Capitolo 76

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Lo shinobi sollevò il capo bendato sulla reggente, i cui occhi inespressivi valutavano attenti lo sguardo ottenebrato del guerriero.

"I vostri ragguagli sull'inglese dispensano notevolmente i propositi di Tokugawa, amico mio!" A quelle parole, il ninja chinò il volto, sottomesso.

"Rivalutate favorevolmente, dunque, le iniziative di questo Collins, che nulla ha da condividere con lo shogun, il quale, secondo il vostro giudizio, ha tormentato lo straniero con accorate minacce secondo i propositi di colui che lo manovra?"

"Hai!"

La nobile donna tratteggiò i lineamenti del suo viso in una smorfia risoluta, dipinta su un sorriso algido.

"Colui che mantiene il suo legame con Tokugawa risveglia le tenebre del passato in un'alterazione di pregiudizi che sovrastano lo stesso shogun!"

Lo shinobi sollevò il capo, mostrando i suoi occhi neri divenuti famelici di rivalsa.

"E' lui che muove i fili nell'ombra, e noi" impresse con alterigia "abbiamo l'obbligo di fermare i suoi proponimenti!"

Una pausa si immerse, poi, nella Seiryo-den e Shoken raddrizzò la schiena in un atteggiamento trionfale.

"Un mio delegato ha scoperto il nascondiglio di Tokugawa ma badate, amico mio, le montagne sono impervie e l'ombra che si aggira fra di esse è imperscrutabile!"

Il ninja, chino su un ginocchio, celò l'oscuro livore nei suoi occhi e con inflessibile e rispettosa devozione si batté un pugno sul petto.

"Kare o tomemasu, Kogo Shoken!" (Lo fermerò, Imperatrice Shoken!)

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Il sole del mattino scendeva pallido dal cielo della capitale appena svegliata. Jonathan gustava la sua colazione all'ombra di un chiosco. Le gambe ben accavallate sul suo completo bianco; il panama che gli celava lo sguardo. La tazza vibrò adagiandosi sul piattino sospeso con eleganza.

Warlow gli si avvicinò occupando il posto di fronte a lui. I suoi occhi si muovevano circospetti su ogni vicolo della piazza. La città era immersa tra gli strilli dei venditori di giornali, i ragazzini scanzonati che correvano dietro ai carretti colmi di mercanzie e i randagi che si aggiravano tra gli aromi dei cibi provenienti dagli yatai.

Un quotidiano era aperto sulla prima pagina, adagiato sopra il tavolino sotto gli occhi di Owen, il quale non sembrava interessato a sbirciarlo.

"E' sorto un problema, sir Owen!"

La spia sollevò un occhio arguto sul comandante. "Dal vostro tono, caro Warlow, deduco che non troverò la soluzione tra le pagine di questo giornale!"

"No, milord!" rispose il comandante con sguardo grave.

Owen adagiò il piattino con la tazza sul tavolo e sollevò una mano verso Warlow che stava per parlare. "Aspettiamo una persona e poi mi riferite il problema!"

In quel momento, un rumore insolito di zoccoli si avvicinò rapidamente. Owen sorrise nel vedere Naemi ballonzolare sugli geta a passi corti e frettolosi per lo stretto kimono blu che indossava. Giunse quasi trafelata e l'amico si alzò per scostarle una seggiola, affinché lei vi prendesse possesso con affanno.

"Adesso, Warlow, potete esporre il problema!" lo invitò Owen con ironica galanteria.

Ravvedutosi dal sopraggiungere della donna paffutella e arrossata, il comandante si schiarì la voce. "Tokugawa è sfuggito ai controlli del Ministero degli affari Interni. L'allarme è scattato privatamente per non agitare i funzionari locali uniti a Meiji!"

Owen si rilassò sullo schienale, sollevando annoiato un sopracciglio. "Ecco che cosa non riuscivo a trovare sui quotidiani di oggi!"

"I commissari imperiali pensano che Tokugawa sia tornato a Kyoto ..."

"Hokkaido!" lo interruppe Naemi, guardando freddamente il comandante.

Warlow espresse stupore. "Impossibile! Perché mai, poi, in Hokkaido?"

La donna sorrise furbescamente. "Dopo sconfitta nell'Honshu, ammiraglio Takeki fuggito in Hokkaido, dove fondato Repubblica di Ezo. Normale che ex shogun riacciuffi speranza. Il consiglio imperiale governante declinerà ogni proposta che arriverà da Takeki ..."

Warlow scosse il capo sconvolto e guardo in faccia Jonathan. "Insomma, sir Owen! Chi è questa donna?"

Il punto di domanda fece inarcare seriamente un sopracciglio a Naemi, la quale rispose al posto dell'amico con un tono totalmente cupo da stupire le sue stesse orecchie. "Il capo della migliore rete spionistica di Edo!"

Owen scrutò Warlow con sardonica attenzione. "E' una collaboratrice preziosa, comandante. Fossi in voi, non la sottovaluterei."

Warlow scosse il capo e si arrese, osservando poi la donna con un cruccio. I suoi occhi si allargarono. "Il boss!" si ricordò attonito.

"Sbarco di vostra nave, notte scorsa, non passato inosservato, Owen san!" lo avvertì la donna con sguardo corrucciato. L'uomo si sporse verso di lei manifestando la sua attenzione.

"Vostro amico detto verità!" annuì lei, decisa. "Tokugawa protetto da clan ribelli a Meiji. Lui ora nascosto tra montagne con parecchi soldati e samurai!"

Owen strinse le labbra. "Come dite voi, Naemi san, sembrerebbe in attesa di imbarcarsi per l'Hokkaido!"

"Dovremmo avvertire il ministro degli affari interni ..." si precipitò a dire Warlow, subito fermato, però, da un'altra alzata di mano di Jonathan, che aggrottò la fronte in un cipiglio di profonda riflessione.

Le timorose confidenze di Casey su Helmut lo avevano turbato. Se Smith non si era inventato tutto, significava che Helmut sperava di attirare il sicario su di sé. Sbuffò sonoramente. Se non aiutava Collins, la sua diletta non glielo avrebbe perdonato. Ed era certo che per il suo stratagemma, Helmut si sarebbe offerto a Tokugawa. Era ovvio che fosse con lui o non si spiegherebbe la sua scomparsa.

"Non possiamo rimanere pazienti a osservare l'evolversi della loro prima azione, Naemi san!"

"Hai!"

"Radunate i vostri uomini, che rastrellino i sentieri rimanendo vigili e in attesa di ordini!"

"Hai!"

"Che cosa facciamo con miss Bailey?" chiese il comandante con apprensione. Fu Naemi a rispondere, precedendo Owen.

"Piccola chan è al sicuro!" disse, leggendo negli occhi di Jonathan un'approvata affermazione. Poi si sporse verso di lui con sguardo contrariato.

"Mio nipote non dovrà scontrarsi con Tokugawa o le fiamme del passato lo divoreranno!"

"Allora," rispose Owen, serio "speriamo che Yoshinobu commetta un primo passo falso!"


NOTA DELL'AUTRICE

L'incontro tra Shoken e lo shinobi ha segnato l'inizio di una nascosta conseguenza. Il ruolo di Naemi è stato svelato e come in un lontano capitolo Tokugawa aveva menzionato Kyu Reiji, sembrerebbe che i due condividano un odio celato.

Spero abbiate letto attentamente l'incontro tra il ninja e l'imperatrice, giacché il mistero non è solo nascosto tra quelle parole. Ci sarà un altro incontro tra questi due personaggi e avverrà quando il ninja si svelerà.

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