GLI OCCHI DEL RONIN

Capitolo 75

... Un brivido turbolento la scosse, facendola voltare di scatto con occhi traboccanti di lussuria e con impeto baciò l'uomo che le aveva catturato il cuore. Tutto il sentimento che aveva trattenuto si riversò con incontrollabile intensità, lasciando che i loro corpi si esprimessero tremanti di estatico piacere.

Con mani gentili, seppur impazienti, Kyu la liberò del mantello e le sbottonò la camicetta, lasciandola scivolare lentamente a denudarle le spalle candide ove lui si chinò per mordicchiarla con letizia, fino a salire sulla sua gola per respirarla; per sentire il sapore della sua pelle. Con inaspettata e intrepida smania poi la liberò del corsetto, dopo aver armeggiato abilmente sui gancetti. Le sfilò la lunga gonna chinandosi con essa per poi risalire in lente carezze dalle caviglie fin sopra i fianchi, che strinse in un abbraccio suadente per poi affondare il volto nel suo corpo caldo e tremante di compiacimento. Ansimò sulla sua pelle, in preda a un'euforia incontenibile. Gli piaceva sentirla tremare al tocco delle sue carezze; era consapevole dell'effetto che le suscitava. Sapeva che non poteva farne a meno. Era sua!

Lei gli prese il volto tra le mani, invitandolo a sollevarsi con occhi trepidanti d'amore. Insinuò le sue esili mani tra i lembi dell'haori per sfilarglielo e lasciare che esse scorressero su quel petto vigoroso, che tante volte le aveva fatto battere il cuore immergendola nella sua sfera di protezione.

Inaspettatamente, lui la sollevò tra le braccia per condurla sul grande letto, dove l'adagiò con dolcezza per poi affondare lo sguardo nei suoi occhi argentati, mentre si spogliava con gesti rapidi e venire, infine, attirato da due braccia tese che lo accolsero avvolgendolo nel silenzio dei sensi.

Casey allungò una mano a sciogliere il lungo nastro che gli teneva legato i capelli, ed essi caddero morbidi e ribelli sulle spalle di lui; le lunghe frange gli incorniciarono il volto irradiato dalla passione. Kyu le baciò le labbra rosse e gonfie, stringendola a sé; facendo scorrere le mani sul suo corpo nudo e vellutato. I loro respiri si fecero più intensi, divenendo un unico e sussurrato affanno di piacere.

Casey sentì la passione stimolarle violentemente i sensi quando i loro ventri si unirono, sfregandosi con impeto irrefrenabile. Sentì la virilità di lui premere sulla sua femminilità e le parve di impazzire fino a sentire il calore umido e intenso scenderle all'interno delle gambe. Non riusciva a tenerle chiuse. Ardeva di impazienza, ma lui la trattenne, stuzzicando ancor di più la sua agitazione fino a impazzire lui stesso nel vederla piegare il capo all'indietro e sentirle inarcare il corpo nel desiderio di sentirlo premere al suo.

Gli occhi di Casey brillarono sotto un manto scintillante di stelle oltre la vetrata e la sua bocca tremò, lasciando andare un ansito inebriante, quando si sentì catturare un seno con dolce e irragionevole capriccio. Lo afferrò per i fianchi e lo guardò con occhi smaniosi di desiderio, imprimendo su di essi una sensuale implorazione.

"Eijiro!" lo supplicò, immergendo lo sguardo nella fluida giada dei suoi occhi colmi di passione. Kyu chiuse gli occhi e si morse il labbro per quel voluttuoso tormento che gli faceva dolere i fianchi. Con appagante intensità le catturò l'iride, mentre con delicatezza le apriva le gambe per lasciare scivolare una mano a sfiorarle la celata intimità; pulsante; desiderosa. La toccò nell'intimo della sua innocenza e la sentì trepidante d'attesa; umida; calda; pronta.

Si sollevò su di lei, reggendosi sui gomiti e adagiò la fronte sulla sua. I loro respiri, intensi e frenetici per ciò che stavano raggiungendo, si combaciarono tra le loro labbra socchiuse.

"Casey!" la invocò lui in un sussurro, mentre con sensibile gentilezza entrava nel suo grembo umido e caldo.

Un fitto dolore le fece allargare dapprima gli occhi, strozzando un gemito, per poi aggrapparsi a lui con forza improvvisa, temendo che si fermasse. Lui si irrigidì a quel gesto ma colse la sua supplica e catturandole le labbra con ardore la inebriò, distraendola col calore della sua lingua, mentre penetrava in lei con lento, dolce ma audace possesso.