𝐗𝐂𝐕𝐈

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«Allora, piccino, farà un po' bua, ma ti garantisco che andrà tutto bene» la voce di Mary è davvero delicata e guarda Teddy con un sorriso estremamente dolce.
Prende uno spillo e, mentre il bambino è tra le braccia del marito, gli pizzica un ditino, cosa che lo fa mugolare e piangere leggermente.
Jasper lo culla e gli dà qualche bacio sulla fronte mentre la donna si presta a far colare in una minuscola boccetta giusto un paio di gocce di sangue prima di fargli un veloce incantesimo di guarigione con la bacchetta.
«Finito, piccino!» esclama con un sorrisone per farlo ridacchiare, facendogli anche un po' di solletico alla pancia.

«Quindi, che intenzioni hai adesso?» domanda Jasper curioso, volendo sapere bene cosa ha in mente.
«Invocheremo un paio di amici per i suoi genitori. Sai, avendo chiaramente sia il sangue di Nymphadora che di Remus posso rintracciarli molto facilmente» spiega mentre versa in una ciotola quel sangue ottenuto dal bambino.
Mary sa benissimo cosa fare ed è una strega veramente molto potente e abile, quindi è certa che quello che ha in mente funzionerà eccome.
Per quanto sia una donna estremamente buona e premurosa, lei sa benissimo come si gioca con la magia nera.

In tutto ciò, ad Hogwarts hanno blindato ogni entrata ed uscita, addirittura messa una copertura magica affinché l'istituto sia abbastanza protetto.
La McGranitt si è prestata a far sì che delle statue animate proteggano la scuola e ogni persona dentro quelle mura sembra ben convinta di ciò che deve fare.
Certo molti di loro hanno la paura che scorre nelle vene, ma sono disposti a qualsiasi cosa per salvaguardare il mondo magico.
A breve verranno attaccati prontamente dai mangiamorte ma non possono tirarsi indietro.
Anche gli elfi si sono ben posizionati e armati, coraggiosi come non mai e sentendosi in dovere di fare qualcosa per loro stessi.

Esme gira per i corridoi per assicurarsi che tutto vada bene e fa in modo che da alcuni ingressi e grandi finestroni non possa penetrare alcun mangiamorte, bloccandoli con degli incantesimi.
«Ti sto cercando da minuti interi» il tono duro e alto di Draco si fa vicino alla ragazza, che si volta quasi sbuffando.
«Sei venuto a dirmi che non sono abbastanza forte senza di te?»
«Sono venuto a dirti che ti amo, Esme...» mormora fermandosi improvvisamente e guardandola con un'espressione affranta.
Lei deglutisce annuendo piano e si avvicina, sentendosi in colpa per star bisticciando in quel momento così delicato.
«Sono arrabbiato con te perché ti sei comportata come una stupida, ma ho così tanta paura in questo momento che non riesco ad urlarti in faccia anche se dovrei farlo» le parole sono totalmente veritiere, guardandola molto seriamente negli occhi.
«Io voglio solo proteggervi tutti, Draco...» sussurra abbassando lo sguardo e afferrando la sua mano «Tra poco rischierete tanto.»
«Rischierai anche tu, anzi sei quella più esposta di tutti.»
«Ma io starò bene, Draco!» la voce è decisa, forte, alza anche lo sguardo verso il suo «Il piano è ben strutturato e so come muovermi in queste mura, quindi non temo nulla.»

Draco si passa una mano per i capelli mentre strofina le labbra una contro l'altra e annuisce, nonostante sia comunque pervaso dalla preoccupazione.
«Non voglio che ti faccia male, Esme, e non voglio che tu combatta tutto questo da sola.»
«Questo è il mio compito Draco e lo hai sempre saputo» prende le sue mani e le stringe mentre ancora lo guarda con una certa intensità in quelle iridi così chiare «Lo sapevi fin dal primo momento in cui mi hai baciata che avrei dovuto affrontare tutto questo.»
«Ma se tu-» non gli fa finire la frase che si alza sulle punte e gli stampa un bacio all'angolo della bocca: «Ti ho promesso che non mi sarei fatta nulla, Draco».
«E tu mantieni sempre le promesse, lo so.»
«Ti prego, pensa a te, pensa a difenderti e stare bene, io non ho alcuna paura di affrontarli, anche tutti insieme se dovesse essere necessario.»

Improvvisamente quel loro discorso così profondo viene interrotto da grossi tonfi e rumori provenienti dall'esterno, che li fanno sobbalzare.
Sono arrivati e non c'è più tempo per loro.
«Ti amo, Esme» si affretta a parlare prima di prenderle il viso e darle un profondo bacio sulle labbra.
«Ti amo fino a non avere più cuore per dirtelo» sorride e accarezza il suo volto con tanto amore.
«Vai e fai vedere chi sei, fatina» la incita questa volta con un sorriso smagliante, facendogli un occhiolino e mostrandogli in quel momento tutto il suo appoggio «Suonale di santa ragione!»
L'espressione di Esme è gioiosa, completamente carica in questo momento così critico e, visto  quanto Draco crede in lei, non può che sentirsi incoraggiata.
Gli lancia un bacio al volo e si precipita all'ingresso, ovvero alla sua postazione.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora