𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈

3.3K 171 28
                                    

Dolores Umbridge ha minacciato Esme di far passare i guai ad Harry, sapendo che il suo punto debole è la voglia di proteggere il prossimo, proprio come i suoi nonni.
Se la Serpeverde si fosse ribellata o avesse fatto qualche passo falso, la punizione al suo amico sarebbe stata nettamente peggiore.
Già quel povero ragazzo deve subire di tutto e di più da Voldemort senza essere nemmeno parte della profezia, quantomeno non deve prendersi anche questa responsabilità gratuitamente.

A questo punto la ragazza torna ad indossare la gonna e la divisa completa, cosa che non sopporta.
Ciò che la irrita ancora di più è che ora Pansy ha il supporto di quella tozza di Dolores e sembra la sua alunna preferita.
Beh, Pansy è un prefetto, fa sempre quello che le si dice e per giunta deve leccare il culo tutto il tempo alla Umbridge. Per non parlare del fatto che sono entrambe delle arpie.
L'anno scolastico si prospetta una grandissima merda, e oltre questo anche il suo adorato Draco le ha voltato le spalle, non capendo quanto brutta fosse la sua posizione. È vero che non lo ha fatto finire di parlare quando lo ha incontrato, ma non aveva un granché voglia di sentire altri rimproveri da lui.
Ma il ragazzo sembra volerle parlare di nuovo, sembra non volerla lasciare in pace, infatti cerca di avvicinarsi a lei ripetutamente.

«Che vuoi, Malfoy?» sbuffa voltandosi, mentre lui la sta seguendo in corridoio per un confronto.
«Mi dispiace» si limita a dire, anche se con fatica visto che non è abituato a dire una cosa del genere «Avevi ragione.»
Lei alza le sopracciglia stupita, insomma, Draco che dice quel tipo di parole sembra a dir poco assurdo, quindi se lo ha fatto è perché sul serio prova dispiacere, e poi se non avesse subito sputato quelle parole di certo Esme lo avrebbe liquidato di nuovo.
Insomma, non gli rimaneva che confessare quel dispiacere prima di venir mandato al diavolo ancora una volta.
«Senti, io-» cerca di dire qualcosa ma viene interrotta dal biondo davanti a lei: «Non farmi ripetere, non mi piace dare ragione agli altri, ma è palese che ce l'ha ingiustamente con te».
Annuisce piano, facendosi sfuggire un leggero e improvviso sorriso ma che subito viene notato dall'amico.
«Quel sorriso vuol dire che sono perdonato?»
«Forse... Draco» sottolinea il suo nome e gli sorride più ampiamente, beccandosi a quel punto una carezza dal giovane che è sollevato per aver chiarito.

In realtà ci ha messo meno del previsto, semplicemente Esme è rimasta non poco stupita dalle sue scuse.
Draco è troppo orgoglioso per ammettere quando sbaglia, quindi se lo ha fatto è perché è sinceramente dispiaciuto. D'altronde lo capisce, anche per lei è particolarmente difficile ammettere i propri errori.
«Non mi piace quando mi volti le spalle» confessa Esme con un leggero sospiro, ma Draco si limita solo ad annuire avendo ben poco da risponderle «Io ti avrei difeso a spada tratta, perché non mi piace l'idea che qualcuno possa ferirti.»
«Neanche a me piace quando non ti trattano bene, credimi» questa affermazione viene pronunciata con una mano sul petto, con estrema sincerità, mostrandole che nonostante quel battibecco lui si è sul serio dispiaciuto per lei.
D'altronde è la sua cara Esme, si sono sentiti tutta l'estate e sono stati tutti i giorni assieme durante il quarto anno, quindi non può non avere un occhio di riguardo per lei.
Nel loro rapporto c'è stato un crescendo notevole, visto che in passato non le ha mai rivolto le proprie scuse e mai si sarebbe sognato di farlo, ma adesso per Draco è leggermente diverso.  Sente di potersi aprire sotto quel punto di vista con l'amica, e ciò non lo fa sentire a disagio o sotto pressione. 

 Sorridono entrambi a quel punto e si guardano nuovamente complici, non volendo più litigare.
Odiano discutere, odiano non parlarsi. Sembra quasi una tortura per i due rimanere lontani l'uno dall'altra. Quelle giornate sono sembrate interminabili senza la loro reciproca presenza.

I due giovani Serpeverde vanno a cena insieme, di nuovo, e si sentono così leggeri quando sono in compagnia.
Esme è presa a mangiare il risotto ai funghi che tanto adora, ma nota un fazzoletto posarsi sotto il proprio nasino.
«Che c'è?» domanda stranita, scuotendo appena il capo e aggrottando la fronte.
«Ti sta uscendo il sangue dal naso, fatina» sorride Draco con premura e si preoccupa nel pulirla delicatamente «Sarà qualche capillare.»
Esme scuote le spalle annuendo e lo lascia fare finché ... il niente.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora