Non era mai stato un ragazzo geloso, non lo era mai stato perché odiava il concetto della gelosia, il pensare che qualcuno potesse considerare una persona di sua proprietà lo infastidiva a morte. Odiava anche essere arrabbiato, ma in quel momento non era arrabbiato, era furibondo. Era sempre stata una persona ragionevole, ma in quel preciso istante tutti i suoi pensieri erano concentrati su quel maledettissimo video, e quello che stava vedendo. Si stava odiando in quel momento, ma più di tutto odiava come i ragazzi avessero zero rispetto per le ragazze alle volte, e quel esatto istante era una di quelle.
Il video che gli aveva fatto vedere uno dei suoi compagni di squadra riprendeva t/n che ballava in discoteca con le sue amiche e ballava come se fosse sola nella sua stanza, situazione che decisamente non rispecchiava quello che stava accadendo.
"Jack ma quella ragazza non è t/n?!" Chiese il suo compagno.
"Già!" Disse con una voce roca. Il compagno aveva chiaramente capito che qualcosa non andava.
"Chi ti ha inviato questo video?" Chiese serissimo al ragazzo accanto a lui.
"Mio cugino. Lui e dei suoi amici stavano scommettendo su delle ragazze e uno di loro ha scelto lei. Mio cugino l'ha riconosciuta dalle partite e mi ha avvisato. Forse è meglio se avvisiamo Luke così che vada a prenderla!" Spiegò la situazione al ragazzo. Un lampo di rabbia gli balenò negli occhi.
"Luke è completamente ubriaco, dimmi il luogo e vado io!" Disse serio. Una volta scoperto il posto, prese l'auto e si diresse verso la discoteca.
T/n era la sorella di Luke che era il quarterback della squadra, oltre ad essere il suo migliore amico.
Jack sapeva perfettamente perché t/n stava facendo quella cosa, voleva vendicarsi del gioco della bottiglia a cui aveva partecipato, dove aveva baciato Cassandra.
Nella sua mente continuavano ad esserci solo le immagini di quel maledetto video.
Cazzo se era bella, si muoveva in modo stupendo ed è mia.
Era l'unica cosa che la sua mente riusciva a formulare come pensiero: quei bastardi stavano scommettendo sulla SUA ragazza.
Anche se non era del tutto vero: erano tremendamente innamorati, ma non avrebbero mai potuto dire niente a nessuno o Luke avrebbe dato di matto.
Arrivato al locale, scese come una furia dalla macchina ed entrò nella struttura. L'odore di sudore, le urla e le luci stroboscopiche lo colpirono all'istante.
Chiese alle persone se l'avessero vista, fino a quando non la trovò ballare con le sue amiche, mentre vedeva un ragazzo avvicinarsi. Si affrettò a raggiungerla prima del ragazzo. Il suo sguardo accarezzo il suo bellissimo corpo e il modo in cui muoveva i fianchi.
Quanto è bella. Ed è mia!
Gli unici pensieri che la sua mente formulava erano questi.
Sapeva benissimo che erano sbagliati, ma non gli importava in quel momento.
Le prese una mano e appena la loro pelle sentì quella dell'altro, lei si voltò e rimase sorpresa dal trovarlo lì. Per un secondo la vista del viso di lei fu capace di calmarlo, ma solo per un secondo, poi si ricordò perché era lì, del ragazzo che probabilmente li stava guardando e avvisò le sue amiche che la riportava a casa. Loro annuirono con un sorriso e tornarono a ballare. Senza lasciare la mano di lei, la portò fuori dal locale fino alla macchina.
"Mi spieghi cosa cazzo ci fai qui?!" Chiese lei arrabbiata. Lei aveva già un'idea del perché il ragazzo fosse lì, ma non ne era certa, non dopo il gioco della bottiglia.
"Sali". Le rispose lui, con un tono che non ammetteva repliche. T/n non aveva mai sentito la sua voce così bassa e piena di rabbia, fu sorpresa e fece come Jack le disse.
Mentre si metteva la cintura, osservò il ragazzo seduto alla sua sinistra e non potè fare a meno di trovarlo stupendo. Aveva delle ciocche marroni dei capelli che gli ricadeva sul viso, la solita rughetta tra le due sopracciglia, segno che era arrabbiato.
Lo amava, di questo t/n ne era certa, ma non poteva che avere paura dei sentimenti del ragazzo. Quello stupido gioco le aveva mandato in tilt il cervello e lei era sicura solo dei propri sentimenti oramai.
"Hai intenzione di dire qualche cosa?" Gli chiese piano, mentre guidavano verso una meta a lei sconosciuta.
Poteva sentire la tensione nell'abitacolo, si sarebbe potuta tagliare con un coltello, anche se non né capiva il motivo. Non era mai stato un tipo geloso, era lei la gelosa tra i due, cosa che odiava. In più non aveva bevuto, non aveva avuto contatti con il sesso opposto, stava solo ballando. La sua mente non riusciva a trovare un motivo valido che gli permettesse di essere arrabbiato.
Le mani di Jack stringevano fortissimo il volante. Nella sua mente erano fisse le immagini di quel video, quel maledettissimo video.
Era così arrabbiato perché non era stato lì, perché lei era andata lì a dare spettacolo, ma soprattutto era arrabbiato perché si rendeva conto che era la prima volta che aveva questi pensieri. Lui aveva sempre reputato la gelosia stupida, e ne era certo, fino a quando non aveva visto quel maledetto video.
Solo il pensiero che qualcuno l'aveva vista muoversi in quel modo e potesse avvicinarsi e ballare con lei lo faceva impazzire.
Arrivarono a casa sua e spense il motore.
T/n si chiese perché non l'aveva riportata a casa, invece di portarla da lui.
"I miei non ci sono". Le disse, come se le avesse letto il pensiero. Lo guardò sganciare la cintura e scendere dall'auto. Lei lo imitò e dopo aver chiuso la macchina, si avviarono in casa. Regnava un silenzio opprimente.
Jack continuava guardarla in silenzio, perdendosi nell'ammirare la ragazza che amava. Di questo ne era sicuro, l'amava ed era sicuro anche dei sentimenti di lei, ma continuava a non spiegarsi la gelosia che lo investiva. Ammirava il suo corpo fasciato alla perfezione dal tubino nero e si ricordava il video e di come avrebbe voluto essere lì per ballare con lei, poi si ricordò che lui non era stato là e la rabbia tornava.
"Pensi di rimanere lì a fissarmi in eterno?" Domandò lei.
I loro sguardi s'incastrarono l'uno nell'altro. Entrambi volevano assaggiare per la milionesima volta le labbra dell'altro, ma si trattennero.
"Era un modo per punirmi? Non ero neanche lì con te, non ha senso quello che hai fatto!" Le disse lui arrabbiato, con una voce così bassa da farla eccitare. T/n sapeva che non era il momento per provare quella familiare sensazione nel basso ventre, ma era conscia di non poterla controllare.
"No, volevo solo evitare di pensare e in ogni caso non ho fatto niente di male. Non ho bevuto, non mi sono avvicinata a ragazzi di nessun genere, ho solo ballato". Si giustificò, senza neanche un apparente motivo.
"Mi spieghi perché sei arrabbiato?!" Chiese piano, osservando la sua figura. Era appoggiato al tavolo del soggiorno e le sue mani stringevano la tavola di legno.
"Stavo ad una festa con tuo fratello, è arrivato un video a Marcus, un video che aveva fatto il cugino, mentre con dei sui amici stava scommettendo su quale ragazza volevano rimorchiare. Quella che volevano farsi tutti era una bellissima ragazza che ballava tranquilla movendosi perfettamente con un tubino nero!" Raccontò al t/n arrabbiatissimo. Lei aveva capito ed effettivamente non si stava preoccupando di niente, mentre ballava, neanche di limitare i suoi movimenti. Non stava ballando durante una delle loro esibizioni e lei non ci aveva pensato.
Si diede mentalmente della stupida e si avvicinò al ragazzo. Jack era molto più alto rispetto a lei.
Lei era così piccola rispetto a lui, era mastodontico, alto e con grandi muscoli.
"Mi dispiace, non ho pensato a limitare i miei movimenti, ma mi è difficile quando ballo. Sono abituata a non farlo, ma sono stata una stupida".
Il ragazzo rimase fermo, immobile .
"Jack, guardami. Cosa c'è ancora?" Chiese la ragazza.
Le disse di salire in camera sua e di vestirsi e per non peggiorare le cose, fece esattamente come voleva lui.
Prese una sua maglia nera e la mise al posto del vestito, si tolse il reggiseno, che e stava dando fastidio e aspettò che lui tornasse da lei. La stanza era illuminata dalla luce fioca della lampada sul suo comodino. Le pareti erano come sempre tappezzate di poster.
Dopo poco, Jack rientrò nella stanza e ancora una volta il suo cuore si fermò ad ammirare la ragazza davanti a lui. Stava osservando il nuovo poster appeso alla parete della scrivania. I suoi capelli ricadevano sciolti sulle spalle, le gambe erano quasi tutte scoperte dalla maglia, la sua. Era dannatmente bella.
"Io non ero lì, non potevo ballare con te, ma peggio quei ragazzi ti hanno vista muoverti così e ti volevano! E in quel maledetto video eri così sexy, bella e io avrei voluto ballare con te, e farti mia per l'ennesima volta". Sentire quelle parole con quella voce la fece eccitare tantissimo, avrebbe voluto andare da lui e baciarlo e si sarebbe fatta fare di tutto da lui. Questo la spaventava perché nessun ragazzo aveva mai avuto un simile potere. Mai.
Lui si avvicinò a t/n, che continuava a dargli le spalle. Era arrabbiato e ancora confuso, ma aveva un tremendo bisogno di lei, che non capiva più niente.
Fece scontrare la schiena di lei, contro il suo petto. Poggiò la mano sinistra sul fianco di t/n che a quel contatto emise un sospiro, un sospiro intenso. La pelle sotto la mani di Jack bruciava e la sensazione nel suo basso ventre aumentò. Con la mano destra spostò i capelli di lei dalla spalla, scoprendo il suo collo. Le lasciò una scia di baci sul collo, mentre le stringeva i fianchi e ad ogni sospiro di lei, aumentava la presa. In un attimo, t/n si volto e poggiò le sue labbra su quelle di lui, che l'attirò a sé.
Appena portò la mano più su, per toccarle il seno si aspettò si trovarvi il reggiseno, ma quando la sua mano venne a contatto con la pelle morbida attraverso il tessuto, un grande sospiro lasciò le sue labbra, che vennero catturate da quelle di lei.
Non riuscirono più ad aspettare, si svestirono in fretta e si ritrovarono in un attimo stesi sul letto.
Lui aveva gli occhi fissi in quelli di lei, portò le mani sulle sue guance e la guardò a lungo. Prima di entrare in lei e farla sua ancora e ancora, voleva essere sicuro che lo fosse anche lei.
Non era la prima volta, ma lui era così e lei lo sapeva. Annuì e gli sorrise. Poi alzò leggermente la testa per far toccare le loro labbra, e in quell'esatto momento entrò in lei piano, ma deciso. La riempì completamente e cominciarono a diventare più caldi e i respiri divennero più pesanti e veloci.
Per Jack era una visione, era troppo perfetta per essere vera, aveva paura che da un momento all'altro potesse svegliarsi e scoprire che era solo un sogno.
Amava vederla fremere sotto il suo tocco, amava il suo viso mentre gemeva, ma ancora di più amava sentirla gemere il suo nome, perché lo rendeva così fragile, ma anche così sicuro. Ogni volta che lei gemeva pronunciando il proprio nome le gambe gli tremavano.
T/n amava come il suo corpo si sentiva fremere quando la sfiorava o quando le sussurrava parole all'orecchio. Amava infilare le sue dita tra le sue ciocche di capelli e tirarle leggermente.
Amava come lui conoscesse bene il suo corpo e i punti che più le davano piacere.
Quando vennero lui si accasciò senza forze su di lei, poggiando la testa sul suo petto. Ripresero a respirare a fatica, mentre lei cominciò ad accarezzarlo sul capo, arricciando le dita delle mani tra i suoi capelli, cosa che Jack amava. Poi un pensiero si insinuò nella mente di lui: lui era l'unico ragazzo che la faceva stare così bene e ne era cosi orgoglioso, anche se sapeva che era stupido non gli importava.
Però volle esserne sicuro.
"Dimmi che sono l'unico". Disse a voce bassa. T/n aveva capito cosa aveva detto e il tono con cui lo disse la fece sorridere.
"Sei l'unico, solo tu puoi avermi e sono tua". Lo rassicurò guardandolo negli occhi.
In verità era diventata sua tanto tempo fa, quando le loro labbra si erano sfiorate per la prima volta e lo era diventata ancora quando lui le sussurrò il primo -Ti amo-.
"E tu invece?" Gli chiese con paura e un fremito nella sua voce la tradì. Lui finalmente capì qual'era il problema della ragazza: non era più certa dei sentimenti che lui provava.
Si mise seduto e lei lo seguì. La prese per i fianchi e l'avvicinò a sé. Le loro intimità si sfioravano e il loro petti erano pressati l'uno all'altra.
"E io sono innamorato di te e ti appartengo!" Le sussurrò queste parole all'orecchio e poi la circondò con le sue braccia e strinse a sé. Riuscì a percepire il sorriso di t/n sulla sua pelle.
Lei si allontanò leggermente dal suo corpo e poggiò le mani sulle sue spalle prima di baciarlo e si assaggiare ancora il suo sapore. Lo amava e lui amava lei e ne era certa finalmente.____________________________
Spero che questo capitolo vi piaccia, ditemi cosa ne pensate!
Vorrei sapere se preferite questo tipo di narrazione o preferite i capitoli normali?
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Immagina
FanfictionIn questo libro scriverò degli immagina su personaggi reali, famosi o dei libri (Harry Potter, Maze Runner, ....) Scriverò anche immagina su richiesta. Spero la storia vi piaccia! <3