𝐋𝐕𝐈𝐈

3.8K 174 85
                                    

⚠️🔴

24 dicembre 1996, ore 10:35

Allyson è giunta a casa di Esme per farle gli auguri di compleanno e sa bene che come ogni anno si tratterrà lì per il pranzo per poi uscire la sera con i loro amici.
«Dobbiamo parlare» con queste due parole la strega accoglie la babbana in casa, che la guarda con la fronte corrucciata e soprattutto confusa vista la sua espressione seria.
«Successo qualcosa?»
«Mi devi aiutare, Allyson.»
«Certo, dimmi pure.»
Prende un grosso respiro e sputa immediatamente la verità: «Devi venire ad Hogwarts e far finta di essere una strega».
La ragazza alza le sopracciglia esterrefatta e accenna una risatina incredula: «Aspetta, quando? Come? E soprattutto, perché?»
«Dopo le vacanze di Natale, Allie. Ti farò fare da mio padre una finta bacchetta e ti darò una mano io. Mi devi aiutare con la missione, tu sai tantissime cose sui maghi.»
«Esme, sei sicura? Io non so nulla di incantesimi e non vorrei metterti in guai maggiori se mi dovessero scoprire» sospira andando in cucina e mettendosi subito a sedere a tavola, titubante a quella proposta non perché non voglia essere d'aiuto ma per via delle sue mancate abilità magiche.
«Non ti scoprirà nessuno, te lo giuro. Abbiamo bisogno di una ragazza che conosca bene il mondo magico e i rapporti che esso ha avuto con quello babbano» prende le sue mani quasi implorandola «Ti prego, Allyson.»
«Sarò una nata babbana, giusto?» domanda con un mezzo sorrisetto, facendole intuire che accetta di partecipare a quel folle piano.
Insomma, non lascerebbe mai la sua migliore amica senza un degno aiuto.
«Una nata babbana Grifondoro, così potrai stare insieme ad Hermione e agli altri due ragazzi, ti aiuteranno anche loro» continua a spiegare e la vede annuire appena, davvero grata del fatto che abbia accettato «Dovrai rimanere il tempo necessario per aiutarci con le mie visioni e con il rapporto che Harry ha con Voldemort. Dobbiamo velocizzare i tempi, cercare di portarci avanti con il lavoro finché la mia profezia non sarà pronunciata.»
«Lo farò per te, promesso.»
Le due sorridono e si abbracciano con forza.
Ora Jasper avrà un bel po' da fare: una nuova bacchetta per Esme e una fasulla per Allyson con della magia incanalata al suo interno.

Ma quella loro stretta viene interrotta dal rumore del citofono.
L'amica si presta ad aprire al posto suo per non farla scomodare e, una volta aperto il portone, ecco che per le scale di quel palazzo si presenta un signore con un mazzo di fiori in mano.
Esme si avvicina stranita e corruga la fronte curiosa: «Salve, posso aiutarla?»
«Lei è la signorina Esme Smith?» domanda l'uomo facendola annuire per poi porgerle un mazzo di fiori «Allora questi sono per lei, signorina. Buona giornata.»
Si congeda cordialmente e la ragazza continua a tenere quel bellissimo bouquet in mano, curiosa riguardo il mittente di quella composizione così grande e rigogliosa.
Non è un semplice fiore o qualche margheritina, ma un mazzo colmo di rose rosse e gigli bianchi splendidi e profumati.
Attaccato vi è un bigliettino e la giovane si presta ad aprilo curiosissima mentre l'amica la osserva attentamente:

"Il giglio ha uno stelo alto che si erge dritto, non si spezza, e questa caratteristica lo porta ad essere simbolo di fierezza e nobiltà d'animo.
Inoltre indica la completa dedizione di un uomo verso la sua donna.
La rosa rossa, come ben si sa, è simbolo di passione ed è il fiore più adatto da donare alla persona che ti fa battere il cuore.

Vorrei essere lì con te per festeggiare questo giorno, ma spero che questo gesto possa almeno farti sentire la mia presenza.

Non vedo l'ora di rivederti, il tuo Benedetto. "

Allyson lancia un urletto e nota le guance dell'amica diventare dello stesso colore delle rose: «Esme, sei un pomodoro!»
Lei mugola imbarazzata e accenna una risatina, gongolata da quel pensiero del suo bellissimo ragazzo che si è mostrato ancora una volta splendido.
Annusa i fiori e socchiude gli occhi contenta: «Amica mia, penso di essere follemente innamorata di lui!»
«Vi siete detti quelle due paroline, Esme?»
«Oh, no» scuote la testa sgranando la voce e si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio «So quanto ci teniamo a noi ma non è ancora il momento.»
Allyson sbuffa leggermente ma non le mette pressione: sapere di amare qualcuno è diverso dal dirlo a voce alta e ci vuole un certo coraggio per farlo, eppure vede come quei due siano stracolmi d'amore.

PROPHECY || He deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora