James Buchanan Barnes aveva deciso, per la prima volta dopo tanto tanto tempo, di prendersi una vacanza. In verità era sto più un ordine dalla sua psicologa e stranamente per Bucky, decise di seguirlo, non dopo essersi lamentato a dovere. Ogni settimana aveva una seduta telefonica con la dottoressa e Sam gli aveva chiesto di farsi sentire un minimo ogni due giorni.
La destinazione che decise fu Skopelos, un'isola greca che la sorella di Sam gli aveva consigliato, e dato che nel periodo sotto il controllo dell'Idra non era mai andato in Grecia, la scelse come destinazione.
Aveva passato due settimane paradisiache, nessun intoppo e la gente dell'isola era molto cordiale, faceva lunghe corse sulla costa, mangiava e prendeva il sole. Si era anche fatto qualche amico, più di là che di qua con gli anni, ma Bucky si sentiva decisamente più a suo agio.
Fu durante la terza settimana che si imbattè in t/n: stava piovendo e mentre passava con la motocicletta noleggiata, la vide camminare sotto la pioggia, fradicia. Si propose di darle un passaggio, un po' restia t/n accettò e la riportò nella piazza principale.
"Grazie per non avermi rapito e non avermi fatta a pezzi" disse, un po' imbarazzata, quando si fermò per farla scendere.
"Di niente" fu tutto quello che disse prima di rimettere in moto e andar via. Sotto la pioggia quando si era fermato, per chiederle se volesse un passaggio non era stato particolarmente attento al suo viso, ma quando questa scese e lo ringraziò ebbe l'opportunità di vederla da vicino e si accorse di quanto bella fosse.
Due giorni dopo, mentre sedeva ai tavolini di uno dei bar della grande piazza, mentre giocava a carte con i nuovi amici, la rivide. Instintivamente abbassò lo sguardo e si voltò così dal non essere riconosciuto, ma sfortunatamente per lui t/n si accorse di lui e sentendosi in colpa per il suo ironico ringraziamento e la sua scortesia, decise di avvicinarsi e fare ammenda.
"Ehi, tu" lo chiamò, a quel punto Bucky potè solo voltarsi verso di lei e abbozzare un sorriso imbarazzato "volevo ringraziarti per l'altro giorno e scusarmi per il mio terribile comportamento e il mio terribile grazie, ma non si è mai troppo prudenti, specialmente quando si è una donna" cercò di giustificarsi.
"Tranquilla, non era niente" cercò di dire, sperando che lo lasciasse in pace. Fossero stati gli anni quaranta avrebbe decisamente sfruttato il suo senso di colpa per un appuntamento, ma dopo essere stato mentalmente controllato e aver combattuto un alieno dalla faccia viola, le donne lo mettevano a disagio, ne sapeva come dovesse comportarsi.
"Sono t/n, posso offrirti un caffè, un gelato o qualunque cosa sia quello che stai bevendo? Vorrei fare ammenda" disse gentile. James la guardò e decise di accettare. Un caffè offerto non avrebbe fatto male a nessuno, in più sperava che dopo il caffè lo avrebbe lasciato in pace e che se si fossero beccati nuovamente non si sarebbero dovuti parlare, ma scambiare solo un cenno del capo.
"Sono James, un caffè lo accetto volentieri" disse, poi si scusò dai signori seduti al tavolo e si sedette ad un altro con t/n.
Se l'obbiettivo di James era di fare qualche chiacchiera e poi non doverci parlare mai più, beh, i suoi piani sfumarono abbastanza in fretta quando i due si conobbero. James la trovò incredibilmente ironica, divertente e pungente, senza considerare che la trovava meravigliosa.
Gli riuscì particolarmente facile parlare con lei, non si sentiva minimamente in imbarazzo, sembrava tornato a prima della guerra e ci volle davvero poco tempo che incominciarono a flirtare: Bucky si sentiva il se stesso del prima della guerra, con tutte le esperienze post guerra, idra e Thanos.
"Ma questo è fantastico, amico! E dimmi siete passati già al secondo appuntamento?!" gli domandò curioso Sam, quando Bucky gli raccontò del caffè e dell'appuntamento che ne era seguito. La sua voce faceva intendere che quello che voleva sapere era fin dove si fosse spinto il suo amico.
"Ehi, io sono un gentiluomo" gli rispose.
"Si certo, comunque sono felice per te, questa è una cosa positiva! Cosa dice la dottoressa?"
"Stessa cosa: un passo importante, che è un segno che il mio trauma si sta risaldando, credo...una cosa del genere".
Quella sera fecero solo una passeggiata sulla spiaggia, il sole stava tramontando e si godettero i suoi colori nel cielo.
"Quando tornerai a casa?" gli chiese t/n.
"Non lo so, mi piace stare qui e non fare nulla, il che è molto nuovo per me, ma suppongo che prima o poi dovrò tornare" la guardò con la coda degli occhi, "tu, qunado pensi di tornartene?"
"Non saprei, il mio anno sabbatico finisce tra tre mesi, poi dovrò tornare al lavoro e alla solita vita".
Camminarono per un po' in silenzio, godendosi il suono delle onde e il vento tra gli alberi.
"Come mai ti hanno costretto a prendere una vacanza?"
"Lunga storia".
"Ho tempo, se ti va di raccontarmela"
"Stranamente mi va, il che è nuovo, ma non credo che ci crederai".
"Considerato che neppure due anni fa, metà popolazione è stata riportata indetro dopo essere scoparsa per cinque anni, direi che nulla è più strano". Disse t/n e Bucky rise.
"Ero un soldato, non so neppure se dovrei dire che lo sono ancora, comunque durante una missione venni catturato e i nemici fecero degli esperimenti su di me. Non so quanto tempo dopo il mio migliore amico, dopo essere cresciuto esponenzialemente, mi salvò. Iniziammo ad andare in missione insieme e l'ultima che ho fatto fu su di un treno, caddi ad un'altezza di non ricordo neppure quanti metri, ma persi solo il braccio" si fermò un momento e guardò il viso di t/n, che non sembrava minimamente confusa o perplessa e risprese, "Non ricordavo nulla della mia vita, di chi ero. Mi ritrovarono gli scienziati che avevano sperimentato su di me, facevano parte di un'organizzazione segreta. Mi condizionarono e mi fecero lavorare per loro, sempre come soldato, fino a quando, dinuovo, il mio amico mi ritrovò e mi fece ritornare in me. Poi ho passato degli anni in un piccolo paese in Africa, per riprendere il controllo della mia mente. Anni dopo mi è venuto a riprendere per combattere un gigante uomo dalla faccia viola, abbiamo perso, poi cinque anni dopo sono ricomparso e abbiamo combattuto dinuovo e abbiamo vinto".
T/n rimase in silenzio, era decisamente confusa, o meglio scioccata nel capire che l'uomo che pensava volesse rapirla e venderla sotto la pioggia era un Avenger, e lei aveva praticamente insinuato di volerla fare a pezzi.
"Sono super in imbarazzo: mi dispiace di aver creduto fossi un pazzo che vendeva ragazze quella sera" si scusò. James scoppiò a ridere, decisamente non si aspettava ulteriori scuse per quello, ma più un momento di isteria: ringraziò il fatto che non fosse una crisi isterica.
"Tranquilla, capisco perchè tu lo abbia creduto" le sorrise.
"Mio caro James ne hai passate tante, la tua vita è un'odissea, praticamente!" lo prese in giro, "senza parlare del fatto che probabilmente sei anche vecchio quanto l'Odissea".
"Tu non hai la minima idea di quanto io mi senta vecchio, specialmente una volta finito anche con Thanos! Direi che era, ed è ancora alle volte, un incubo" ammise, ridendo.
"Comunque, non so qunado tu debba ripartire, ma magari potrei finire il mio anno sabbatico negli states" propose t/n.
"Questa è davvero una grande idea" gli rispose James.Scusate per il terribile riassunto che ho fatto fare a Bucky, ma mi sembrava inutile dire per filo e per segno la sua storia.
Spero vi piaccia :)
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Immagina
FanfictionIn questo libro scriverò degli immagina su personaggi reali, famosi o dei libri (Harry Potter, Maze Runner, ....) Scriverò anche immagina su richiesta. Spero la storia vi piaccia! <3