Chapter 10

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"Essere onesto può non farti avere tanti amici, ma ti farà avere quelli giusti."
John Lennon

Alec's pov.🌕

«buongiorno» dissi mentre prendevo il mio posto per fare colazione.

«Sapete dov'è Cleo?»  Domandò Isabelle addentando una mela.

«Eccola»  indicò Jace.

Vidi la ragazza camminare di spalle e mia sorella decise di chiamarla,ma non rispose.
Allora ci alzammo dalla tavolata e la inseguimmo.
Indossava gli stessi capi del giorno prima,quindi avevo la supposizione che aveva passato la serata fuori.
Portava i suoi tacchi in mano e cercava di camminare veloce per raggiungere la sua camera e chiudersi dentro.

Entrammo anche noi e la vedemmo rannicchiata in un angolo a piangere.

Il mio cuore si strinse nel petto, era strano vederla così..

Cercammo di avvicinarci ma lei iniziò ad urlare.

«State lontani, andatevene!»  Singhiozzò e iniziai a preoccuparmi.

«Cosa c'è che non va?»  Domandò Izzy

«io.. non me lo meritavo»

Era la solita ragazza sfacciata, che odiava il mondo intero e si ostinava a farsi odiare da tutte le persone, era una stronza fino al midollo ma perdeva colpi facendosi conoscere per quello che era realmente.
Era veramente la prima volta che vedemmo un' emozione da parte di Cleo, nonostante fosse la tristezza.

Mi avvicinai ma lei prese le distanze.
«Stammi lontano, per favore... non adesso, non me lo meritavo.. non me lo meritavo.. »

«Ragazzi,meglio che andiate,resto io con Cleo»  esclamò Isabelle e Cleo le permise di avvicinarsi.

La ragazza mi guardò e il suo pianto si fece più intenso.
Si appoggiò sulla spalla di mia sorella e si abbracciarono.

«Scusa Isabelle,ho sporcato la tua maglia. Non volevo»

«Non importa, stai tranquilla.
Qualunque cosa sia successa, è tutto finito adesso. Sei al sicuro, sei con noi... i tuoi amici»

Lasciammo sola le ragazze e ci ritirammo in camera mia.

Jace iniziò a parlare,ma la mia attenzione era tutt'altra parte come la mia mente che pensava solo a  Cleo.

«Non l'ho mai vista così»  disse jace riferendosi a ciò che vedemmo.

Non risposi e mi buttai sul letto.

«la conosciamo solo da poco »

Indossava un' armatura, era sempre in posizione di difesa.

«perché non ci ha chiamato nel momento del bisogno? Ha i nostri numeri di telefono.. cosa le è successo?»

«Non so,ma lo scopriremo.» o almeno ci speravo vivamente.

In quel momento la porta si aprì e Izzy in totale silenzio fece un gesto con la mano per farmi alzare dal letto.
«Puoi andare da lei,se ti va..»

«Okay»

«Ma..Alec,sii comprensivo. Non urlare e mantieni le distanze che stabilisce»

Annuii e andai da lei.
Mille ipotesi vagarono nella mia testa.

Era seduta di spalle e appena mi vide emise un sorriso malinconico.

«Sono sempre stata una ragazza che prendeva le cose alla leggera e non capiva la gravità delle cose. Isabelle mi ha detto di non vergognarmi dell'evento che è accaduto e di essere forte, perché io lo sono.»

«Cosa stai cercando di dirmi?»

«Il momento in cui mi disperavo è passato grazie ad Isabelle,ma ho ancora il ricordo che mi fa stare male. Ma starò bene, certo che starò bene.. sono Cleo Oliveira.. dovrà pagare per questo.»

«Ieri sera,abbiamo avuto una discussione..ricordi?»  Domandai cercando di prendere la sua mano ma la tiró indietro scusandosi.
«La ricordo»

«Io con quel bacio ho provato qualcosa,ma non so di cosa si tratti.»  Dissi confuso ripensando a quella scena.

«Sono felice che tu me l'abbia detto, ma non è il momento adatto per questa conversazione.»

«Scusami, hai ragione » 

«Puoi uscire un attimo? indosso il pigiama » 

«Vuoi che vada via?»  domandai alzandomi dal materasso

«No!»  si porse avanti con il corpo verso la mia direzione
«Ceh... puoi restare, sempre se hai voglia »  aggiunse con tono impacciato.

Era davvero carina in quelle vesti, era timida e tenera.
Quasi non la riconoscevo più.

Sorrisi a quell' avvenimento
Uscii dalla stanza e aspettai che si cambió.
Mi chiamò ed entrai, si mise all'iterno delle coperte e mi guardò.

«Raccontami qualcosa Alec Lightwood » 

Ci pensai un momento e decisi di parlare del mio argomento preferito.

«sai come ci siamo conosciuti io e Jace? Suppongo di no! Un giorno, mentre mi allenavo con l'arco, venne improvvisamente e tentai di ucciderlo! Iniziava già ad essere antipatico, voleva fare il sapientone e spiegarmi come si utilizzava l'arco.. ma in realtà era pessimo con l'approccio sociale.
Abbiamo iniziato ad allenarci insieme, lui era il più agile fra i due e io il più organizzato.
Lui è sempre stato il corpo e io la mente.
Anche per questo siamo sempre usciti insieme in missione.
Jace non segue le regole, è razionale.
Io sono leale e fiducioso della nostra politica.
Difficilmente non seguo alla lettera ciò che ci viene detto dal Conclave.
Jace si definisce un soldato e io un leader...
Ho sempre sognato di portare avanti l'istituto con la carica dei Lightwood e Jace mi supporta in questo, poiché crede tanto in me e nella nostra famiglia.
Lui è mio fratello, è della famiglia.
Noi due ci completiamo, l'abbiamo sempre fatto» 

«Jace sapientone?mi è nuova questa»  disse e sbadigliò subito dopo

«Con il passare del tempo questa sua capacità è andata persa, non ti sei persa nulla! Adesso siamo parabatai, dopo tantissimi anni passati a combattere insieme » 

«Vorrei davvero un'amicizia come la vostra»  sussurrò appoggiandosi al cuscino.

«Lo dicono tutti.
Sai, Isabelle è elettrizzata per il tuo trasferimento.
È sempre cresciuta fra me e Jace, non aveva i nostri stessi interessi come giusto che sia.
Lei voleva giocare alle bambole,truccarsi e uscire con le amiche qualche volta
tu sei l'unica ragazza che sopporta.» 

Sorrise e la cose fece sorridere anche me, era spontaneo e insieme mi trovavo proprio bene.

Amavo passare del tempo insieme a Cleo e da come mi guardava
Speravo che fosse ricambiato anche da parte sua.

«Tua sorella mi ama, puoi dirlo forte» 

Io amavo profondamente i suoi Sorrisi e il suo essere così vasto.
Cleo era da scoprire ma soprattutto da proteggere, era un' anima vagante a ricerca del suo sincero amore.

«puoi andarne fiera allora! Sei l'unica ragazza che le va a genio,
e che va a genio a tutti e tre.» 

Passarono dei minuti in pieno silenzio fra sorrisi imbarazzati e sguardi persi nel vuoto

«Sono grata per essere qui»  confessò di trovarsi davvero bene con noi.

«noi siamo grati per averti qui Cleo»

Ma Soprattutto io. 

N/A
Ciao miei cari lettori,  vi parlo dopo due giorni di vacanza dalla scuola e sono leggermente meno stressata rispetto al solito.
Domani continuerà il loop, tornando a casa persino alle 20.00  ma è presto per iniziarsi a lamentare.
Vi auguro una buona lettura come sempre.

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Damnatus AngelusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora