Cleo's pov.
«volevo parlare» disse Victor prendendo posto dietro alla scrivania.
«E parliamo»
«So che sei una ShadowHunters forte,mi hanno parlato benissimo di te e delle tue doti.»
«Di quali doti parliamo?ne ho tante» accavallai le gambe.
«Di combattimento»
«Sono indeciso se mandarti in missione o meno,stiamo pur sempre parlando di tuo padre» aggiunse.
«Faccia quel che vuole,se decidesse di non mandarmi in missione starei tutto il tempo a poltrire sul letto...che a mio avviso, è ancora meglio»
Ridacchiò e lo guardai male.
'che cazzo ridi?' pensai prendendo un cioccolatino dal vassoio che aveva messo.
«Non capisco se è una tua armatura o sei proprio una sfacciata»
«Io direi la seconda,ma a lei la scelta» doveva fidarsi di me.
«Hai qualcosa che non so spiegarmelo,qualcosa di diverso...»
«È tutto questo l'ha capito in quanto?dieci secondi?»
Puntai lo sguardo sulla sua figura,il viso ovale con poca barba scura e quei occhi grandi che se utilizzati per bene,mettevano paura.
Aveva un bel sorriso, sì ma questo non giustificava il fatto di quanto fosse un ricattatore.
Non mi aveva dato una buona impressione,sembrava una ragazzina dell'università che per avere buoni voti si scopava uno di quei viscidi professori e poi li ricattavano dicendo che avevano le prove da inviare alla moglie.
Ma non capivo cosa volesse da me.
«Mi sono sempre chiesto come ci si sentisse ad avere un padre come Valentine »
«Scusami? Vuoi che faccia i salti di gioia? L'unico che può essere chiamato con appellativo di 'padre' è il sommo stregone di Brooklyn, Magnus Bane. L'uomo che mi ha cresciuta e amata.»
«Ah, quasi dimenticavo! Che sbadato.. Alec Lightwood è il tuo fidanzato?»
«Dove vuole andare a parare?»
«È una semplice domanda Cleo»
sbutai alzandomi dalla mia seduta, mi stava annoiando.
«ti sto interrogando »
«Era una domanda personale, cosa c'entra tutto ciò con la questione di Valentine? A cosa potrebbe servirti un informazione così vaga?»
La porta dell'ufficio si aprì,una ShadowHunters dai capelli corvini si avvicinò al capo.
«Clary Morgenstern è uscita per trovare Jace Wayland,sua madre l'ha riportata qui»
«Cleo, dobbiamo rinviare la nostra chiacchierata»
«Non finisce qui, stanne certo»
«Magari la prossima volta con un bicchiere di Gin»esordì uscendo dalla stanza e trovando la rossa.
«Mi spieghi che minchia fai?» Urlai scusandomi prima con Jocelyn.
«Volevo salvare Jace!»
«Ti è stato dato un ordine»
«Non fare la parte della sorella maggiore,mi hai sempre odiato!»
«Io avevo un piano per salvare Jace, dovevo avere solo la fiducia di Victor!» Sussurrai
«Perché non sei tu mia figlia?sei molto più intelligente e furba» ironizzò Jocelyn.
Alec e Isabelle vennero verso di noi.
«Dico io ma sei stupida o cosa?» L'attaccò subito Alec.
«Calmatevi tutti e ognuno nelle proprie stanze,me la sbrigo io» ordinò Jocelyn e subito mi tirai fuori da quella situazione.
Andai nella mia camera da letto e presi il grimorio che mi regalò Magnus al mio diciottesimo compleanno.
La mia vita era molto turbolenta,dovevo ammetterlo.
Dopo anni dei miei problemi,mia mamma aveva conosciuto Magnus, è da lì avevano intrapreso una storia d'amore.
Si erano conosciuti a Madrid quando io ero molto piccola, Magnus iniziò a farmi da padre anche da lontano.
Dopo mesi,Magnus prese coraggio è si presento all'unico punto riferimento di mia mamma,io.
Capii subito che avevo una forza magica in me,lo sentiva...come io sentivo il suo.
Si fece avanti mostrandomi il suo marchio,due occhi gialli da gatto.
Quando vide il mio,si spaventò,non aveva mai visto occhi neri...come due pozze di oscurità.
Mi insegnò come utilizzare la magia nei minimi incantesimi.
Ma non ci riuscì.
Non ne feci un dilemma,la colpa era solo mia.
E poi.. arrivò quel giorno..
«Ehi»
Mi voltai e vidi Clary sulla soglia della porta.
«Posso?» Aggiunse con un tono di voce basso.
Annuii e si catapultò sul mio letto.
«Noi siamo sorelle ma non abbiamo mai parlato di questo»
Aveva ragione...non avevamo aperto il discorso.
«Cosa vuoi sapere?»Domandai chiudendo il libro di incantesimi..
«Tutto quello che sai su nostro padre e voglio sapere la tua vita»
Se me l'avesse chiesto giorni prima,avrei detto di no..ero una persona riservata e non volevo avere niente a che fare con lei e nostro padre.
«Mia madre era quella ragazza dai capelli lunghi che ogni giorno ci perdeva ore e ore a sistemarli.. una sera di pioggia.. una macchina prese una pozzanghera e bagnò totalmente mia madre...e poi Valentine l'aiutò»
«Sembra la scena di un film!»
«Già,un film horror. Si fidanzarono e dopo tempo ebbero me.. dovevo nascere con sangue angelico e invece...»
«Con sangue di demone»
«Valentine,come ho già detto mi ha messo sangue di demone...ed eccomi mezza ShadowHunters e mezza nascosta»
«Poi che successe?»
«Valentine da piccola voleva fare esperimenti su di me ma mia madre non voleva... ha tradito mia madre con la tua e lei è scappata via per mettermi al sicuro»
«Nel frattempo i poteri da strega iniziarono a manifestarsi, ho continuato ad allenarmi ogni singolo giorno per diventare la versione migliore di ciò che ero soltanto il giorno prima.
Ho iniziato ad avere degli obbiettivi, ho fatto poche cazzate da adolescente proprio perché io mi allenavo a tutte le ore del giorno.
e il resto non è importante»
«Cleo..sono tua sorella.. vorrei saperne altro.. come mai tua mamma conosce la mia?»
«Io non voglio parlarne»
«Okay,ma tu devi provare a fidarti di me»
«Ti farò sapere quando l'avrò fatto» ironizzai.
«vorrei ricordarti che non sono io il nemico»
«Non puoi chiedermi di raccontarti la mia vita, mia mamma l'ha fatto e la tua a differenza no! Adesso vuoi sapere dal mio passato cosa che potrebbero esserti utili?»
Si alzò e andò verso la porta.
«Ti voglio bene,Cleo. Non capisco la tua rabbia nei miei confronti» e uscì.
Non odiavo Clary...
Ma io ero un assassina, se io mi fossi affezionato a Clary avrei perso di vista la mia vera natura.
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Damnatus Angelus
FanfictionCleo non era una ragazza come le altre adolescenti di Lisbona, non rientrava nella categoria "sempliciotte" ma era ben altro. complicata e dannatamente bella come un'angelo caduto, la vita le era stata ingiusta e bramava vendetta. Alle luci dell'alb...
