non smontare quel teatrino.
«Draco? Come mai quella faccia?» domanda Esme corrugando la fronte, non capendo come mai il ragazzo la stesse osservando in questo modo.
«Perché non me lo hai detto, Esme?» domanda arrabbiato, con voce bassa e dura.
«Detto cosa?»
«Non mi mentire, Esme. Ti ho vista oggi con Ron, ho visto quello che stavate facendo.»
Le si gela il sangue, rimane in silenzio con la bocca leggermente aperta guardandolo sbigottita.
Lei si è assicurata che non ci fosse nessuno, come è possibile che l'abbia scoperta?
«Mi hai seguita, Draco?» domanda con disappunto.
«Per un po', lo ammetto. Mi sono preoccupato per te, pensavo non stessi bene visto che eri così strana e volevo venirti incontro e invece... ho scoperto la verità» sottolinea con una faccia delusa, capendo che lei gli sta nascondendo qualcosa anche se non sa bene cosa, ma deve scoprilo e questa scenata sta funzionando.
«Io non volevo mentirti, Draco...» mormora in panico, con le mani che tremano.
«Avanti, sputa il rospo.»
«Volevo dirti che facevo parte anche io del gruppo con Harry, ma avevo paura tu potessi dire qualcosa alla Umbridge.»

Una doccia gelata in pieno corpo su Malfoy, che guarda l'amica con sgomento, mutando il suo sguardo deluso in uno furioso per più di un motivo.
«Tu mi hai mentito per mesi, Esme. Mi hai detto che andavi a studiare, che andavi a riposare, mi hai detto una marea di puttanate per andare a fare la paladina di Potter mentre io ero qui tutte le sere a dirti tutto di me, senza una minima bugia» scende dal banco e si avvicina a lei puntandole il dito contro, mentre la ragazza si stringe nelle spalle sentendosi in colpa.
«Tu avresti detto tutto alla Umbridge, Draco!» lo rimprovera a pugni stretti, sapendo quanto possa essere cattivo Malfoy con Harry e quei Grifondoro «Tu avresti umiliato me e gli altri mentre cercavamo solo di fare qualcosa di buono solo perché odi quel ragazzo.»
«Esme, tu mi hai mentito! Tu mi hai detto bugie su bugie, tu non sei mai stata sincera con me.»
«Non ti saresti meritato la mia sincerità, Draco! Avresti come al solito fatto il bastardo e io non volevo più litigare con te» sputa acida lei, mettendosi faccia a faccia contro di lui.
Il ragazzo davanti a lei deglutisce a quelle parole e rimane qualche secondo in silenzio, cercando di processare tutte quelle emozioni che stanno ribollendo dentro di lui: rabbia, delusione, tristezza, disgusto.
Fino al giorno prima Esme per lui era dolcezza, sincerità e fiducia, ma adesso gli ha smontato tutto e lo ha lasciato completamente svuotato.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora