Trepidante nel raggiungere il padre, Kyoko si congedò da Casey, lasciandola tra la folla che girovagava immersa nel chiasso; il gironzolare allegro dei fanciulli e l'intrattenimento che gli artisti girovaghi offrivano nelle loro circensi peripezie.
La sera si apprestava ad arricchirsi dei colori delle girandole iridate, che ruotavano al vento, e le mele caramellate, che le coppie di giovani si gustavano nell'armonia romantica trasmessa dai suonatori di kokyu*. La luce delle alte lanterne quadrate, appese in tutti i tratti delle strade, donavano una sfumatura arancione, illuminando a festa l'intero villaggio.
L'odore delle varie pietanze, provenienti dagli yatai, facevano mordere di appetito i buongustai, cosa che a Casey procurò solo una tremenda nausea. Si guardò attorno tra la gente che andava e veniva; chi allegro; chi musone; che sbadigliava; chi saltava dalla gioia apprestandosi a raggiungere la pedana, dove si sarebbero svolte le danze e i canti. Sul suo volto affiorò una nota di sconforto. La sua espressione non si combinava con quella di parecchi che girovagavano in quel giorno di festa.
Kyoko era stata chiara su ciò che Awashima stava dicendo a Kyu, anzi di ciò che gli stava offrendo, certa che lui avrebbe afferrato quel dono cui aspirava da tanto tempo. Scosse il capo, cercando di dissimulare il dispiacere e cercando con gli occhi qualcuno che conoscesse.
Un sorriso tremulo le affiorò scorgendo Aiko e il piccolo Jiro, piegato sulle ginocchia, che cercava di acciuffare un pesciolino rosso dall'acquario della bancarella dei premi. Li raggiunse, quasi correndo, e Aiko si raddrizzò, compiaciuta della sua presenza.
"Pensavo fossi con Reiji san!"
Casey si sforzò di sfoderare un'allegra grinta e si piegò accanto a Jiro, per incitarlo a pescare il pesce. "Reiji san ha di meglio da fare in questo momento!"
Aiko si corrucciò. "Non avrebbe dovuto lasciare sola, comunque, la sua ospite in mezzo a tutta questa gente!" La invitò a dare uno sguardo più panoramico intorno a loro. "Siamo in tanti perché parecchi sono giunti da Edo per la sagra." Jiro, intanto, emise un gridolino di gioia per essere riuscito ad acchiappare un pesce, sotto gli applausi di Casey, e anche per il lungo bastoncino colorato, recante una grande mela rossa candita con cui il venditore lo premiò. I tre, poi, si incamminarono verso il centro della piazza, dove gli sposi intrattenevano i loro ospiti. Aiko spiò il profilo di Casey, che si affrettava ad allungare lo sguardo, curiosa di vedere oltre le mille teste in movimento.
"E' difficile raggiungere Nia chan. Persino suo fratello farà fatica ad avvicinarsi!"
Casey sorrise sarcasticamente. "Ti ripeto che Reiji san ha di meglio da fare!"
L'amica si imbronciò e la spronò. "Ad esempio?"
"Organizzare il suo matrimonio!" incalzò, voltandosi a guardarla con sguardo arrendevole, ma ironico.
Aiko spalancò la bocca, investita dall'intuito. "Non dirmi che ..."
L'inglese annuì energicamente, confermando il suo pensiero. "Il nobile Awashima ha allungato la zampa e ceduto ai voleri della sua progenie!" Sospirò, poi, sonoramente. "In fondo, è ciò che il villaggio ha sempre sperato per dar vita a una nuova generazione!"
"Nia chan non sarà contenta!" emise Aiko, con tono preoccupato e un po' deluso. "Prova affetto per Kyoko sama, ma non accetta i sentimenti che lei prova per suo fratello. Li definisce capricciosi e possessivi!"
Casey inghiottì l'ennesimo amaro. "Dovrà farsene una ragione. Suo fratello è innamorato di quella donna da quando erano bambini. L'ha detto lei stessa!" proruppe con leggera irritazione.
"Ultimamente, Nia chan non è più stata convinta di questo. Specialmente, da quando sei arrivata tu!" le confidò con un tono dolce nella graziosa voce, che fu subito soffocata dal vociare della folla.
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GLI OCCHI DEL RONIN
Fiksi SejarahEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...