... Casey strinse a sé Jiro, appiattendosi alla parete in ombra. Aiko, invece, si piegò sulle ginocchia, pronta a sferrare il suo attacco. L'inglese, poi, udì la voce sussurrata dell'amica che le voltava le spalle.
"Non appena le guardie si avvicineranno io mi scaglierò su di loro. Prendi Jiro e corri verso l'uscita; dirigiti dove hai lasciato l'arco e scendi il versante verso est. Percorri il fiume e ti troverai a valle. Se sei fortunata ti imbatterai in una guarnigione di soldati imperiali ..."
"Soldati? ..."
Aiko non la lasciò continuare e si voltò di poco, fin sopra la spalla, addolcendo il tono con occhi lucidi. "Prenditi cura di mio figlio!"
"Okasan?!" bisbigliò tremulo il bambino, che per tutto il tempo non aveva mostrato alcun cenno di paura, come in quel momento. La donna lo abbracciò teneramente.
"Va con Casey chan e fa tutto quello che ti dirà di fare. Sei in buone mani. Naemi e Kyu kun si prenderanno cura di te!"
"Okasan!" il mugolio del bambino divenne tristemente afflitto. Casey si sentì stringere il cuore, ma non osò ribattere. La gola le seccò innanzi a quel sacrificio.
Aiko lo sospinse verso l'inglese e con sguardo imperioso incitò l'amica.
"Ike!" (Andate!)
Come finì di parlare, a capo chino uscì dal nascondiglio come una scheggia. Le sue mani si incrociarono rapide all'interno del suo uwagi (giacca), tirandone fuori due shuriken* a forma di stella, che lanciò in un'unica sequenza incrociata e sibilante verso due guardie. Casey trasalì, vedendo le due sagome stramazzare sul pavimento, colpite mortalmente da quelle due piccole armi da lancio.
"Shujin-tachi ... nigeru!" (Le prigioniere ... fuggono!) - si udì urlare da un corridoio laterale.
Casey non deluse l'amica e issato Jiro tra le braccia si precipitò verso l'uscita.
Il piccolo Jiro affacciò il viso da sopra la spalla dell'inglese e in una lenta sequenza vide un manipolo di guardie correre con i fucili spianati verso la madre, che nel mentre sfilava due affilati kunai* da dietro la schiena. Il terrore che le facessero del male ebbe il sopravvento su di lui. Sporse la manina verso di lei, mentre il bagliore della luce temporalesca sormontava sulla trave del grande portone d'ingresso, dove Casey ci si tuffò. Gli occhi di Jiro spalancati e lucidi; il braccio rigido.
"Okasaaan!" urlò tra le lacrime. Con i kunai a mezz'aria, la donna si voltò un'istante, concedendogli il sorriso del suo amore materno.
"Okasan wa anata o aishite iru, chisana jiro!" (La mamma ti vuole bene, piccolo Jiro!) - si fece udire in un bisbiglio, come un eco lontano.
Il bambino chiuse gli occhi, mentre la madre rimbalzava da parete in parete con veloce raffinatezza per disorientare il nemico e colpirlo con magistrale forza alle spalle.
"Andrà tutto bene, Jiro. Ci sono io con te!"
Il piccolo strinse le braccine attorno al collo dell'amica. Il dolore per la madre che combatteva gli lacerò il petto. Chiuse gli occhi singhiozzando.
"Kamisama ... onegaishimasu ... okasan ..." (Dio ... ti prego ... mamma...)
Qualcuno, intanto, fece partire un colpo di fucile e Casey si sentì spingere da mille diavoli alle calcagna. Si diresse verso il punto dove aveva lasciato l'arco; lo recuperò e si mise a correre verso la direzione indicatale da Aiko.
Lo sparo attirò l'attenzione di Owen e Kyu, che scorto il segnale di Warlow da sopra le alture si prepararono a irrompere nella roccaforte.
Tokugawa, intanto, udito il rapporto di un subalterno, ordinò a tre samurai di andare dietro all'inglese, intimando l'ordine di ucciderla. A quel punto, Helmut sussultò e senza farsi scorgere, approfittò del trambusto per sgattaiolare fuori dalla sala e correre dietro ai tre samurai.
Lo shogun lanciò a Kasuke san uno sguardo interrogativo. "Mi stupisce che Aiko san non sia fuggita con suo figlio! Ne conoscete la ragione?"
Il samurai incupì lo sguardo e strinse gli occhi freddamente. "Vendicare la morte del marito, suppongo, e assicurarsi che ... io non rapisca più suo figlio!"
Yoshinobu si rabbuiò. "Conosco il vostro grado di parentela, ma la morte del marito è stato un incidente!"
Il samurai lo scrutò con intensità minacciosa. "Un incidente che non sarebbe avvenuto se voi non vi foste intestardito ad allontanarlo da lei!"
Lo shogun pompò il petto impettito. "Mi state redarguendo, Kasuke san?"
"Soma era mio fratello!" lo incalzò. I suoi occhi divennero freddi e duri come la sua voce.
Tokugawa sospirò inorgoglito ma per nulla intimorito. "Mi avete giurato fedeltà, Kasuke san, così come lo aveva fatto vostro fratello!" Sorrise poi beffardamente. "Non starò a narrarvi, però, il genere di rapporto che avevo con lui e del quale condividevo gli ideali!" terminò di dire con un tono raucamente infastidito.
"Un giuramento che è vacillato quando ho cominciato a sospettare di voi e del vostro morboso interesse per Aiko san!"
"Siete stato voi a proporre il rapimento di vostro nipote per attirarla qui insieme a Casey Bailey!"
Il samurai raddrizzò la postura, svelando il suo vero obiettivo. "E' per questo che vi lascerò nelle mani di Aiko Raijin" formulò lento e intimidatorio.
Tokugawa si immobilizzò. "Pensate, dunque, che le vostre ostili intenzioni possano dare forza a vostra cognata?" proruppe, soffocando una risata e chiamando a raccolta una ventina di uomini.
"Hai! Dal momento che parliamo della migliore shinobi dell'Honshu!"
Lo shogun sgranò gli occhi. "Volete prendervi gioco di me?!"
"Ie! Neppure io sono mai riuscito a eguagliare le sue abilità. E' capace di abbattere venti uomini con una sola arma. Chi pensate stia causando le urla di dolore dei vostri soldati? La vostra stoltezza vi ha fatto ossessionare per un ninja che urla vendetta!"
Lo shogun sembrò paralizzato; schiacciato dalla calma e la freddezza con cui il samurai parlava, mentre si portava la mano al fianco; le dita si strinsero sull'elsa della sua katana.
"Tuttavia," impresse, mentre lento il lucido metallo della lama sfregava rumorosamente nella guaina per venire estratta "poiché ho giurato fedeltà a voi, vi darò un solo vantaggio, che mi consentirà di espiare le mie colpe!" concluse, brandendo l'arma con entrambe le mani e ponendosi davanti alla porta, da cui fuori provenivano urla strazianti.
"E quando lei avrà finito con me, raggiungerà il vostro cuore, Tokugawa sama!"
CONTINUA ...
*kunai: armi da punta
*shuriken: armi da lancio a forma di stella
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GLI OCCHI DEL RONIN
Historical FictionEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...