𝐋𝐗𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

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"Cara Esme, sono Blaise.
Draco non può mandarti una lettera ma lo faccio io da parte sua.
Ha avuto una discussione con Theodore, ma stai tranquilla.
Vuole solamente farti sapere che sta bene, che gli manchi e che ti ama tanto.
Qui la situazione è sempre la stessa, molto tesa, e tutti continuano a tenersi buoni per paura che possa succedere qualcosa.

Draco mi ha detto di dirti una precisa frase: ti amo con così tanto cuore, fino a non avere più cuore per dirtelo"

Legge quelle parole con un sospiro e aggrotta la fronte, decidendo di stringere il foglio tra le mani per cercare di percepirvi qualcosa.
Vede Draco arrabbiato che scaglia un pugno contro il muro, i ragazzi costretti a compiere incantesimi terrificanti, la paura nei loro visi e Blaise molto preoccupato.
Riapre gli occhi, rendendosi conto della gravità della situazione e capisce che stanno iniziando a tenere sott'occhio il suo amato e, per giunta, è come se Esme fosse sempre nei pensieri e nei discorsi di alcuni mangiamorte ed estremisti purosangue.
Deve distrarli, fare qualcosa che non li faccia pensare a Draco perché altrimenti per lui sarebbe tragico.
Se scoprissero che supporta una traditrice del sangue, soprattutto una Smith, gliela farebbero pagare amaramente e lei deve fare qualcosa per proteggerlo, proprio come lui sta agendo al fine di nascondere la sua amata e la profezia.
Se ci fosse qualcosa di più interessante, un gossip succoso, riuscirebbe a concentrare le loro attenzioni su altro che non sia Draco.
Se solo ci fosse qualcosa di talmente grave e pericoloso da portarli ad ignorare anche solo la presenza del biondo Serpeverde.

E c'è solo una cosa che attirerebbe l'attenzione di Voldemort e i suoi seguaci.

Ormai sono tutti alla ricerca di quella strega misteriosa, volendo assolutamente trovarla dal momento che ha suscitato non poca curiosità.
Alcuni di loro ne sono terrorizzati, è una figura totalmente nuova e per giunta capace di utilizzare la magia senza alcuna bacchetta, mentre altri la vedono solamente come una presuntuosa pronta a sfidare sfacciatamente il loro amato Signore Oscuro.
Sarà proprio questa fantomatica donna a distrarli da Draco, facendo un po' di spettacolo e giungendo inaspettatamente ad Hogwarts.

Ha avuto sempre il permesso da Piton di muoversi e materializzarsi all'interno di quelle mura, oltre al fatto che non ci metterebbe chissà quanto ad abbattere l'incantesimo che limita la possibilità di l'apparire in quell'istituto.
Indossa il suo solito travestimento da mangiamorte e, in men che non si dica, eccola proprio al grande ingresso della scuola.
Questa volta al suo fianco ha anche la spada, vuole far prendere un grande spavento a tutti quanti e far capire loro chi comanda, di certo non il loro Signore Oscuro e quei patetici scagnozzi.
Vogliono un mago capace di usare magia nera? Hanno la passione per le Arti Oscure? Bene, allora darà loro quello che più gradiscono.

Per i corridoi regna un silenzio assordante che le fa venire i brividi lungo la schiena, l'atmosfera è fin troppo dura e inquietante.
Sono sicuramente tutti a cenare nella Sala Grande, ma mai si è sentita tanta quiete.
Hogwarts brulicava di schiamazzi, di ragazzi che correvano di qua e di là durante i pasti, mentre ora sembra un cimitero.
Cammina piano verso quella stanza dove sono tutti intenti a consumare il loro pasto, e prima che le guardie poste davanti ad essa possano anche solo fiatare alza le braccia e con un movimento delle mani torce loro il collo uccidendoli in una frazione di secondo.
Patetici, sul serio.

Spalanca rumorosamente l'imponente porta in legno e si accomoda in quella sala, trovando tutti ancora a mangiare composti e impassibili.
«Ho sentito dire che questa scuola appartiene ad un certo Signore Oscuro.»
Si fa avanti a passi lenti e ampi, tenendo il volto alto e fiero davanti a sé.
Quella maschera e quell'abbigliamento non la rendono di certo riconoscibile, ma non appena fa il suo ingresso Draco sa benissimo che sotto quell'abito da mangiamorte si nasconde la sua Esme.
Prende un grosso respiro stringendo i pugni sotto il tavolo e si chiede che diavolo le sia saltato in mente.
Cosa l'abbia portata a presentarsi lì senza essere richiamata o senza la reale necessità di farlo.
Ma Esme ha un motivo più che ragionevole.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora