Casey allentò il passo del cavallo. Il percorso per le vie principali era divenuto frenetico già dalle prime ore del giorno. Si diresse, quindi, verso la collinetta boschiva che ospitava il tempio. Nia viveva in una splendida villa proprio ai piedi della collinetta. Non doveva essere difficile trovarla, se aveva ben compreso le indicazioni che Kyu le aveva fornito.
Si sentiva allegra e raggiante. Era emozionata di mostrarsi all'amica, convinta della sua partenza, e rivelarle la buona novella che recava.
La villa era costeggiata da una rigogliosa pineta e al di là del cancello si scorgevano aiuole e giardini sempre verdi. Una dolce quiete regnava ai piedi del boschetto, dove allegri si udivano i cinguettii degli uccelli e gli sguizzi dei rospi negli stagni, puntellati da candide ninfee.
Casey sospirò, avvolta da un'appagante armonia, e si apprestò a varcare il cancello, quando una voce la chiamò dal fondo del viale. Si voltò, schermandosi con una mano gli occhi dal sole, che, tuttavia, non le fece mettere a fuoco la figura che correva verso di lei.
Aiko si fermò davanti all'amica. Riprese fiato e sforzò un sorriso cordiale sulle guance arrossate, ringraziando il fatto che non fosse più partita.
Casey rimase stupita per la preoccupazione che lesse sul suo viso e sbirciò, istintivamente, dietro di lei. Un sospetto la intimorì. "Dov'è Jiro?"
Lo sguardo attento e deciso dell'amica, spinse Aiko a non soffermarsi sulle molteplici menzogne che aveva accuratamente ideato per convincere la giovane a seguirla; piuttosto, si convinse che il temperamento con cui l'inglese aveva superato parecchie insidie, unito all'affetto che nutriva per suo figlio, meritavano la sola verità.
"Jiro kun è stato portato via da un mio familiare!"
"E' terribile! Dobbiamo avvertire Kyu ..."
"Ie!" (No!) - si agitò la donna con occhi terrei, per poi sforzarsi di mantenere la calma. Chiuse gli occhi e respirò profondamente. "Se avverto Kyu kun, uccideranno Jiro!"
Questa volta, fu Casey ad allargare gli occhi con terrore. Afferrò l'amica per le spalle. "Perché mai dovrebbero farlo?"
"Perché vogliono te, Casey chan!" fu la rivelazione sconcertante che ammutolì la ragazza.
"Gommen nasai, Casey chan!" (Mi dispiace!) - Congiunse le mani in una supplica. "Ti spiegherò ogni cosa durante il tragitto" e le indicò un calessino trainato da un cavallo, posto all'angolo della strada.
Casey sbatté le ciglia. Che le paure di Helmut si stessero avverando? Aveva appreso che uno dei cognati di Aiko era al servizio dello shogun ... Le ombre stavano prendendo forma. Jiro era in pericolo e il pensiero le fece indurire la mascella. Il cuore cominciò a batterle di timorosa ansia. Quella situazione doveva gestirla da sola!
Si voltò verso il cavallo e lo legò al cancello. Prese, poi, la camelia donatale da Kyu e la depose sulla sella, sperando che la trovasse. Afferrò, infine, il cilindro contenente l'arco e se lo mise a tracolla. Quando si disse pronta, seguì Aiko verso il calesse.
Poco dopo, uscirono da Ginza e Aiko guidò i cavalli verso la Nakasendou, la strada principale che conduceva al centro della capitale. Casey, tuttavia, si corrucciò notando che la compagna non proseguiva per Edo, giacché al primo bivio deviarono sul sentiero che percorreva le montagna centrali. Oltrepassarono un ponte retto su un fiumiciattolo che tagliava una vasta campagna e dopo parecchi metri, la giovane inglese si voltò a scrutare perplessa la strada che avevano abbandonato. Si raddrizzò poi verso quella che stavano percorrendo, districata lungo una montagna in strette curve con vertiginosi strapiombi. Posò lo sguardo sul profilo di Aiko. I suoi occhi si strinsero nella curiosità, ma anche nella comprensione, sentendosi in colpa.
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GLI OCCHI DEL RONIN
Historical FictionEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...