Scendiamo dal taxi puzzolente e mi trovo di fronte ad una casa molto carina, ha un mini giardino, è come una riproduzione in miniatura di una casa di Londra, con giardino, cancello e un'androne con una strana amaca giallo canarino.
WOW! Cass ha fatto le cose in grande stavolta:
«Cioè questa sarà la mia casa? Hai fatto proprio di tutto per farmi venire nostalgia di Londra ogni giorno èh?»
«Pensavo che potesse piacerti, non credevo ti desse fastidio» ha un'espressione affranta, non volevo offenderla era per scherzare...credo.
«Scherzavo» dico con un'entusiasmo poco realistico «È bello che tu abbia pensato a questo per me grazie, davvero mi piace» non sono tanto convinta, in fondo mi ricorda davvero le case di Londra e questo mi mette nostalgia.
Mi aiuta a prendere le valigie e ci avviamo verso la porta attraverso il vialetto in pietra. Il giardino è ben curato nessuna erbaccia, nessuna pianta fuori posto, fantastico sto per entrare in una casa perfetta quando io di perfetto non ho proprio nulla. Mentre sono assorta a decidere come potrebbe essere Rose, Cass suona il campanello.
«Questa casa è così perfetta, sei sicura che è il posto giusto?» sussurro a Cass.
«Si tranquilla, andrà bene, te lo prometto. E poi Rose è tutto fuorché una persona ordinata, te ne accorgerai presto dammi retta» mi fa un sorriso compiaciuto ma sincero, e io spero che sia così.
Non sono disordinata in genere, ma quando faccio i compiti ho sempre bisogno di distrarmi dopo mezz'ora o il mio cervello rischia di fare fumo, quindi ho spesso tutto in giro in quel momento, come computer sul letto, astuccio per terra, fogli sul comodino, una volta mi sono perfino trovata la calcolatrice dentro il cassetto della biancheria intima. Tendo sempre a rimettere tutto in ordine dopo, ma io sostengo che ognuno abbia il proprio ordine per la mia vecchia famiglia ordine era mettere le scarpe in veranda, per me è metterle nella scarpiera, ognuno ha il suo concetto di ordine per questo per andare d'accordo bisogna venirsi incontro.
Viene ad aprire la porta una signora, Rose suppongo, che ha sulla quarantina a giudicare dall'aspetto, indossa una tuta malmessa, probabilmente la usa come pigiama, e una t-shirt...cioè volevo dire una maglietta con la stampa di un elefante rosa. Ha i capelli neri sciolti sulle spalle, gli occhi sono marroni ed è alta su per giù un metro e settanta, beh quasi quanto me.
«Oh! Hey, non mi aspettavo di vedervi così presto» dice guardandosi i vestiti.
Ha una voce strana gli Italiano non hanno un vero e proprio accento per cui è molto buffo sentirli parlare...si anche io sono buffa quando lo faccio.
«In effetti l'aereo è partito prima e siamo arrivate prima del previsto, se vuole andiamo a fare un giro in un bar a fare colazione e torniamo all'orario concordato?»
Cass ha un tono da venditrice di porta in porta. Rose fa un sorriso che non riesco a decifrare e ci fa:
«No, non preoccuparti, ho preparato una torta ma è ancora nel forno. Prego accomodatevi, fate come se foste in casa vostra» ha una strana allegria addosso che ha contagiato anche me.
«Beh del resto questa sarà casa mia per un pò!» dico sarcastica tra me e me.

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Un amore paranormale
RomansaMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...