Dopo aver reclutato più licatropi possibile Scott e Derek decisero di andare a cercare un gruppo che si diceva trovarsi in Canada, sull'Isola del Principe Edoardo: un posto tranquillo e sicuro per i licantropi, che ne conoscevano ogni centimetro quadrato. Le voci che giravano sul branco dell'isola erano tutte troppo positive per essere vere: stavano sulle loro, accoglievano chiunque, anche gli alpha; si diceva anche che erano una comunità molto unita, forte e sana. Nessuno di loro pensava fosse possibile, che veramente esistesse un branco del genere, ma considerata la situazione si resero conto che non gli sarebbe costato nulla controllare, se non un bel viaggio in un posto più fresco del solito.
Derek era il più scettico di tutti: in tutta la sua vita non aveva mai trovato non solo un branco, ma nessun lupo, tranne Scott, con queste caratteristiche.
Il branco dell'Isola viveva vicino alla capitale, nella campagna in un villaggio chiamato Avonlea e si rivelò essere tutto ciò che Scott e gli altri avevano effettivamente sentito, se non anche di più. Furono accolti immediatamente tra loro, vennero ascoltati i loro resoconti sulla "guerra" tra loro ed i cacciatori. Tutti si resero conto che erano una comunità davvero unita, ma non chiusa: erano stati gentili, li avevano ospitati.
Il villaggio dove vivevano sembrava un paradiso bucolico, idilliaco.
Tra loro non c'erano solo lupi, ma avevano anche un druido ed un'aspirate druido.
T/n era la personificazione della forza della natura: spumeggiante, inquieta, coraggiosa ed avventuriera. Era anche tra tutti loro, forse, la più dolce e gentile.
Era l'apprendista del loro druido, aveva la capacità di tirare fuori il meglio di tutti loro.
Persino Derek si trovò stranamente sereno in sua presenza, anche se non era certo che fosse per l'energia della ragazza, ma più per l'odore inebriante che emanava. Eppure aveva capito che lo percepiva solo lui: era un odore familiare eppure non lo aveva mai sentito; sapeva di natura e lo mandava in visibilio.
Fu subito attratto dalla sua dolcezza e gentilezza, era anche molto sarcastica, stranamente. Era decisamente peculiare, come lo stesso Derek dopotutto.
Niente di tutto ciò veniva mai mostrato, anzi il suo solito broncio era sempre lì, sul suo viso, accompagnato dal suo cipigio.
Anche t/n sembrò trarre piacere dalla compagnia del lupo: c'era qualcosa in lui che lei non sapeva spiegarsi. Il suo essere scontroso con gli altri la divertiva, quanto il suo mutismo e l'espressione scorbutica che indossava con tutti, che però vedeva cadere di tanto in tanto quando parlava con Scott o quando Stiles inciampava nei suoi stessi piedi.
Le ricordava il signor Darcy, il che lo rendeva ancora più buffo ai suoi occhi, che incominciò a non sfuggire a Derek.
Il licantropo era convinto di capire le persone abbastanza facilmente, per lui era quasi tutto nero o tutto bianco, il che lo aiutava a mantenere i confini nella sua testa, soprattutto riguardo ai propri sentimenti.
Era convinto che dopo un mese passato ad Avonlea e passato ad aiutare con Scott t/n e Sebastian, il druido, nella preparazione di infusi e impasti di erbe curative, di aver compreso appieno la ragazza, fino a quando un giorno non scoppiò una rissa tra alcuni dei ragazzi: fu lei a sedare la scazzottata e Derek dovette ricredersi nella sua convinzione che, se pur avesse uno spirito forte, fosse fisicamente dobole. Pochi colpi ben assestati ed i ragazzi rimasero anche loro di sasso e senza fiato, gli urlò qualcosa sul fatto di fare a botte inutilmente. Derek ripensò e rivide quella scena molte volte a rallentatore nella sua testa: la forza di spirito e la forza fisica che ammirava ogni volta che ci ripensava lo annebbiavano quasi. I suoi occhi fiammeggianti, i capelli che si muovevano trascinati dal vento, il corpo che si muoveva rapito e agile, quasi senza rendersene conto, i suoi stessi sensi sembravano non aver percepito i movimenti.
Sembrava si muovesse seguendo il corso del vento, dell'erba e della terra: era quasi terrificante per quanto fosse straordinario.
Non ci volle ancora molto prima che t/n, durante una passeggiata tra i boschi, non lo baciò ed umiliò, non in questo ordine.
"Perchè ci sono dei momentin cui mi osservi e poi nascondi una risata?" si ritrovò a chiedere Derek. Lo aveva notato da tempo, all'inizio non voleva indagare, ma ora era troppo irritato all'idea che lei potesse ridere di lui in qualche modo: lo faceva impazzire già così, non voleva percepirla ridere con i suoi sensi.
"Perchè sei buffo, ed un po' ridicolo" sorrise lei, guardandolo dritto negli occhi. Lo intimidiva e questo solitamente era una sua prerogativa.
"Nessuno mi ha mai trovato ridicolo" disse serio Derek, anche se iniziava a sentirsi effettivamente ridicolo: in piedi a fissarla con il suo solito cipiglio.
"Hai mai letto o visto Orgoglio e Pregiudizio?" chiese lei, mentre continuava a camminare tra gli alberi: se fosse stato buio e lei non avesse parlato, Derek avrebbe giurato che non avrebbe sentito alcun suono dei suoi movimenti.
"Mia sorella me lo fece vedere, si" rispose, chiedendosi perchè stesse parlando di quel romanzo.
"Beh, quando hai quell'espressione sul volto, da bello e tenebroso assomigli o al lucifero del famoso quadro: davvero affascinante e pericoloso. Oppure assomigli al signor Darcy durante il primo ballo del libro: un po' buffo e ridicolo, ma allo stesso tempo affascinate".
Derek rimase un po' interdetto dalle sue parole.
"Come faccio a sembrare buffo ed affascinate allo stesso tempo?"
"Beh, nella stessa maniera del signor Darcy: siete entrambi davvero belli, ma il fatto che mettete il broncio a prescindere da tutto vi fa sembrare un po' ridicoli".
"Solitamente le persone si sentono intimidite: è quello lo scopo", le rispose.
"Lo so, ed è per questo che lo trovo buffo: vuoi allontanare le persone, perchè solitamente non ti piacciono" gli sorrise compiaciuta. In due mesi, t/n aveva capito Derek appieno, lui invece era stato messo nel sacco.
T/n si appoggiò al tronco di un faggio, mentre guardava Derek. Lui le si avvicinò piano fino a trovarsi a poca distanza dal viso di lei. L'odore della foresta e di t/n invase i sensi di Derek, si sentiva pieno di energia senza spiegarsi il perchè. T/n sentiva il suo fiato caldo sul viso.
"Cosa c'è di buffo in questo?"
T/n si morse l'interno della guancia prima di rispondere.
"C'è che sono sicura che quando le persone si aprono e tu le lasci entrare, sei molto dolce e divertente, non solo sarcastico e taciturno" sorrise lei. Fu un attimo che t/n portò le sue labbra su quelle di Derek, che stavolta percepì ogni piccolo spostamento del suo corpo e l'accolse a braccia aperte. Derek mise una mano al lato del suo viso e la spinse verso di se, mentre si protendeva contro il tronco. Le mani di t/n andarono alla sua giacca dove si aggrapparono al suo petto lasciandosi chiudere tra il suo corpo ed il tronco. Le loro labbra si consumarono a vicenda in un bacio selvaggio. Fu un altro attimo e Derek cominciò a baciarle il collo, la mandibola: dove c'era un tratto di pelle scoperta le sue labbra andavano. Erano inebriati e una forza animale li stava invadendo. T/n afferrò i due estremi della sua giacca e li fece scendere dalle spalle larghe, mentre le mani di Derek afferrarono il cardigan di t/n togliendoglielo da dosso, presto anche il resto dei vestiti furono tolti da mani impazienti. Fu un attimo che Derek portò le proprie mani all'interno dei suoi slip bagnati, percorrendo con le dita le sue labbra, per poi massaggiare il clitoride. I gemiti che produssero le sue azioni lo stavano facendo impazzire, tutti i suoi sensi erano inebriati dalla presenza di t/n. Piano iniziò ad entrare una delle sue dita, poi un'altra facendo aumentare i gemiti della ragazza. T/n si sentiva sopraffatta, specialmente quando sentì il piacere montare in lei.
Aveva quasi raggiunto l'orgasmo quando Derek si fermò, provocando un lamento dalle labbra di t/n. La baciò soddisfatto, assaporandola nuovamente, prima di portarsi le dita alle labbra ed allontanarsi per prendere il portafoglio dai pantaloni. T/n lo guardava attenta e impaziente, mentre una volta preso il preservativo lo apriva e indossava.
"Tu non sei-"
"No"
"Sei sicura di voler-?" le chiese.
"Si, direi proprio di si"
"Preferisci stenderti sui vestiti?" le chiese. Voleva fare in modo che fosse il meno scomodo possibile.
"No, direi che se mi appoggio al tronco va bene. Passami il cardigan" lo indossò così da non farsi male contro la corteccia.
Derek le si avvicinò quando lei annuì guardandolo, con le mani la sorresse dai glutei e la sollevò, t/n cinse il suo bacino con le gambe e poi, piano, Derek entrò in lei.
Fin da subito le spinte di Derek furono lente, decise e profonde, riempiendola ogni volta più di quanto lei credesse possibile. Fra tutti gli amanti che aveva avuto, Derek era il migliore. Sapeva perfettamente come toccarla e stimolarla. Le loro labbra pulsavano, la spalla di Derek portava i segni dei denti di t/n, che cercava di sopprimere i gemiti più osceni, le mani di Derek si aggrappavano disperate alle cosce di t/n. I loro movimenti erano perfettamente in sincrono, tanto perfetti, che ci volle poco che l'orgasmo di t/n fu nuovamente vicino ed il modo in cui i suoi gemiti erano più brevi e sonori, il modo in cui le sue pareti lo stringevano, le sue mai si aggrappavano sulle sue spalle avvisarono Derek, che velocizzò le sue spinte, fino a farle raggiungere l'orgasmo.
Ci volle poco che Derek raggiunse il suo piacere dopo di lei, accompagnado le sue spinte fino alla fine del suo orgasmo.
Appoggiarno il capo l'uno contro l'altro, mentre riprendevano fiato e poi, piano Derek uscì da lei con delicatezza, la rimise a terra e la strinse a sè. Ci volle un po' affinchè riprendessero fiato completamente, Derek si tolse il preservativo e lo avvolse in un fazzoletto, lo avrebbe buttato ritornato al villaggio.
"Stai bene?" le domandò. T/n annuì sorridendogli, poi l'avvolse in un altro abbraccio. Si rivestirono con calma.
"La schiena ti fa male?"
"No, se mi farà male qualcosa non sarà la schiena considerato che verso la fine ci hai dato proprio dentro" scherzò lei.
"Stai bene?" chiese preoccupato.
"Derek se avessi voluto che ti fermassi lo avrei detto, sta tranquillo".
Si incamminarono verso Avonlea.
"C'è qualcosa in te che non mi riesco a spiegare" disse lui, guardandola negli occhi, "qualcosa che mi è tanto familiare, quanto sconosciuto. Quando sono vicino a te tutto quello che c'è di primitivo, dionisiaco prende quasi il sopravvento, perchè? Cosa c'è di così speciale in te?"
"Non lo so neppure io, nel branco credono che mi abbia partorito la terra, la natura, non so bene cosa credono di preciso, ma è un mistero sia per me che per Sebastian, eppure tu sei l'unico che mi abbia mai detto che mi senti familiare, spero sia una cosa positiva".
"Credimi lo è", le rispose, prima di attirarla a sè e baciarla a lungo e profondamente, ispirando il suo profumo: sapeva di terra, erba, sesso e vita. Era inebriante ed era l'odore che i primi lupi associavano al loro compagno per la vita: madre terra.Ci tengo a precisare che ho utilizzato la cittadina inventata di Anna dai capelli rossi, in più vorrei sottolineare che l'assenza della richiesta al consenso per i preliminari è solo perché in questo caso era implicita e per fini narrativi, ma nella realtà va sempre chiesta, ad entrambe le parti e per ogni attività sessuale. <3
STAI LEGGENDO
Immagina
FanfictionIn questo libro scriverò degli immagina su personaggi reali, famosi o dei libri (Harry Potter, Maze Runner, ....) Scriverò anche immagina su richiesta. Spero la storia vi piaccia! <3