Derek Hale

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Ho scelto di utilizzare solo l'aspetto fisico di Derek. Spero vi piaccia lo stesso.

Stai camminando per le strade di Los Angels dopo essere stata ad un party piuttosto noioso.
Passi davanti l'entrata di un locale e una melodia jazz ti sfiora le orecchie.
Tu adorante del jazz decidi di entrare e ti ritrovi in un bar poco illuminato, dove c'è il bancone e svariati tavolini per 2 in legno scuro per tutta la sala. In fondo c'è un palco piccolino dove sta suonando una band di uomini piuttosto grandi: 3 "neri" e un "bianco", al pianoforte. Ti siedi al tavolino avanti e ordini un cocktail.
La band finisce di suonare Louis Armstrong e scende dal palco.
"Ora il nostro caro Derek ci delizierà come sempre con le sue mani incantate". Dice al microfono quello che supponi essere il direttore del locale.
Sul palco sale un ragazzo della tua età, capelli neri, spalle larghe, alto e muscoloso. Fasciato da uno smoking molto elegante. Si siede sullo sgabello del pianoforte e inizia a suonare, senza preavviso, sorprendendoti e lasciandoti senza fiato. Le sue mani si muovono veloci e leggere. Sembrano solo sfiorare i tasti, non toccarli. La melodia che circonda l'aria è magica. Ti trasporta e ti stravolge con la sua emozione. Percepisci la nostalgia di ogni singola nota.
Osservi il ragazzo. I capelli leggermente lunghi e neri, come il carbone, sono bloccati all'indietro da un gel, ma a causa del suo movimento nel suonare, alcuni ciuffi davanti sono scesi sulla sua fronte, ai lati degli occhi.  È davvero molto attraente.
Lo vedi alzare lo sguardo e incrociare il tuo. Un sorriso si accentua sulle sue labbra e lo stesso succede a te. I suoi occhi sono così blu e trasparenti e vivi.
Finisce di suonare e si alza. La gente inizia ad applaudire e tu con loro. Ami il jazz e quel ragazzo ha decisamente talento.
Scende dal palco e viene verso di te.
"Ho visto che mi guardavi". Dice, sorridendoti.
"Beh era difficile non farlo, visto che eri il solo a suonare e dato il meraviglioso talento che possiedi in dieci dita". Sorridi.
"Allora ti è piaciuto!" Dice, sedendosi, senza perdere il sorriso.
"Amo il jazz e quella melodia che tu hai suonato è meravigliosa. E comunque era un po' difficile che non piacesse a qualcuno". Ammetti.
"Sono contento ti sia piaciuta. Ti andrebbe di fare quattro passi?" Domanda e annuisci.
Uscite dal locale e fate una passeggiata per le strade di Hollywood fino a notte fonda. L'aria della città, mentre parlate di jazz e film e di arte è così magica. Camminate fino a quando non vi fanno male i piedi e ti riaccompagna a casa.
"È stato un piacere Derek e grazie del passaggio". Sorridi.
"Di niente. Ti piacciono i film vecchi?" Domanda.
"Li adoro,  perché?"
"Domani alle 10 pm faranno uno di quei vecchi film al cinema sulla sessantatreesima. Ti piacerebbe andarci con me?" Ti propone.
"Certo. Alle dieci domani".
"Perfetto. È stato un piacere".
"Anche per me".
Antri in casa e ti appoggi alla porta. Le tue labbra sono curvate in un sorriso così puro e vero.
Il tuo cuore batte a mille e non vedi l'ora che sia domani alle 10pm.

Spero vi piaccia❤️
@alefriz96
@GerardSassyQueenWay
@alepippa
@LaFossettaDiNash
So che molti di voi ne volevano uno rosso, ma non sono riuscita a farlo, spero vi piaccia lo stesso.

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