𝐗𝐕

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Le vacanze sono giunte al termine ed Esme ha passato tutto il tempo a rilassarsi con la sua famiglia e i suoi amici babbani, soprattutto con Allyson ovvero la sua migliore amica.
Lei è una ragazza molto diversa da Esme su certi aspetti e per questo si completano a vicenda e vanno molto d'accordo: Allyson è più introversa, riflessiva, sensibile e, paradossalmente, meno logica e razionale di Esme che è una grande calcolatrice.
Eppure le due ragazze sono inseparabili fin da piccole.

Ma adesso per la giovane Smith è tempo di tornare a scuola e vedere gli altri suoi amici tra cui Malfoy, la persona con la quale ha legato di più in quei mesi.
A rifletterci bene dopo aver avuto quel grandissimo litigio i due sono stati tutti i santi giorni assieme a leggere e chiacchierare senza mai annoiarsi.
L'idea di rivederlo, però, le fa un po' strano viste le parole dette dalla madre riguardo la sua famiglia, ma a dire il vero poco le importa, lei si fida di quell'arrogante ragazzo che tanto le somiglia su molti aspetti.

Proprio come Esme, anche per Draco è strano rivederla visto ciò che Lucius e Narcissa avevano detto sugli Smith. Certo non hanno una brutta reputazione, addirittura i genitori li hanno descritti come maghi molto abili, ma quell'astio che c'è tra le due famiglie per quanto inspiegabile lo mette un po' a disagio.
Lui cerca sempre di avere amicizie che piacciano alla sua famiglia, che vadano bene al nome dei Malfoy, ma quella ragazza gli sta così simpatica e lo fa sentire così spensierato che questa volta va bene fare uno strappo alla regola.

Non appena Esme arriva a scuola, però, deve andare da Silente come lui le aveva richiesto in una lettera mandata durante le vacanze. Si domanda cosa avesse da dirle e ciò la rende curiosa.
Finisce di sistemare le sue valigie e si dirige subito da lui.

«Le avevo promesso che avremmo fatto un po' di allenamento, signorina, e penso che potremmo iniziare» le sorride e il volto di Esme si illumina contento, annuendo con vigore.
Non si aspettava una proposta del genere ma è contenta che le sia stata fatta.
Insomma, adesso potrà diventare ancora più abile con il suo potere.
«Le va di seguirmi ora?» domanda e nota che la ragazza è già in piedi, pronta come sempre.
Silente a quel punto si alza dalla sua scrivania e le chiede di seguirlo fuori, andando verso la foresta.

Rimangono in silenzio e camminano, addentrandosi tra gli alberi e facendo incuriosire la ragazza, che non sa cosa fare lì.
«Come mai siamo qui, professor Silente?» domanda, volendo sapere perché ancora non stanno giocando con qualche incantesimo.
«La senti la natura, Esme? Devi riuscire a percepire magia in ogni cosa che ti circonda, sentire le mani vibrare» le suggerisce, facendola annuire e respirare profondamente.
La giovane allora si ferma e apre appena le mani, chiudendo gli occhi e cercando di concentrarsi, sentendo man mano la magia scorrere dentro di sé, come aria fresca tra le dita.
Alza le braccia e fa sfregare le foglie e i rami tra di loro, facendoli vibrare.
Non faceva magie del genere da tanto e usare la bacchetta le sembra molto macchinoso e scomodo.
Sente un leggero formicolio alle dita e si diverte a creare fiammelle e piccole fasce luminose in mezzo ad esse, notando Silente sorridere compiaciuto.
Continua in quelle maniera a fare piccole magie per giocherellare, e inizia a toccare dei boccioli ancora chiusi, facendoli aprire nonostante il gelido inverno e sorridendo alla vista di quel soave incantesimo.

Albus è esterrefatto per la sua bravura ed è ammirato nel poter vedere una strega così capace.
Lei prosegue a camminare e a toccare fiori e foglie, a creare movimenti magici con le dita, ma pian piano ciò che tocca inizia ad appassire e morire.
Non a seccarsi dal freddo, ma disintegrarsi su se stesso.
«Professore, che succede?» domanda stranita, in quanto riuscire a far nascere dei fiori è qualcosa di incredibile e bello ma adesso si è tramutato in qualcosa di orribile: morte.
«Esme, tu hai i poteri di una vera e propria Signora Oscura, non puoi tirarti indietro da questo, ma devi saperlo gestire» la invita allora Silente a riprovare a toccare i fiori «Concentrati sulla loro morte, e cerca da lì di dargli vita.»
Lei sospira e li accarezza, facendoli di nuovo rinascere, cosa che la porta a sorridere contenta e fiera di se.
Quei contrasti dentro di lei, quella magia bianca che si fonde con quella nera, devono solo essere ben gestiti per creare qualcosa di spettacolare.
«Devi accettare la parte oscura che hai in te per poter far rinascere le cose. Non devi cercare di far accendere la luce, devi farla rinascere dall'ombra, e quell'ombra la sai controllare solo tu» le suggerisce accarezzandole una spalla e facendola continuare con quelle magie.
Si sente piena, percepisce l'energia irradiarsi dentro di sé e sta bene.
Esme sta bene con la sua potente magia, si sente a suo agio quando compie incantesimi.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora