In tutta la sua carriera scolastica ad Hogwarts, t/n non aveva mai ricevuto una punizione, non aveva mai saltato la consegna di un compito, non aveva mai perso una lezione, ne tanto meno aveva mai creato problemi tra i corridoi. Era stata una studentessa modello per tutti gli anni di scuola, tanto che quando aggredì Severus Piton scagliandogli contro una fattura estremamente dolorosa nel bel mezzo dei corridoi mentre camminava tranquillo, nessuno dei professori che uscirono dall'aula per gli strilli del serpeverde credettero alla sua versione. E rimasero sconvolti quando t/n confermò quanto il ragazzo avesse detto, senza neppure dare spiegazioni. Nessuno di loro avrebbe davvero voluto punire la ragazza, ma considerato la sua confessione e le richieste di una punizione che arrivavano dal ragazzo, si trovarono costretti a pendere provvedimenti.
Così ogni domenica per un mese e mezzo la ragazza dovette trascorrere tutto il pomeriggio a pulire calderoni sporchi e riordinare le scorte del professor Lumacorno.
La prima domenica arrivata nei sotterranei si diresse verso l'aula di pozioni, sperando che i calderoni che avrebbe dovuto pulire non avessero contenuto le preparazioni di pozioni estremamente pericolose. Entrata nell'aula vi trovò il professor Lumacorno e il re della scuola, James Potter.
T/n ringraziò il cielo di non essere sola e soprattutto che fosse Potter il suo compagno di punizione: per quanto il ragazzo fosse infantile e spesso fastidioso almeno non era uno dei compari di Piton, e tanto bastava.
"Adesso che è arrivata anche lei signorina t/c, vi prego di inziare pulendo i calderoni. Quando avrete finito vi chiedo di organizzare quella prima credenza di ingredienti in ordine alfabetico, grazie. Fate quella e potrete andare, le altre le farete nelle prossime domeniche", li informò il professore per poi lasciarli soli.
"Come ci dividiamo il lavoro dei calderoni? Tu ti occupi di quelli e io questi?" chiese t/n, guardando il ragazzo.
"Va bene, si".
Dopo una ventina di minuti, il sollievo provato nel sapere che Potter sarebbe stato il suo compagno per le prossime punizioni si dissolse, venedo rimpiazzato da un forte fastidio.
Il ragazzo dai capelli corvini non faceva altro che fischiettare e giocare con lo straccio con cui avrebbe dovuto pulire i calderoni.
"Potter gentilmente potresti metterti a pulire al posto che giocare con lo straccio? Sarà almeno la quarta volta che mi bagni facendolo ruotare" disse infastidita. Il ragazzo ghignò, ed iniziò a muovere su e giù nella sua direzione lo straccio facendole finire tutte le gocce in faccia.
"Potter, finiscila! Dai!" t/n prese ad allontanarsi da lui, che inziò a rincorrerla facendole fare il giro del loro bancone.
"NO, mi è finita nell'occhio brucia!" si lamentò t/n strizzando l'occhio. Subito i ragazzo si fermò, si avvicinò a lei chiedendole scusa, quando t/n afferrò il suo straccio e glielo tirò in faccia.
James immobile si tolse lo straccio dal viso, mostrando un'espressione scioccata, mentre t/n rideva senza sosta.
"Non ci credo che mi hai davvero fatto credere di averti accecato!" si lamentò offeso lui, guardandola male.
"Andiamo, non puoi offenderti! Hai passato tutto questo tempo a giocherellare e a fischiettare Bowie! Impara a incassare Potter, immagino che sarai stato vittima di qualche vendetta, considerati tutti gli scherzi che avete sempre fatto!" disse t/n rimettendosi a pulire i suoi calderoni.
"Rimettiamoci a lavoro" le rispose solo. Finirono i calderoni in silenzio, per poi passare alla credenza.
"Prendiamoci un attimo prima di passare alla credenza", propose James. T/n fu più che felice di concordare con lui.
"Le mie mani sono tutte raggrinzite! Dovrò chiedere una crema per le mani a Sirius dopo" disse tra se James.
"Io ne ho una, aspetta" disse t/n per poi cercare il tubetto tra i libri e le pergamene sparse nella borsa. Trovata, la passò al ragazzo.
"Perchè ti porti dietro una crema per le mani?" chiese metre prendeva il tubetto dalla ragazza.
"Quando fa freddo mi si seccano e si spaccano, me la porto dietro così appena me ne ricordo posso mettermela".
"Grazie", disse porgendogliela.
"Di nulla" la rimise nella borsa, "come mai sei in punizione? Non mi pare di aver sentito di recenti scherzi?"
"Sto ancora scontando lo scherzo dei rubinetti del mese scorso" disse lui. Subito t/n si ricordò che il mese precedente tutti i rubinetti della scuola avevano iniziato a far sgorgare acqua allagando i corridoi.
"Ah già, me ne ero dimenticata! Non è stato affatto male quello scherzo, ci metto la mano sul fuoco nel dire che l'idea era di Remus!" rise lei.
"Si è stata sua, ora che ci penso voi due fate rune antiche insieme giusto?", t/n annuì.
"Tu, invece? Perchè sei in punizione?" chiese curioso.
"Ho maledetto Piton nei corridoi Mercoledì. Mi sa che dovremmo cominciare con la dispensa o non finiremo mai" disse t/n.
"Oh si, l'ho visto in infermeria! Disgustoso e doloroso, i miei complimenti! Perchè lo hai maledetto? Io sono il primo che pensa non necessiti una motivazione quel coglione, però se tu lo hai fatto ci deve essere una bella motivazione!" chiese curoso, mentre si mettevano a riordinare le fiale. Anche James Potter sapeva che t/n t/c doveva avere necessariamente una ragione, più o meno buona, per maledire Mocciosus.
"Facciamo così se tu la smetti di giocare per questo mese e mezzo di punizione, io te lo dico!"
propose lei, sperando così di bloccarlo dal perdere tempo come quel giorno.
"Solo se però, ogni domenica posso provare ad indovinare almeno una volta la ragione, e se ci riesco per il resto della punizione io riordinerò le credenze, mentre tu pulirai tutti i calderoni!" Propose James. Adorava una bella sfida ed era convinto che potesse vincerla.
"Va bene, ora però occupiamoci di questa credenza! La sfida comincia dalla prossima domenica".
E così fecero, ogni domenica pomeriggio si incontravano nell'aula di pozioni e prima cosa Potter le diceva la sua ipotesi e in base alla risposta si vedeva se avrebe pulito i caldeoni o meno.
La domenica successiva James aveva già una prima ipotesi: aveva indagato un po' e aveva scoperto che le uniche lezioni che t/n aveva in comune con il serpeverde erano pozioni e difesa contro le arti oscure. Aveva scoperto che durante l'ultima lezione di difesa, avevano praticato gli schiantesimi nello stesso gruppo e Piton aveva, a detta sua, schiantato per sbaglio t/n.
"Lui ti ha schiantato e tu ti sei vendicata!" finì James. T/n rise e negò con la testa.
"Quello è successo venerdì Potter, lo avevo già maedetto! Quella è stata la sua vendetta". Ora che ci pensava, James si rese conto che aveva ragione: i tempi non combaciavano. Così dovette pulire i calderoni.
"Ho scoperto che avete una specie di guerra in corso durante pozioni, su chi sia il migliore di voi due. Lui ha sabotato il tuo distillato di morte e tu ti se vendicata!" Disse la domenica successiva.
"No, mi sono vendicata battendolo nella pozione polisucco, ritenta la prossima settimana Potter!" lo prese in giro.
La domenica successiva si incrociarno scendendo verso i sotterranei, e James gli raccontò la sua ipotesi, mentre scendevano le scale.
"Si è dichiarato, lo hai rifiutato e, so che c'è una voce su di te che gira, a messo in mezzo quella voce?" chiese speranzoso.
"No, quella l'ha messa in giro il mio ex, che comunque ha solo detto che lo abbiamo fatto, cosa che è vera e non mi interessa che la gente sappia che ho fatto sesso con il mio ragazzo" gli rispose. L'espressione sconsolata di James si trasformò in stupore molto velocemente.
"Veramente non ti interessa?" chiese genuinamente interessato.
"Certo, è solo del sesso James! Tutti fanno sesso, non è una cosa di cui essere imbarazzati, almeno per me".
La domenica successiva fu la penultima chance che James Potter avrebbe avuto e indagò più a fondo, chiedendo direttamente alle migliori amiche di t/n, incantandole con il suo solito charme. Era convinto che sarebbe riuscito, con il suo fascino, a cavarne qualcosa, ma scoprì solo che qualcuno aveva rubato dalla borsa di t/n il suo libro preferito e basta.
Non gli sembrava una buona ragione per maledirlo, ma non avendo alcuna idea, disperato com'era decise di tentare lo stesso.
"Ti prego dimmi che ti ha rubato il tuo libro preferito, lo hai scoperto e ti sei vendicata!" il suo tono disperato fece ridere a crepa pelle t/n, che provò anche un po' di pena per lui. In queste domeniche aveva passato molto tempo scherzando con il ragazzo e conoscendolo meglio. Aveva capito quando intelligente fosse, gentile e quanto odiasse perdere.
"James ti sembra un movente adatto? Va bene che amo quel libro, ma non lo avrei maledetto così!" gli fece notare, mentre gli porse il suo straccio per pulire.
"Te lo dico così la smet-"
"NO! Ho ancora una possibilità, non me la lascierò scappare!" le disse, coprendosi le orecchie per non sentire.
"Ma ti da così fastidio pulire calderoni per un altro pomeriggio?" chiese divertita, osservandolo.
"Si tratta di principio, ho ancora un'altra possibilità!" disse.
"Allora fatti aiutare dai, mi fai un po' pena" rise, quando vide l'espressione indignata su James.
"Io non ho ma fatto pena a nesuno, ma accetterò il tuo aiuto" le rispose, "c'è una cosa che non capisco: sei una ragazza tranquilla e pacata, non sembri una a cui dia fastidio nulla, quindi immagino debba essere una cosa molto personale, quella che Piton ha detto o fatto, giusto?" chiese. T/n annui, silenziosa.
"Allora immagino che non si perchè tu ti sei dichiarata e lui ti ha respinto" propose, ridendo.
Il viso di t/n si voltò di scatto scioccato verso James, guardandolo sconvolta.
"Ovviamente no! Quel ragazzo è disgustoso, cattivo e non sono sicura che sappia cosa sia l'igiene personale!" strillò disgustata, facendo ridere James come un matto.
"Grazie a Merlino! Sai non avrei potuto sopportare l'idea che ti piacesse Mocciosus" rispose James.
"Perchè? Lo disprezzi così tanto da non poter sopportare che qualcuno possa esserne interessato?" chiese curiosa.
"Prima di tutto, sfido chiunque ad essere interessato a Mocciosus. Secondo è solo che considerato che mi piaci e volevo chiederti di uscire, sarebbe stato un colpo al cuore pensare di essere rifiutato per Mocciosus" disse sorridendole. James si era reso conto durante queste domeniche passate in sua compagnia che t/n gli piaceva e parecchio, in più aveva iniziato a fare dei sogni decisamente poco casti su di lei.
"Ah si, e come mai non hai ancora fatto la tua mossa Potter?" chiese per provocarlo. L'idea la riempiva di euforia, ma non aveva alcuna intenzione di mostragliela.
"Stavo aspettando di vincere la scommessa!"
"Sempre se riuscirai a vincerla" lo prese in giro.
"Allora cambiamo la scommessa, se la prossima domenica vinco, vieni con me ad Hogsmeade la domenica successiva", t/n accettò.
Il Venerdì successivo James Potter stava camminando per i corridoi con Sirius Black, discutendo delle tattiche di quiddich che dovevano migliorare, quando arrivarono davanti all'aula di aritmazia, aspettando che Remus Lupin uscisse. Mentre aspettavano in silenzio che Remus uscisse, un gruppetto di serpeverde si mise a congratularsi con Piton per l'essere finalmente guarito dai segni della maledizione scagliata da t/n.
"Sono felice che quella squinternata di Chips ti abbia rimesso apposto, ne ha impiegato di tempo!" si congratulò Mulciber.
"Si quella sudicia mezzosangue ci è andata pesante con la maledizione" si lamentò il serpeverde, "l'avessi saputo, che per dei sudici babbani mi avesse fatto questo, avrei fatto di più che dire la verità sulla sua sporca famigia!"
Fu tutto quello che James Potter necessitò sentire.
Quella domenica, t/n arrivò leggermente in anticipo e aspettò James nell'aula di pozioni. Stava leggendo il tema per rune antiche, quando la porta si aprì e vi trovò James Potter e Sirius Black entrare.
"Hai compagnia vedo! Ciao Sirius," salutò il nuovo arrivato.
"T/c, che leggi?" Domantò Black, sedendosi sul bancone difronte a t/n.
"Il tema per rune antiche, tu hai finito quello di cura delle creature magiche?" chiese, il ragazzo scosse la testa.
"Come mai sei qui?"
"Prima di questo, so perchè lo hai fatto" disse trionfante James, sembrava aver vinto il campionato di quiddich.
"Sentimo allora"
"Mocciosus ti ha chiamata mezzosangue e ha insultato anche la tua famigliam vero?" chiese sorridendole gentile, e con voce dolce. L'aria trionfante era stata sostituita da tenerezza e premura.
"Come hai fatto a scoprirlo?" chiese curiosa, "nessuno lo ha sentito e io non l'ho detto a nessuno".
"Venerdì pomeriggio l'imbecille si stava lamentando della tua fattura con i suoi compari in corridoio e lo abbiamo sentito" spiegò James.
"Che idiota. Quindi, Hogsmeade la prossima domenica?" chiese t/n, provocandolo.
"A proposito di questo, potrei non essere disponibile" disse con la faccia colpevole.
"Che è successo? Non ti va più?" chiese tranquilla t/n.
"Diciamo che io e Potter avremo le prossime domeniche piene per un mese e mezzo!" disse Sirius ghigando.
"Diciamo che mocciosus è dovuto tornare in infermeria ieri pomeriggio, noi abbiamo detto che qualcosa lo aveva colpito dal nulla-" disse James.
"Sfortunatamente la McGranitt non ci ha creduto" continuò Sirius.

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Immagina
FanfictionIn questo libro scriverò degli immagina su personaggi reali, famosi o dei libri (Harry Potter, Maze Runner, ....) Scriverò anche immagina su richiesta. Spero la storia vi piaccia! <3