I movimenti all'interno della fortezza non passarono inosservati a Warlow, che dalla cima della sua postazione inviò un segnale a Owen, incitando, in seguito, i suoi uomini di tenere pronti i fucili.
Allertato da quel segnale, Kyu montò in sella al suo cavallo, giusto in tempo per scorgere Helmut uscire di soppiatto dal fortino, mescolandosi con alcune guardie, per poi aggirare le mura e correre di filato verso il versante della montagna. Per lui, Casey aveve la priorità, ma l'istinto lo indusse a seguire l'inglese.
A nulla valsero le urla di Naemi per fermare il nipote, che Owen se la tirò dietro verso il fortino. "Abbi fede! Credo che Kyu voglia solo recuperare Casey!"
La donna si ammutolì per poi imbracciare il fucile. "Sbrighiamoci a trovare Tokugawa, Owen san!"
Gli uomini di Warlow fecero udire i loro spari dall'alto e Casey si chinò su Jiro per proteggerlo. Aveva raggiunto il costone, dove aveva lasciato il suo cilindro. Lo recuperò, tirandone fuori l'arco; prese Jiro per mano e inseme corsero lungo il sentiero, costeggiato da alte dune rocciose.
Kyu fu il primo a raggiungere i pressi della muraglia. I colpi sparati in corsa col suo fucile non risparmiarono neppure le sentinelle, accorse sulle torri di ronda per ostacolare l'avanzata degli intrusi.
Gli uomini di Naemi si scagliarono sui soldati, procurando un varco a Owen, che percorse di fretta il cortile raggiungendo la scalinata d'ingresso.
Un soldato gli puntò contro il fucile, ma lo sparo che udì fu quello che squittì da dietro il suo orecchio, freddando in pieno petto l'ostacolo umano. L'uomo si voltò in tempo a scorgere Naemi che caricava nuovamente il fucile.
"Ike!" (Vai!)
Con le spalle ben coperte, Owen si inoltrò nell'edificio. I suoi occhi individuarono subito quella che doveva essere la sala principale, dagli alti battenti spalancati, e si diresse in quella direzione. Irruppe all'interno col fucile puntato, bloccandosi, subito dopo, per la desolazione che trovò. Solo un samurai era seduto sul pavimento con le spalle appoggiate alla parete. Owen lo riconobbe e gli si avvicinò.
Non aveva mai avuto a che fare con quel samurai ma sapeva, dai racconti del passato di Aiko, quanto sconforto avesse provocato alla donna.
"Aiko san ti ha risparmiato!" lo canzonò cauto. "L'hai sottovalutata. Uno shinobi non sarà mai provocato dall'odio di un samurai!"
"Mio fratello deve essere vendicato ..."
"Tuo fratello," sollevò Owen la voce, inarcando un sopracciglio "è in pace!" terminò lento.
Il samurai strinse i pugni. "Tu non conosci il risentimento che si prova quando l'ombra di una mano colpisce a morte la tua famiglia colpendone l'orgoglio e la reputazione!" Lo guardò con sconcerto. "In fondo, che può capirne un cristiano?!"
Owen sparò un colpo in aria per farlo tacere e gli puntò l'arma contro. "Capisco benissimo, invece!" gli rispose, minaccioso. "Aiko san è una silente convertita che ha appreso come l'orgoglio e la vendetta non portino a trovare pace, sebbene i suoi vincoli la tormentino. Ecco perché lei assicurerà Tokugawa alla giustizia, e tu" digrignò con il dito sul grilletto "la accetterai per la persona che è diventata; e guarderai suo figlio come l'erede del fratello che ti hanno portato via!"
Aggrottò, infine, lo sguardo. "Perseguitali e io non avrò pietà né di te né della tua famiglia. Lo dico in nome di un caro amico che è morto per proteggerli!"
Kasuke san chinò il capo afflitto e non replicò.
"Adesso, dimmi dov'è diretto Tokugawa!"
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Owen corse fuori dalla fortezza, annuvolandosi tra la polvere da sparo che mulinava nella mischia. Gli uomini di Warlow e di Naemi erano impegnati su più fronti, cercando di fare capitolare i soldati dello shogun in netta inferiorità numerica, ma questi aveva dato ordine di resistere fino alla fine, certamente per coprire la sua fuga. Owen se ne raccapricciò e intimò Warlow a cessare in fretta quella carneficina.
Come aggirò la fortezza, l'inglese si imbatté nel ronin, il quale scaricato il fucile parava con la katana i colpi di baionetta di tre soldati, che lo puntellavano dal basso della sua cavalcatura. L'inglese corse a dargli manforte e sventagliando un paio di fucilate ne colpì due alle spalle, permettendo al Ronin di trafiggere il terzo. Non appena i due si ritrovarono, Jonathan gli riferì ciò che il samurai gli aveva rivelato.
"Casey è fuggita verso le gole, inseguita dai samurai di Yoshinobu!"
Ecco dove si stava dirigendo Helmut prima che quei soldati lo accerchiassero, impedendogli di seguirlo. Il giovane sentì una fitta all'addome. Sapeva quanto quelle gole fossero profonde; chi le attraversava era costretto ad arrampicarsi, sperando in un sentiero meglio valicabile, col crescente rischio di trovarsi, invece, a percorrere innumerevoli precipizi.
Kyu spronò il cavallo, mentre le nuvole si addensavano nere e gonfie.
NOTA DELL'AUTRICE
Sembrerebbe che Owen sappia più di quanto noi possiamo immaginare e il samurai ha parlato di un'ombra che si è sollevata sulla sua famiglia ... il mistero si infittisce ma ... intanto la battaglia su un precipizio ci attende col fiato sospeso ...
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GLI OCCHI DEL RONIN
Fiksi SejarahEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...