Chapter 39

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Cleo's pov.

«la odio!»  Lanciai un cuscino che colpì Isabelle.

«Spero che non ti riferisca a me»

«È Lydia!»

«Cosa ti ha fatto da odiarla così tanto?»

«Siamo state nello stesso istituto per anni,fin quando il suo amato non è morto, volevano essere a capo dell'istituto di Lisbona,ma ad Ester non piacque l'idea»

«E perché mai?mi sembra una tipa apposto»

«Il capo ha le sue preferenze. Lydia è solo la mia copia ma bionda»

«Non ti seguo»

«Isabelle,la freccia che è riuscita a fermare, è solo grazie a me.  Ha imparato solo grazie a me.»
Il suo sguardo era fisso su di me,confuso e pieno di domande.

«Prima era debole, fragile e scarsa nella difesa e soprattutto,nell'attacco. Le ho dato una mano negli addestramenti e cercava in tutti i modi di essere meglio di me,di superarmi. Io ero la prima dell'istituto ad aver raggiunto la forza necessaria per essere la prima ragazza. I preferiti del Capo erano tutti ragazzi,io ero l'eccezione.
Ed ero fiera di me stessa,tutte le ragazze mi adoravano e pensavano che fossi un esempio per loro,tranne Lydia.
Tutti noi stavamo al servizio di Ester,quello che diceva lei..io annuivo e in silenzio,facevo quello che chiedeva. Lydia,invece no. Era acerba e soprattutto,con un comportamento altezzoso. Aveva sempre da ribattere su qualunque cosa e ad Ester, infastidiva parecchio tanto da farla punire. Dopo alcuni mesi,si arrese e iniziò a scontare la sua ira con me.»

«In che senso Cleo?»

«Dalla mattina presto iniziava a provocarmi dicendo che non valevo niente e che ero il cane da guardia di Ester. Continuava fino a sera ed io ero stanca di sopportarla. Allora avevo un piano»

«La storia si fa più interessante da questo punto in poi,vero?»

«Non sai quanto»

«Vai vai, continua» disse prendendo un pacco di patatine dal mio cassetto accanto al letto.

«Come fai a sapere che nascondo lì le patatine?»

«Alec non sa tenere la bocca chiusa»

«Cambierò il mio nascondiglio»

«Si,ma continua a raccontare!»

«Ti sembra una soap turca per caso?»

«La tua vita è così interessante Cleo,non sai quanto mi diverti ad ascoltarti»

«Ti farò dei cd dove ci sono io che ti racconto tutta la mia vita»

«Si,ti prego ne ho bisogno. Ora continua»

«Allora.. dov'ero rimasta?»

«Che avevi un piano»

«Ah,si.»

«Di quale piano si tratta?»

«Ogni giorno continuava a ripetermi che ero una nullità,ma avevo un ego troppo smisurato per darle ascolto. La sera del suo mesiversario doveva incontrarsi con il suo ragazzo, John. Un bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri con delle spalle enormi. Facemmo sesso,era la mia vendetta personale. Finsi di aver perso la mia verginità con lui e di aver preso una cotta per il suo ragazzo ma lei non la prese molto bene. Iniziò a chiamarmi troia ma lei continuò a stare con lui,fino a sposarlo nonostante lui mi amava»

«Questa sì che è una soap con un fiocchi!»

«Si sposarono e appena dissero se ci fosse  qualcuno contro il loro matrimonio,mi alzai dalla panca di legno e con tutta fierezza dissi che portavo in grembo il suo bambino,che John doveva essere padre.»

«Non ci credo!»

«Infatti era una cazzata e lui insieme ad Ester lo sapevano,John era sterile ma Lydia non lo sapeva. Era accecata dall'amore che provava per lui che mi fece mandare via per continuare il matrimonio»

«E com'è finita?»

«Niente di interessante,si sono sposati e lui dopo un mese è morto.»

«Che l'angelo sia con lui.»
Mi salii in gola in grosso nodo e mi fece portare una mano sulla bocca.

«Stai bene Cleo»

«Sisi,tutto okay» appena finii la frase corsi subito in bagno con la testa rivolta al water e Isabelle che cercò di togliermi i capelli dal viso.

Mi guardò spaventata e si rimise le scarpe per poi andarsene con una scusa.

Ritornò con un sacchetto di plastica azzurro e la svuotò sul letto.
Guardai attentamente ed erano test di gravidanza.

«Cosa?sei fuori di testa,non sono incinta»

«L'ultima volta che hai avuto il ciclo?»

«Prima di fare sesso con Alec la prima volta»

«E dopo l'hai avuto?»

«porca miseria.
È impossibile, questo è il karma! Vedi non solo Lydia riappare bella mia miserabile vita ma devo avere anche un figlio!»

«ed è possibile che in tutte queste settimane non ti sia mai venuto in mente ? Neanche il pensiero?»

«No, Isabelle no!no!no! Non voglio neanche pensarci lontanamente. È solo un brutto sogno.»

Non potevo essere madre a diciotto anni.
Diamine,io neanche ne avevo una!
Non sapevo cosa mi sarebbe aspettato.
Ma non potevo essere madre.
Non avevo la forza di esserlo.

«Che bello sarò zia!»

«Ma anche no!come funzionano sti cosi?ci devo pisciare sopra?»

«Ah boh,ho sempre preso la pillola»
Dopo aver letto le istruzioni aspettai cinque minuti.

Nell' attesa, camminai per la mia camera pensando ad una soluzione.

Cosa dovevo fare?
Volevo soltanto scomparire.

Il timer che Izzy aveva messo dal suo cellulare iniziò a suonare ripetutamente, segno che i minuti era finiti.

Presi in mano il test e
Il risultato mi sconvolse ma allo stesso mi sollevò dall'ansia che mi aveva avvolto per tutto il tempo.
Il risultato mi avrebbe cambiato la vita e quella di Alec.

Uno scenario di immagini passava fra i miei pensieri tortuosi e non era affatto di conforto.

Volevo parlare con Magnus.
Era l'unico che poteva aiutarmi in situazioni del genere.
Volevo il mio amico più fidato, il mio braccio destro.

Nove mesi non sarebbero passati in fretta.

Guardai isabelle che mi dedicava immensi sorrisi radiosi.
«Spero sia una femmina »

«Questo è il karma » sbottai alzandomi dal letto ripensando a ciò che avevo detto attimi prima.

Non ero mai stata  incinta del ragazzo di Lydia.
Dovevo esserlo Adesso? Proprio nel momento in cui lei era a New York? A pochi passi da me?

Dovevo cercare Alec, doveva assolutamente ritornare da me e doveva saperlo.

Aspettavo suo figlio.

Damnatus AngelusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora