PROPHECY || He deserves better

𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

Dopo i funerali di Cedric Diggory la giovane Smith si è recata immediatamente a casa.
Non è riuscita a sostenere altri momenti lì a scuola ed è troppo affranta.
Tutto ciò dovrebbe essere fermato subito, eppure si sente così impotente.
Deve aspettare e l'attesa diventa estenuante. Vorrebbe agire ora, ma sa di non potere.

L'estate inizia, quindi, non molto bene, non felicemente come avrebbe dovuto essere l'inizio delle vacanze di una ragazza normale. Ma si sa, Esme è tutt'altro che normale.
Cerca di abituarsi al dolore, finché non riflette sul fatto che una cosa giusta da fare per sentirsi meglio è parlarne con qualcuno che la capirebbe, oltre ai suoi genitori e alcuni amici babbani.
Qualcuno che riesce sempre a farla stare rilassata e positiva dopo giornate che sembrano interminabili. 

"Caro Draco, penso tu abbia riconosciuto la mia scrittura dopo tutte le lezioni di pozioni seguite assieme e i compiti fatti la sera in compagnia.
Mi ritrovo qui a scriverti sentendomi ancora triste per la perdita di Cedric. Era un bravo ragazzo, ed era così giovane.
Sarebbe bello essere in aula di Astronomia a leggere qualcosa in questo momento, cercando di non pensare a quanto di brutto è accaduto ultimamente.
Spero tu stia bene e spero tu possa rispondermi.
A presto, fatina."

Si presta a spedirla immediatamente e si sente già sollevata, sperando però che lui possa rispondere.
Non si aspetta che lo faccia per forza, probabilmente sarà impegnato con qualche dovere della nobile famiglia Malfoy, ma a lei è bastato solo scrivergli due parole per sentirsi un po' più leggera.

Pochissimi giorni passano dalla sua lettera e una mattina, mentre si dirige in cucina per fare colazione, la madre porge alla figlia una busta: «C'è il tuo nome tesoro, penso sia per te».
Lei sorride raggiante, sperando sia la risposta del suo amico.
La prende immediatamente e la apre, iniziando a leggerla silenziosamente:
"Non pensavo che questa fatina arrivasse a scrivermi in piena estate, ero convinto tu fossi presa dai tuoi campeggi e uscite babbane. Sono contento, però, di sentirti.
Mi dispiace che tu stia così, sicuramente Cedric era troppo giovane per meritarsi di fare quella fine, ma è una persona che ci ha lasciato comunque un buon ricordo.
Piacerebbe anche a me passare una serata a leggere e vedere tante belle stelle e la Luna brillare. Sono certo riprenderemo a farlo.
Nel frattempo, ammiro con il cannocchiale il cielo dalla mia stanza e penso che tu mi abbia fatto davvero un bel regalo.
Spero che per il resto le tue giornate stiano procedendo bene.
Ti mando un pizzico a distanza, D.L.M. "

Il sorriso di Esme si fa ancora più ampio nel leggere quelle parole, e istintivamente si mordicchia il labbro inferiore.
La madre curiosa inclina la testa e la guarda, domandandole poi da chi fosse quel biglietto, sempre se la figlia avesse ritenuto opportuno dirlo.
«Da Draco!» esclama spontaneamente e facendo sospirare appena la madre che poi le sorride.
Le turba l'idea di un Malfoy come amico, ma se sta facendo sorridere con un biglietto la figlia probabilmente sarà un ragazzo quantomeno gentile.
«Tra te e quel Malfoy c'è qualcosa, Esme?» domanda la madre, notando che subito è andata a recuperare dalla camera carta e penna per scrivergli di nuovo.
Certo sarebbe scossa nel sapere di sua figlia con quel ragazzo, ma sa che la figlia fa solo buone scelte.
«No, mamma. Siamo solo amici» dice con fare quasi esasperato, in quanto la donna non è l'unica a sospettarlo: «Semplicemente andiamo molto d'accordo, tutto qui».

"Le mie giornate procedono bene, spero anche le tue.
Tra qualche giorno dovrei anche andare ad una festa di compleanno e non vedo l'ora, visto che ci sarà da ballare e da bere. Lo sai, mi piace divertirmi e servirà per farmi distrarre.
Anzi, cercherò di spedirti una foto per farti vedere il mio abito e i miei amici, nonostante non adori i babbani.
Sono contenta che tu mi abbia risposto, mi fa piacere sapere di te, lo sai.
Ormai sono abituata a sentire questo scorbutico di un Malfoy, eppure non posso dire che mi dispiaccia la cosa. Anzi, sei uno dei pochi che riesce a sopportare il mio caratteraccio!
Forse mi sto dilungando troppo, ma la verità è che mi era mancato parlare con te (anche se ora lo sto facendo con una lettera).
Aspetto tue, fatina."