Capitolo 47

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Casey aprì lentamente gli occhi. Sentiva il vuoto accanto a sé e questo la destò completamente. Notò che il suo corpo occupava l'intero spazio del giaciglio, significava che Kyu, a un certo punto della notte, doveva essersi alzato. In compenso, i bracieri ardevano, emanando un piacevole calore. L'uomo doveva averli ravvivati prima di uscire.

"Ohayo, Casey sama!" (Buongiorno, Casey!)

Lei si mise seduta. "Buongiorno a voi, lord Reiji!" rispose alla figura ombrosa che si affacciò dall'uscio col riverbero del sole alle spalle.

Kyu teneva tra le mani una ciotola fumante di riso con le verdure. Gliela porse per poi chinarsi, sedendosi accanto a lei. "Oba san mi ha riferito che l'altra sera non avete toccato cibo, così ho pensato che al vostro risveglio avreste avuto fame!"

"Le vostre premure mi lusingano, milord."

"Devo prendermi cura di voi, Casey sama."

La ciotola calda che prese dalle sue mani le riscaldò i palmi infreddoliti. Lo scrutò con un timido sorriso. "Itadakimasu!" (Buon appetito!) - pronunciò, lasciandogli intendere quanto avesse gradito il gesto.

La pietanza emanava un profumo delizioso e lei non indugiò a spianare le bacchette nella tazza per divorarne il contenuto, sentendo lo stomaco prendere via via vigore.

Kyu sollevò una mano per spostarle una ciocca di capelli dietro la spalla e lei lo lasciò fare, non trovandoci nulla di male in quel gesto spontaneo che, tuttavia, le procurò un lungo brivido già di prima mattina.

Quando terminò con gusto la sua colazione, scorse Reiji preparare alcune bisacce, metterle accanto degli abiti comodi e, infine, afferrare il cilindro contenente l'arco della giovane. Dopodiché, si inginocchiò davanti a lei.

"Preparatevi. Tra poco partiremo" l'avvertì gentilmente. "Lasceremo qui i cavalli, dal momento che prenderemo un sentiero più ripido per giungere nella Kisikaidou." Lei annuiva a ogni sua parola e lui le sorrise provocatorio. "A voi sta bene, lady Bailey? Se lo preferite, posso chiedere al daimyo di prestarci la sua portantina ..."

"Le burla vi fanno arricciare il naso, milord!" lo sollecitò lei di rimando con lo stesso sorrisetto provocatorio. Lo vide, dunque, sollevarsi in piedi.

"E' divertente stuzzicarvi di buon ora!"

Quando fu uscito, Casey si meravigliò di vederlo di buon umore. Non le aveva dato l'impressione di trascinarsi una palla al piede.

In un attimo si cambiò di tutta fretta, come se avesse avuto il timore che lui se ne andasse senza di lei.

Nia le aveva trovato degli abiti comodi e caldi: un hakama nero, dove sotto indossò dei comodi stivaletti bassi; un haori di lana pesante e una casacca nera foderata di pelliccia con cappuccio, per meglio coprire i suoi capelli.

Uscì dalla tenda quasi scapicollandosi e si bloccò di colpo vedendo Kyu con le bisacce in spalla e un caldo sorriso sulle labbra, insieme a Nia e Naemi. Sentì un forte formicolio di sollievo nel vederlo lì ad attenderla, avvolto in un ampio soprabito imbottito, stretto in vita con il collo bordato da una morbida pelliccia. Aveva legato i capelli in un'alta coda, lasciando libere le lunghe ciocche ribelli che virilizzavano il suo volto.

Le due donne si affrettarono ad abbracciarla, raccomandandole di non allontanarsi da Kyu e di non mollare mai la sua mano. Si sentì come una bambina cui venivano impartite mille raccomandazioni per non cadere nelle fauci del lupo.

"Quando raggiungerete la locanda" stava dicendo Naemi "troverai un abito nella tua vecchia camera. Ti servirà per presentarti a quella famigerata riunione."

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