Regulus Black

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T/n Potter aveva ritrovato il suo amore per la vita, dopo un decennio, solo quando suo nipote tornò a farne parte. Harry Potter era la perfetta unione di suo fratello James e la coraggiosa Lily, il che faceva sentire t/n nuovamente a casa dopo tanti anni.
Dopo quel fatidico Halloween aveva cercato in tutti i modi di convincere Silente che Sirius Black, il migliore amico di suo fratello, non avrebbe mai potuto tradirlo, ma il suo vecchio preside, nonostante avesse dei dubbi anche lui a riguardo, non potè comunque far nulla. Dopo almeno due anni cercando di combattere per il primogenito della famiglia Black e per la custodia di suo nipote, fallendo entrambe, decise di lasciarsi andare, scoparì dal mondo magico inglese fino al primo anno di scuola del nipote. Durante la sua assenza, passata in un cottage nel sud della Francia, aveva scritto infinite lettere al nipote, mandandole via posta babbana nonostannte fosse certa che la sorella di Lily le avesse nascoste, forse anche bruciate.
Fu alla fine del suo primo anno di scuola che Harry Potter scoprì di avere un'altra zia, che le aveva scritto per tutta la sua, fino a quel momento breve, vita quando il suo preside gli diede tutte le lettere da lei scritte durante gli anni.
La gioia provata da t/n nel ricevere la prima risposta dal nipote le ridiede vita dopo tutti gli anni di lutto passati in solitudine.
Da quel momento si scrissero ogni settimana, e quando Harry scappò dai Weasley all'inizio del suo secondo anno, fu ben felice di ritornare in Inghilterra per rivederlo, sotto invito della cara vecchia Molly.
Una volta ritrovati sia t/n che Harry sentirono riempirsi una parte di quel vuoto lasciato da James e Lily, sentendosi Harry per la prima volta, t/n dopo tanto tempo, a casa.
Nel quinto anno di Harry, t/n decise di trasferirsi a Grimmauld Place sotto richiesta di Sirius Black. Entrambi trovarno nell'altro una familiarità lontana, non sentendosi più soli, potendo tornare a condividere i loro più grandi segreti e i loro più cari ricordi.
Era passato Natale, ma il ritorno ad Hogwarts era ancora lontano fortunatamente, quando Harry Potter facendo un'innoqua domanda, risvegliò preziosi e dolorosi ricordi in t/n.
"Zia, ti sei mai innamorata?" domandò, muovendo un pedone. Lui e Ron stavano giocando a scacchi, mentre t/n, Hermione e Sirius sorseggiavano del tè chiacchierando.
T/n ripetè nella sua mente la domanda del ragazzo, quando un viso familiare le riaffiorò alla mente. I suoi occhi profondi che la osservavano, le sue mani fredde nelle sue, le sue labbra che accennavano un sorriso.
"Una volta, si" rispose, prendendo un'alto sorso di tè, sentendo lo sguardo di Sirius su di sè, "perchè?"
"Prima o dopo della guerra?" "Di chi?" chiesero contemporaneamente Harry ed Hermione. T/n sorrise nel vedere i loro visi interessati. Poi rivolse uno sguardo a Sirius che la stava ascoltando attento, con piccolo sorriso sulle labbra, cosa che non sfuggì alla ragazza riccioluta.
"Voi due?" chiese euforica, facendo scoppiare una forte risata da ambedue gli adulti.
"No, era stato prima della guerra: si chiamava Regulus", le rispose t/n.
"Come la stella?" notò la ragazza e t/n annuì.
"Stupida tradizione" borbotto, sottovoce Sirius prima di bere un altro sorso di tè.
Notando come i ragazzi continuavano a fissarla chiedendo risposte, continuò:
"Era un ragazzo del mio stesso anno, ci conoscevamo di nome solo. Fù durante il nostro quarto anno, che ci trovammo a fare una vera e propria conoscenza..."

T/n camminava tra i corridoi della scuola cercando di ripetere tra sè i procedimenti da scrivere nel tema di pozioni, per quanto ci provasse era veramente negata per quella materia, ad ogni modo, era diretta alla biblioteca: sperava di trovare qualche informazione in più sul tema di Astronomia.
Era uno dei pomeriggi in cui la biblioteca era invasa dagli studenti: non c'era un tavolo vuoto. Decise andare a sedersi dove c'era solo un ragazzo, sperando che questo non la cacciasse.
"Scusami posso sedermi, gli altri tavoli sono pieni" disse poggiando i libri, quando alzò lo sguardo si accorse di chi aveva disturbato, "Regulus".
Il ragazzo alzò svogliatamente lo sguardo, prima di rendersi conto di chi fosse la persona che lo aveva disturbato. Lui annuì, per poi tornare a leggere il suo testo.
C'erano tante cose non dette tra i due ed altrettanta tensione grazie al fatto che il fratello maggiore di Regulus adesso viveva a casa dei Potter. T/n sapeva perfettamente che Regulus probabilmente la odiava e sapendo cosa probabimente stesse passando, pensò fosse decisamente lecito. D'altronde i due ragazzi per amor proprio e dei fratelli, anche se Regulus non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, si trattavano civilmente.
Passarono le tre ore successive in silenzio, fino a quando t/n non iniziò a sbuffare sonoramente senza rendersene conto. Era la decima volta che cercava di calcolare gli archi della costellazione del Leone, che gli era stata assegnata come compito.
"Sembri l'Hogwarts Express, si può sapere che ti prende?" chiese infastidito Regulus. Se avesse sentito la ragazza sbuffare nuovamente avrebbe decisamente perso la pazienza.
"Scusa, non mi ero resa conto di star facendo rumore. Non volevo disturbarti" si scusò gentile, il che fece sentire in colpa il ragazzo e lo fece innervosire ancora di più. Perchè mai doveva sentirsi in colpa se lei lo stava infastidendo con il suo sbuffare?! T/n prese un'altra pergamena per cercare nuovamente di rifare i calcoli, Regulus provò un moto di pena verso la compagna.
"Fammi vedere quello che hai appena fatto" sbuffò, allungando la mano così che lei gli desse il foglio. Guardò i calcoli e le disse dove aveva sbagliato, poi le disse il risultato che le sarebbe dovuto venire.
"Come fai a sapere che è quello?"
"Ho duvuto fare anche io il calcolo su quella costellazione". Le rispose svogliato, rimettendosi a studiare. T/n sorrise, sussurrò un gentile 'grazie' e si rimise a lavoro.
Finì il calcolo, che finalmente le riuscì. Alzò lo sguardo per ringraziare Regulus, quando si accorse che aveva messo tutto apposto e si alzò, senza dire nulla. Lo vide allontanarsi e basta. Regulus prima di lasciarla aveva sbirciato la sua pergamena e vide che i calcoli erano corretti: uscì dalla biblioteca con un piccolo sorriso sulle labbra.

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