Cleo's Pov
In mille frammenti, erano le parole che spiegavano il mio stato emotivo.
Avevo perso mio figlio con un calcio violento da parte di mio padre,lui era ritornato,Clary aveva scoperto di avere una sorella ma anche un fratello,il ragazzo che amavo si stava per sposare e io non riuscivo a trovare un attimo di pace.
Non sapevo come vivevano gli altri cercando andare avanti con il cuore spezzato,con quel dolore all'altezza dello stomaco,quel senso di vuoto, l'angoscia che riempie a tutte le ore del giorno e della notte...i pianti continui seguiti da tantissime paranoie..ci avevo provato,giuro..
Allora perché stavo male per uno che dopo le nozze non poteva tornare indietro?
Alec,stava facendo una cazzata.
Il campanello inizió ad raccheggiare in tutta la casa e quel briciolo di speranza che era rimasta in me,sperava che fosse Alec.«È aperto!» Urlai per farmi sentire.
Non era il moro, ma sua sorella con Jace e Magnus.«Ah, siete voi» risposi mentre si accomodarono sui miei divani in pelle.
«Stai bene?" Domandò Jace ma non risposi...
Lui mi diede uno schiaffo amichevole sul braccio mentre ripeteva la domanda.« Mh?»
«Ti ho chiesto se stai bene»
«si, sto bene»
«qualunque cosa tu dica, lo sai che rimarrà fra noi..vero?»
«non ho niente da dire» alzai le spalle.
«Ho bisogno del gin!» Magnus si alzò dalla poltrona e iniziai a seguirlo come un cagnolino.
«Ne ho bisogno anch'io»
Mi dedicò un sorriso mentre prese dalla vetrina la bottiglia di alcool.«Stai proprio male,eh?»
«Sono distrutta,non riesco a convivere con questo dolore.»
«Ho perso un figlio Magnus e l'unica cosa che faccio è bere per sentirmi meglio con me stessa,ma niente...non provo niente.»Aggiunsi prendendo il mio bicchiere di gin stracolmo.
«Sei giovane Cleo,non farti prendere dal panico..avrai un marito e dei figli un giorno..ma ora no, vivi la tua vita!»
«Non voglio farlo» e con quella risposta,me ne andai in veranda portando anche qualche bottiglia per consolarmi.
In un bicchiere feci una miscele di Assenzio,Rum,Gin e Vodka.
L'odore era nauseante,ma bevvi tutto ad un sorso cercando di reprimere ip disgustoso che tralasciavano...niente paragonabile al mio dolore.
Feci una risatina mentre per la testa mi passò un'idea che in quel momento,sembrava semplice per alleggerire il mio dolore.Cercai di scolare tutto l'alcool possibile e presi dall'euforia,mi alzai dall pavimento e salii sul cornicione della mia veranda che dava sulla amatissima New York.
«Ma sei matta!?» Urlò Magnus chiamando anche gli altri due.
Feci dei giri su me stessa e quando persi l'equilibrio,feci un sorriso di sollievo.
Ma Magnus, guastafeste com'era bloccò il mio corpo con un incantesimo.
«Sono più forte di te Magnus,lo sai bene»Ridacchiai.
«Voi due non state lì impalati, prendetela!»
Jace e Izzy mi presero e mentre Magnus smise di comportarsi come Harry Potter,mi portarono sul divano e poi chiusero a chiave la veranda.
«Io volevo divertirmi!» Pagnucolai.
«Ballando sul cornicione?vuoi farmi morire per caso?»
«Ma no,Magnus.. sei anche immortale» presa dai sensi di colpa, scoppiai nel medesimo pianto.
Mi chiedevo spesso che gusto c'era nel morire, non avevo ricevuto la mia attesa risposta.
Volevo partire da zero, ma la morte mi ispirava e non poco.Non ero in me, il dolore mi opprimeva e non riuscivo ad essere lucida.
«Ma come fate a sopportami?in questo periodo piango sempre!»
«Cleo, è tutto okay... è normale,ma sei una persona forte...tutto questo passerà»mi consoló Izzy.
«Non dormo più,perché tutto quello che faccio è pensare a lui..»
Nessuno disse niente.« la mia mente lo sa, ma il mio cuore non smette di volerlo..stupido cuore,che qualcuno me lo tolga!»
«È ubriaca,dice cose senza senso» commentò Jace.
«Io stavo già pensando a che nome dargli se fosse stata una femminuccia... Sarei andata a comprare vestitini per farla essere la bambina più belle di tutte»
«Non riesco a vederla così» esclamò Magnus accarezzandomi i capelli.
«Se volete andarvene, potete farlo...ci penso io a lei» continuò a girarsi le dita fra le mie ciocche
Isabelle annuì, fece uscire dalla sua tasca un biglietto e me lo porse.
«Aprilo solo quando sarai sobria»
«Ma io lo sono!»
«Cleo,mio fratello non ha fatto la cosa giusta...ma tu puoi sistemare tutto,sei ancora in tempo.»
Dopo qualche instante andarono via e magnus si prese cura di me,come successo altre volte in passato.«Magnus?»
«Si, pasticcino?»
«non ti è mai sfiorato il pensiero della morte?» biascicai ritornando sui miei passi.
«non mi sono mai posto il problema.
E non dovresti farlo neanche tu! Hai solo diciotto anni Cleo... Credimi, soffrirai parecchio e sarai delusa da tutti quelli che incontrerai.
Amerai e urlerai in preda dal dolore.
È la vita ed è normale che vada così.»«Io non voglio soffrire Magnus, non penso di meritarmelo» tirai su con il naso e presi il bicchiere che conteneva del Gin.
Non mi meritavo quel dolore, avevo già sofferto abbastanza nella mia vita.
«Okay, basta con questi Cleo. Hai esagerato oggi» mi rimproverò come solo un amico e un padre sapesse fare.
«Nessuno merita l'odio né la sofferenza. Ma non puoi cambiare le carte della tua vita, puoi solo migliorarle... E tu cara mia, le stai peggiorando soltanto.
Hai perso un figlio, vorrà dire che non era il momento giusto per creare una famiglia.
Hai perso l'amore della tua vita, ma tutti sono consapevoli che ritornerete assieme perché vi amate alla follia.
Cleo, io ti voglio bene e ti adoro.. ma quando fai la persona debole, non voglio crederci.
Tu non sei questa, tu sei una forza della natura »«Ha mai amato qualcuno fino a stare male?» chiesi con la faccia contro il divano.
«,tua madre.»
«Io non volevo..mi dispiace così tanto Magnus, è tutta colpa mia se lei-»
«È tutto okay..lei sarebbe stata fiera di te»
«Sei sempre stato una figura su cui poter contare...sono così grata di averti rincontrato»
«Non ti ho mai perso di vista.»
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Damnatus Angelus
FanfictionCleo non era una ragazza come le altre adolescenti di Lisbona, non rientrava nella categoria "sempliciotte" ma era ben altro. complicata e dannatamente bella come un'angelo caduto, la vita le era stata ingiusta e bramava vendetta. Alle luci dell'alb...