Chapter 59

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Cleo's pov.

Ero nella mia stanza dell'istituto e trovavo qualcosa da indossare adatto ad un funerale.

«Cleo»bla porta si spalancò rivelando Alec vestito benissimo ma..di bianco

«Perché indossi un tubino nero?»

«Perché indossi un completo bianco?»
Dicemmo all'unisono.

«Non sono mai stata ad un funerale di shadowhunter,ho visto quello dei mondani e si vestivano di nero..» spiegai

«Bene,ma noi nephilim ci vestiamo di bianco..muoviti ci stanno aspettando»

Guardai nei cassetti e trovai un vestito bianco di pizzo abbastanza aderente.

«Questo va bene?» Dissi facendo vedere il vestito indossato

«È perfetto»

Con una salvietta mi tolsi il rossetto rosso che avevo messo prima e misi un gloss rosato.
Per finire indossai i tacchi e insieme andammo da jace e izzy che si trovarono nella stanza dove si sarebbe svolto l'evento.

«Vado da jace»  mi baciò il capo prima di allontanarsi.

Isabelle parlava con Victor e origliai la conversazione

«Non vedo Simon o Luke,Clary ha chiesto se..»

« il conclave ha impostato l'ordine» risorse Victor ma sapevo che non era così, Victor odiava i nascosti.

L'attenzione si spostò su Clary,appena entrata e mi sorrise prendendo la mia mano.

«Stai bene?» Domandò Jace avvicinandosi.

«Non posso farlo jace» disse clarissa riferendosi al rito

«Si che puoi, ci sono io.»
Sorrisi e appena incominciò la cerimonia andai vicino ad Alec che in quel momento aveva bisogno di me più di qualunque altro,anche se l'avrebbe negato.. era a pezzi.

« coloro che sono rimasti prenderanno posto con i caduti»

Non ero mai stata ad un funerale di qualcuno con il sangue angelico,non sapevo cosa dire o fare..

« fratello Micah»

« Pulvis et umbra sumus» recitarono in coro gli shadowhunter presenti nella stanza e stessa cosa feci io.

«Fratello Geremia»

«siamo polvere e ombre»
Adoravo Geremia,non era male come fratello silente.

Toccava a Clary..

« Joc..-mamma»scoppiò in lacrime e jace  subito circondò Clary fra le sue braccia.

presi la mano di Alec come per dire:'ehi,io sono qui..non ti lascio solo in un momento del genere' 

«Jocelyn Fairchild»disse Jace con tono fermo.

«  ave atque vale»

Erano passate due ore e dovevo andare al mio appartamento,odiavo Victor e non avrei mai dormito nell'istituto in sua presenza.
Uscii dalla camera e passai da quella di Alec per avvisarlo.

«Ehi,vado a casa mia»

«Vengo con te»prese alcuni vestiti e li mise nel primo borsone che trovò.
Chiuse la porta della sua camera e prese la mia mano.

«Che giornataccia» sbuffò e non risposi,sapevo a cosa si riferiva.

Passando dalla sala d'addestramento vedemmo Jace e Isabelle allenarsi.

«Ehi voi due!» Urlai

«Che succede?»  Rispose Jace smettendo di capire la sorella del mio ragazzo.

Damnatus AngelusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora