... Qualcuno, per gentilezza, prese dei fascicoli dalla scrivania e con atteggiamento impacciato li porse a Casey, manifestando con lo sguardo il cortese dubbio che una donna poco ci avrebbe capito leggendo quelle normative, i cui codici racchiudevano persino parecchi numeri.
Per nulla turbata, Casey prese le carte tra le mani e sperando che nessuno se ne accorgesse trattenne il respiro, assumendo un atteggiamento serio e severo su quell'attenta lettura.
Kyu sembrò accorrere in suo soccorso e ponendosi al suo fianco inarcò un sopracciglio, sbirciando il contenuto di quei fascicoli. "E' parecchio chiaro, Casey sama!" la sollecitò in un sussurro. "Ho fiducia in voi!" Helmut, intanto, sbuffava da tutte le parti, smaniando sulla seggiola.
"Ridicolo!" sbottò spazientito. "Pensate, veramente, che lei sia in grado di proporre risoluzioni efficienti al problema?"
Casey, dapprima, sospirò profondamente sugli zeri che inquadravano il capitale investito, per poi sfoderare un sorriso sardonico su una smorfia di convincimento per la teoria elaborata la sera prima nella sua mente.
"Abbiamo inserito una cifra approssimata sul capitale ritenendo sospesa l'offerta del maggior azionista, miss Bailey!" si permise di dire London con un'espressione perplessa nascosta per metà dalla barba grigia.
"Apprezzo l'iniziativa, milord. In tal caso, ponendo a riserva l'offerta mia e di lord Reiji, suggerirei la formazione di un comitato promotore. Se ne occupa lei, lord Crawford?"
"Miss Bailey?!" esclamò quest'ultimo, sorpreso. "Intendete trovare altre persone interessate al progetto?"
"Certamente!" rispose lei con semplicità sorprendente, senza sollevare lo sguardo dagli incartamenti. "E il comitato ne sosterrà i costi iniziali predisponendo, inoltre un piano industriale dove verrà accertata una previsione economica finanziaria dell'andamento dei primi anni di attività!" Sollevò, questa volta, gli occhi e li allargò leggermente, notando come tutti la stessero osservando con occhi perplessi. Posò, dunque, il fascicolo sulla scrivania e incrociò le braccia sul petto.
"Suvvia, signori! Non penserete che una banca si costruisca dall'oggi al domani utilizzando solo dell'oro e accantonando fondi necessari per avviarla, senza contare che una tale iniziativa ci serve per disporre di fondi futuri per costituire anche la società ferroviaria!"
Crawford annuì arrendevole e allargò le mani verso la giovane. "Che cosa proponete, miss Bailey?" le domandò, dunque, con cortesia incoraggiante.
Casey snodò le braccia dal petto e si passò le mani sulla gonna, ponendosi dietro la scrivania. Si schiarì la voce. "Innanzitutto, ci atterremo ai cambiamenti normativi bancari del paese per un miglior consolidamento nel settore finanziario. Con la sconfitta di Tokugawa, l'Imperatore vorrà rendersi promotore del progetto ..."
"Ci vorrà un'ottima intermediazione, a proposito!" si intromise qualcuno, scettico sull'impresa.
"Quando Edo si sarà stabilizzata, sarà Jonathan Owen ad assumere un tale incarico. Di ciò che ho appreso recentemente, ha già trattato con Meiji e sono certa che saprà essere persuasivo, ricordando al sovrano quanto sia stata provvidenziale per lui la presenza di noi inglesi su questo territorio." Ai capi che annuirono con orgoglio, lei continuò padrona, ormai, della sua sicurezza.
"Il nostro convincimento nei confronti dell'Imperatore sarà quello di ripristinare il sistema bancario attuale aumentando l'attività di oltre l'80 per cento, e lo faremo finanziando le attività locali; le piccole e medie imprese, secondo il modello bancario inglese!"
"Se nel giro di due anni riusciremo a far crescere la nostra istituzione finanziaria, ci verrà consentito di acquisire più conoscenze su nuovi prodotti e marcati!"
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GLI OCCHI DEL RONIN
Historical FictionEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...