"Se un giorno dovessi innamorarti, fatti catturare il cuore ma non la mente, perché in tal caso decreteresti la tua fine."
Michele ScirpoliAlec's pov.🌕
«dovresti andare da lei» esclamò Jace dopo avergli racconto cosa successe fra me e Cleo in giardino.
Il problema era che lei ogni volta che provavo ad avvicinarmi,mi allontanava.
Allora ne parlai con Jace,era il più esperto in ragazze fra i due.
Seguii il suo consiglio e iniziai a girovagare nell'istituto alla ricerca della ragazza mentre nella mia mente mi facevo un discorso ben strutturato per esporre ciò che pensavo della nostra situazione sperando che mi potesse dare una possibilità.
La trovai in uno dei tanti corridoi spogli che ammirava un quadro appeso alla parete verniciata di grigio.«la bellissima Cleo Oliveira »
«Cosa non capisci della frase 'stammi lontano' Alec?»
«Non posso starti lontano» confermai i sentimenti che provavo per lei.
«Dovresti farlo,lo faccio per te»
«Per me?»domandai non capendo dove volesse andare a parare.
«So che in un modo o nel altro..provi attrazione verso di me, ma non posso.»
«Perché?»
«Stare con me comporterebbe a tantissimi pericoli»
«Posso farcela, sono un Lightwood»
«Tu non capisci..»
«ovviamente,non parli mai di te, nonostante io cerchi di conoscerti veramente»
«Alexander..l'unica cosa che posso offrirti è un'amicizia,come quella mia e di Jace»
«Tu e Jace vi siete baciati»
«Solo per allontanarti,ma non ha funzionato»
«E tutti i tuoi piani andranno in fumo,voglio stare al tuo fianco»
«Come amico» aggiunse abbassando lo sguardo.
«Amici un corno! Pensi che saremo amici? Che passeremo le giornate a fare cosa? Dipingerci le unghie con lo smalto? Giocare a carte? mh?
Noi due non potremmo mai essere amici... basta constatarlo solo guardandoci
Cristo, fatico persino a starti vicino!»Portò il capo verso destra, guardando un punto impreciso cercando di non sorridere.
Ma alla fine cedette e mi dedicò un momento della sua dolcezza.
Il suo sguardo era intenso,non aveva bisogno di parlare.«Ti va di fare qualcosa?» Domandò mentre si strinse nella sua giacca di pelle imbarazzata.
«Cleo Oliveria che fa la gentile,mi affascini»
«Non ho nulla da fare,mi annoio» decidemmo di andare a fare un giro non troppo lontano dall'istituto per restare nei paraggi pronti per qualunque evenienza
«Perché i tuoi genitori hanno scelto il nome Cleo?»
«È un nome antico,mio padre era molto appassionata da Cleopatra e l'ha abbreviato.
Lui è l'unico a chiamarmi per intero»«E i tuoi genitori dove sono?» dal cambiamento di espressione compresi che era una domanda sbagliata e mi scusami
«Non volevo-» mi interruppe.«No,hai ragione. Vuoi conoscermi e te lo concedo.
Mio padre non lo vedo da quando avevo cinque anni, lui è proprio di New York ed è uno Shadowhunter.
Mia madre invece è morta quando me avevo soltanto tredici... Lei è portoghese
Sono nata a Lisbona, mi sono trasferita nell' Istituto all'età di sette anni... prima mi allenava mio padre»«A te piace il tuo nome?»
«Non mi sono mai lamentata, è un nome originale.
Per quanto possa odiare mio padre, il nome mi lega a lui.
Mi manca a volte, mi definiva la sua piccola campionessa»«Tutti i papà sono affezionati alle loro figlie »
«Concordo» aggiunse ma non era proprio convinta.
«Non ti chiederò di certo perché i tuoi hanno scelto Alexander, è un nome comune e noioso» mi schernì
«Ti ringrazio Cleo» risposi sorridendo.
Continuammo a parlare mentre attraversammo alcuni isolati con un passo abbastanza lento.Calò la sera e quindi la nostra uscita terminò alle mure dell'istituto per la cena,dove trovammo anche quella nuova.
«Mi spiegate che cazzo ci fa lei qui?quello è il mio posto» Domandò brusca Cleo vedendo dove si era posizionata Clary.
«E ci spieghi perché tu e Alec siete entranti in mensa nello stesso momento?»
«Pura coincidenza» rispose Cleo dalla domanda di Jace prendendo posto altrove.
«Non è che siete fidanzati?»
«Da quando quella rossa può intromettersi nelle nostre discussioni?» Cleo era abbastanza scocciata e continuò a lamentarsi.
«Qualche giorno fa,ero io la recluta» alzò lo sguardo e rimasi di sasso appena capii la sua frecciatina.
Ridacchiò e iniziò a mangiare la sua carne, tagliandola in piccole parti
«Merito delle scuse,Cleo» prese coraggio Clary.
«Jace,fa' stare zitta la tua amica.»
«Mi hai quasi rotto il naso!»
«Posso riprovarci,se ci tieni così tanto.»
«Cleo..» intervenne Jace cercando di calmare le acque.
« Cleo un cazzo. Se non fosse per lei, avremmo già scoperto chi vuole sto cazzo di sangue mondano. Invece no! Siamo qui,a mangiare della carne come se niente fosse mai accaduto! Diamine ma vi volete riprendere? Non siamo in vacanza»
«Lo scopriremo,stai tranquilla»
«Possiamo usare la rossa come esca» continuò lei è jace le rispose in malo modo.
«Cleo,smettila»
«Ho perso l'appetito,vado in camera mia.» Si alzò e andò via.
«Perché ce l'ha così tanto con me?» Domandò Clary torturandosi le mani per l'agitazione.
«Inizialmente è così,poi inizia a sciogliersi» prese parole Isabelle.
Mi alzai dalla panca in legno e andai dalla ragazza che mi interessava.«Come stai?» Chiesi dopo aver aperto la porta della sua camera che era perfettamente in ordine.
«È tutto okay» rispose chiudendo il libro che stava leggendo.
«Odi così tanto la nuova?»
«È strano..mi ero abituata a noi quattro»
Si era affezionata a noi, anche se non lo dava a vedere..aveva paura che Clary le potesse portare via gli amici ed era la prima volta che Cleo era così affettuosa.
«È la stessa sensazione che ho provato quando ti ho visto per la prima volta»
«Eri affascinato dalla mia bellezza?»
«Ero abituato solo con Jace e Isabelle da tutta la vita. Dopo anni piombi all'improvviso, è stato un duro colpo»
«Ma il mio trasferimento è stato programmato e accettato dal Clave..tutti in questo istituto lo sapevano,tua madre ha dato la notizia»
«Lo so. Ma era comunque strano»
«Cerca di non dare il benvenuto a Clary come hai fatto con me»
Mi ricordai quel giorno,non era uno dei migliori che avemmo condiviso.
Ma comunque,con il trascorrere dei giorni tutto si sistemò e fra noi si creò un rapporto complicato e ingestibile..
lo era ancora,ma con alcune eccezioni.
E a me piaceva così.

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Damnatus Angelus
FanfictionCleo non era una ragazza come le altre adolescenti di Lisbona, non rientrava nella categoria "sempliciotte" ma era ben altro. complicata e dannatamente bella come un'angelo caduto, la vita le era stata ingiusta e bramava vendetta. Alle luci dell'alb...