Capitolo 29

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Erano le due di notte quando Kyu, impacciato e colmo di imbarazzo, si trovò dinanzi alla porta della nuova casa di Nia, bussando con energia trattenuta.

Aveva cercato Casey per tutta la sera, dopo che Kyoko si era congedata da lui, senza trovarla da nessuna parte, neppure a casa. Il suo animo aveva iniziato a fremere di angoscia, la stessa che lo aveva convinto di importunare la sorella nella sua prima notte di nozze.

La porta si aprì e il giovane Hiro fu sorpreso nel vedere il volto del cognato sollevarsi su di lui con l'aria stravolta.

"Kyu san! O genkidesu ka?" (Va tutto bene?)

In quel momento, Nia raggiunse il marito, stringendosi nella veste da notte. Osservò il fratello con ansioso presentimento.

"Sto cercando Casey. Mi chiedevo se l'aveste vista, in qualche modo!" La sua voce era come un cupo sussurro misto all'afflizione.

Nia prese il fratello per le spalle. "In tutta quella confusione non sono riuscita a vederla, ma so che è stata in compagnia di Aiko san" cercò di tranquillizzarlo con un sorriso affettuoso. "Non avrà voluto disturbarti, pensando bene di trascorrere la notte da Aiko."

Lui sollevò gli occhi speranzosi. Solo in quel momento, realizzò che Casey gli aveva confidato anche dell'offerta ospitale di sua zia. Sbatté le palpebre, ma non si sentì rincuorato, giacché l'ansia non voleva saperne di allontanarsi.

"Domattina, certamente, la vedrai arrivare per prendere le sue cose."

"Perché mai dovrebbe?" domandò lui con ingenuo nervosismo.

La sorella allargò gli occhi stupita, cercando di scorgere nel fratello qualche segno che lo avrebbe indicato come un idiota. Le voci si erano susseguite per tutta la durata della festa e Nia più di una volta aveva rischiato di strozzarsi col sakè, guardando da lontano la contentezza di Kyoko con crescente antipatia.

"La notizia del tuo imminente matrimonio con Kyoko chan ha fatto il giro del villaggio!" La sua voce, leggermente inasprita, assunse, poi, un tono più gentile, benché sapesse che genere di desiderio regnasse nell'animo del fratello.

"Casey chan è una lady. Non è riguardevole per lei vivere sotto lo stesso tetto di un uomo che sta per sposarsi. Le creeresti imbarazzo, e lei, di sicuro, non vuole recarne a te!"

Il cuore del giovane si strinse in una morsa dolorosa. Aveva dimenticato quell'inattesa situazione, preso com'era a cercare la ragazza. Il tono, nuovamente, indurito della sorella lo riportò, poi, con i piedi per terra.

"Sai che non approvo questo matrimonio, Kyu kun!" Nia voleva bene a Kyoko, ma non la riteneva adatta per suo fratello, generoso e puro, poiché giudicava la nobile capricciosa e viziata, ritenendo la sua indole buona solo una menzogna per nascondere l'alterigia che impiegava nell'impossessarsi delle attenzioni di chi meglio gradiva, anche se le riconosceva il ruolo impostasi per il bene di Ginza. E il fratello era stato il suo immenso capriccio per quel ruolo. Non lo aveva mai amato veramente o non avrebbe acconsentito di sposare Satou san, senza lottare per Kyu. Quest'ultimo sollevò una mano a carezzarle il volto, sorridendole con affetto. "Devi pensare alla tua felicità, adesso" la tranquillizzò. Poi, chinò il capo verso il cognato.

"Perdonami, Hiro san per avervi disturbato. Prometto che mi farò perdonare!"

"Lo farai presto" lo avvertì il giovane con voce cordiale e comprensiva. "Fra due giorni partirò con mio padre per ampliare la nostra azienda. Partirei più sereno se accogliessi Nia con te per il periodo della mia assenza" gli chiese, chinando il busto in avanti con riverenza.

"Mia sorella è sempre la benvenuta a casa sua e anche tu, Hiro san!" Detto ciò, li salutò e si avviò lungo il viale, scomparendo insieme alle ombre della notte, che lo inghiottirono.

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