"È difficile deporre d’improvviso un amore lungo."
CatulloAlec's pov.🌕
Dopo aver smesso di pensare a Cleo e aver messo i sentimenti che provavo per lei da parte,potevo definirmi spensierato e calmo.
Con quella ragazza niente era al proprio posto,riusciva a cambiare tutto.
Avevo smesso di fare ricerche su di lei,avrei sprecato soltanto il mio tempo.
Ma ero sicuro che lei fosse uno di loro e niente sarebbe stato facile da superare.
Camminando lungo il corridoio dell'istituto incontrai Jace che mi salutò con una pacca sulla schiena«Fossi in te, cambierei direzione»
«Cosa intendi dire?»Domandai confuso non capendo le sue parole.
«Cleo sta litigando con uno ShadowHunters, Beck. Sembra molto infastidita»
«Questo non me lo perdo mica» risposi iniziando a raggiungere la coppia.
Jace mi richiamò cercando di farmi cambiare idea,ma vedere Cleo incazzata nera con Beck era abbastanza divertente.
Pensavo di essere il suo preferito.
Appena sentii la voce dei due,mi nascosi dietro l'angolo e ascoltai la conservazione che sembrò essere molto Accesa.«Senti, dopo aver parlato solamente due volte non significa che verrò a letto con te»disse Cleo con tono alto e deciso.
«Non intendevo questo,ma di uscire insieme»
«E io ho detto di no»
«Dai,so che sei attratta da me» Beck si avvicinò a lei.
«io non credo sia il caso di fare queste supposizioni Beck.»
Cleo indossava un vestito nero, che le arrivava a metà coscia che fasciava per bene i suoi glutei, ai piedi indossava un paio di stivaletti bassi e i suoi capelli erano legati in una treccia bassa che portava di lato.Aveva il solito tono pallido, quasi faceva concorrenza alla luna.
Risaltava come sempre il suo viso truccato, di diverso aveva soltanto quel Rossetto rosso che avrei tanto voluto toglierlo a suon di baci.«qui lo pensano tutti» rispose Beck.
Ma chi si credeva di essere? Nell' Istituto pensavano che Cleo fosse la mia ragazza,non la sua.
Avrebbe dovuto chiederle scusa, venire da me e fare l'identica cosa.'scusa Alec per averci provato con Cleo '
Beck tentò di baciarla e lei lo spinse...ma quello che vidi fare,era ben diverso.
Non aveva alzato neanche una mano per picchiarlo,ma comunque il ragazzo era steso sul pavimento dolorante.«I tuoi occhi...» Domandò Beck impaurito, si alzò con fatica.
«Vattene!»Urlò la mora mentre uscii dal mio nascondiglio.
«Cleo, cosa ti succede?» dissi mentre Beck correva via terrorizzato.
Presi la mano della ragazza, ma lei rifiutò il mio aiuto.
Ma era arrivato il momento in cui lei si abbandonava alla mia fiducia.«vai via anche tu alec» aveva la testa fra le gambe, faceva dei grossi respiri per calmarsi
«Io non me ne vado, resto qui.
Al tuo fianco, l'unico posto in cui vorrei veramente stare.
Permettimi di aiutarti Cleo, concedimi di amare anche la parte che nascondi a tutti noi.»Nel corridoio rimbombava soltanto il suo pianto che si alternava a dei singhiozzi.
Era spaventata, ma non sapevo davvero come aiutarla.
Ma volevo farlo,a tutti i costi.Mi avvicinai abbassandomi alla sua altezza.
«Cleo..ehi» le toccai lievemente la mano.Alzò la testa con uno scatto e i suoi occhi erano completamente neri, di nuovo.
Disse qualcosa in una lingua straniera a me sconosciuta, per poi alzarsi di qualche metro dal pavimento e mi spaventai.
Con un tonfo ritornò sul suolo.«Cleo!» urlai il suoi nome, ma il suo polso non segnava il battito cardiaco.
affrettandomi, me la caricai in spalle e la portai in infermeria con estrema urgenza.
Dopo poco mi raggiunsero Jace e Isabelle,seguiti da mia madre e una donna che era vestita molto formale.«Che è successo?»Domandò Isabelle preoccupata.
«Litigava con uno Shadowhunter, aveva tentato di baciarla e lei.. ha dato di matto, io non sapevo che fare.
Cercavo di aiutarla standole vicino»«Oh no..»esclamò la signora appena vide il corpo inerme di Cleo, le toccò delicatamente il viso e baciò la sua mano con tenerezza.
«si rimetterà in fretta, non è la prima volta. Entro domani sarà qui con voi di nuovo.»«Ragazzi lei è Ester,capo dell'istituto di Lisbona. Ho avvisato immediatamente delle condizioni di Cleo ed è venuta tramite un portale» Disse mia madre presentando la signora dai capelli corvini.
«Uscite» ordinò Ester e subito Jace e mia sorella lasciarono la stanza.
Mi lanciò un occhiata e indicò la porta.
Perché avrei dovuto lasciare la stanza?«Io Resto»
«È una cosa privata,Alec» mia madre mi toccò la spalla ma la scansai in modo brusco.
«Stiamo parlando di Cleo. So chi è realmente»
«E chi sarebbe?»
«È un demone»
Ester mi rise in faccia per poi tornare seria dopo qualche instante.«Non sai un bel niente, sciocco ragazzino. Esci da questa stanza»
Guardai per un ultima volta il corpo di Cleo e uscii dalla stanza chiudendo la porta alle mie spalle.
In quel lettino sembrava quasi innocente e la cosa mi preoccupava.
Era una ragazza davvero irascibile e che prendeva tutto sul personale difendendosi con un tono abbastanza aggressivo che per la maggior parte delle volte, spaventava quasi tutti.
Ma sapevo che sotto a quel masso c'era del buono in lei.
Passarono delle ore prima che mia madre ci chiamò per dirci che Cleo stava bene e che a momenti si sarebbe svegliata.
Ero sollevato a quella notizia e aspettai con ansia il suo risveglio per parlare di quello che successe poco prima.
Non aveva più via di scampo,le avrei fatto svuotare il sacco e finalmente confessare il vero, così tale che non mi avrebbe più mentito.«Cos'è secondo voi?» chiesi ai miei fratelli.
«Spero solo si riprenda, non mi sarei mai aspettato nulla del genere da Cleo.
Quasi sono convinto che sia più forte di tutti noi, ora è così... Sembra così fragole e indifesa..» disse Jace.«L'unica risposta è che lei non è solo una Shadowhunter» aggiunse cambiando tono si voce.
«Pensate che sia un demone?»
«È surreale, non avrebbe potuto entrare nell' Istituto. Ha sangue angelico, escludiamo che sia un demone » rispose Isabelle.
ma cos'era?
N/A
La verità sta arrivando..
Siete curiosi? Anche se, è scontato dagli indizi che vi ho dormito..
Ma fidatevi, con lo sviluppo della storia perderete la testa e io sono pronta per fornire tutti i chiarimenti necessari.

STAI LEGGENDO
Damnatus Angelus
FanfictionCleo non era una ragazza come le altre adolescenti di Lisbona, non rientrava nella categoria "sempliciotte" ma era ben altro. complicata e dannatamente bella come un'angelo caduto, la vita le era stata ingiusta e bramava vendetta. Alle luci dell'alb...