Il giorno successivo, Casey apprese che la gente di Ginza si apprestava a tornare al villaggio, pronta a ricostruire ciò che era stato distrutto.
Dopo la guerra del Boshin, il Bakufu fu abolito e Tokugawa fu ridotto al rango di daimyo, semmai qualcuno avesse saputo dove si fosse cacciato. Dopo aver neutralizzato le ultime resistenze nella battaglia navale di Hokodate, il Giappone fu posto sotto il controllo della corte imperiale portando a termine la restaurazione Meiji.
I venditori di giornali strillavano mattinieri per le strade; le bancarelle tornarono a mostrare la loro mercanzia; i negozi riaprirono e le taverne si affollarono; gli occidentali si sentirono più sicuri a passeggiare per le vie di Edo.
Anche Naemi tornò alla locanda con una buona dose di ispirazione per i suoi affari. La cucina fu riaperta; il salone rispolverato; cristalli e porcellane tornarono a scintillare sulle tovaglie di seta della sala da pranzo; le camere si avvolsero della luce del cielo e gli stranieri tornarono a occuparle con tutta fretta, come una mandria che corre nella prateria. Casey, infatti, si chiese dove mai si fossero nascosti tutti quanti nei giorni dell'assedio, quando le camere regnavano nella penombra della desolazione. Scosse il capo, mentre indossava un cappotto grigio stretto ai fianchi su una camicetta bianca e una gonna lunga fino ai polpacci ricoperti dai gambali degli stivaletti di pelle nera per poi uscire nel corridoio affollato di clienti e valigie, il cui frenetico modo di occupare una camera la costringeva a scansarsi o appiattirsi alla parete.
Giunta nella sala da pranzo, Naemi le andò incontro, tra i domestici che carambolavano da una parte e dall'altra e il rumore di vettovaglie provenienti dalla cucina.
"Piccola chan!" la abbracciò la donna con affetto.
"Giornata movimentata, Naemi?"
La donna la scostò di poco per meglio scrutarla. "Non quanto la tua, mia cara. So che stai andando a visitare un edificio."
"Chi te l'ha detto?"
"Kyu kun, questa mattina!"
Casey si guardò intorno. "Sai dov'è? Dovevamo andare insieme a vedere ..." lasciò la frase a metà non appena scorse la locandiera scuotere il capo dispiaciuta.
"Portalettere dato a lui una busta" confessò in un sussurro. "Poi lui andato via!"
Casey apparve delusa. "Presumo che dovrò avviarmi da sola!"
"Conosci strada, piccola chan?"
"Mi hanno descritto l'edificio e ho appuntamento con i miei soci lungo la strada. Non temere," aggiunse sfoderando un sorriso di convincimento "non mi perderò."
Poco dopo, uscì dalla locanda sotto lo sguardo perplesso di Naemi, che scosse il capo rabbuiata. "Che cosa starà combinando quel ragazzo?"
Casey trovò Crawford e London ad attenderla lungo la via che costeggiava il molo. Il palazzo non era distante e lo raggiunsero in pochi minuti. Era un edificio a un piano rialzato su una bassa scalinata in marmo e un portico con tre colonne. Non aveva uno stile particolare, ma a Casey piacque, riconoscendo che con un'adeguata ristrutturazione e un'elaborata rifinitura alla struttura, l'edificio sarebbe divenuto parecchio elegante.
L'interno comprendeva un salone centrale molto ampio da dove si affacciavano decine di stanze. "Era la vecchia sede dell'ambasciata olandese" riferì London. "Abbiamo acquistato anche il mobilio, per quello che ci potrà servire."
"Almeno è rimasto tutto in ordine!" fece eco Crawford, facendo notare le cassettiere e gli scaffali che solcavano le pareti di parecchie stanze.
"Lo trovo eccellente!" confutò Casey, entusiasta. "Chiameremo un architetto per discutere l'arredamento necessario per la sala grande e le stanze amministrative."
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GLI OCCHI DEL RONIN
Historical FictionEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...