Nooooooo! Stupida svegliaaaaaaaa...mi alzo controvoglia e vedo che le valige non ci sono più, suppongo che Cam le abbia già caricate. Mi vesto velocemente ma non mi trucco visto che durante il viaggio si sbaverebbe tutto. Prendo la borsa e senza far rumore scendo le scale apro la porta e la richiudo. Entro in macchina e ci avviamo verso l'aeroporto.
Una volta arrivati facciamo il check-in e i vari controlli per salire sull'aereo. Sono ancora mezza intontita perciò Cam sta portando tutte le valige tranne il mio bagaglio a mano, mi sa che ne sto approfittando. Noooo, ma va, ti pare? Ma cosa vai a pensare? Oh ma insomma, chissenefrega lui è resistente io no punto, questione chiusa le valige le porta lui.
Ci fanno salire sull'aereo dieci minuti dopo l'orario di partenza, che bello quando ritardano. Già la gente ha sonno e non vede l'ora di salire sul benedetto aereo per dormire, in più lo fate arrivare tardi, complimenti, un'applauso alle compagnie aeree!
Appena metto il sedere sul sedile sbadiglio...voglio dormiiiiiireee! Cam è agitato e non so perchè.
«Hey, che hai?»
«Niente»
«Ah no? Allora perchè sei aggrappato ai sedili stile "sto per morire, aiutatemi"?»
«Potrei non aver mai preso un fottuto aereo, forse.» rido e lui mi guarda storto sentendo che il pilota dice di allacciarsi le cinture per il decollo, appena lo sente lo fa immediatamente e io rido di nuovo.
«Che c'è da ridere? Non è divertente. Siamo sospesi in mezzo al nulla in mano ad un mezzo di trasporto che di sicuro, non ha niente.»
«Rilassati, non cadremo nel vuoto e poi tu sei immortale.»
«Si certo ma tu no e non riuscirei a perdonarmi il fatto che tutti i passeggeri sono morti tranne me, dovrei sparire, perchè in fondo come farei ad essere l'unico sopravvissuto? Pensaci è un problema, dovrei non esistere più, dove diavolo sarebbe il mio corpo?»
«In effetti, però rilassati ok? Ascolta la musica, fa qualcosa che ti calmi o ti distragga.»
Si mette i miei auricolari...ma che palle la stavo ascoltando io, vabbè lui ne ha più bisogno! Io mi metto a dormire tranquillamente e avviso con una e-mail Piper e Matt che io e Cam stiamo arrivando. Matt risponde subito dicendomi che non c'è problema e che viene lui a prenderci con il taxi così non dobbiamo aspettarne uno per ore.Atterriamo e Cam ha la stessa ansia della partenza, durante il viaggio non ci sono state turbolenze, gli è andata bene. Ci dirigiamo verso il ritiro dei bagagli e aspettiamo i miei che non arrivano più, nel frangente chiamo Matt e gli chiedo dov'è e dove lo dobbiamo aspettare, mi dice all'ingresso sud. Recuperata anche la mia valigia vado verso l'ingresso sud e lo vedo di spalle contro il taxi. Mollo tutto a Cam e la borsa fa uno schiocco ridicolo cadendo a terra, corro addosso a Matt per abbracciarlo, quasi cade in avanti. Si gira e mi sorride ricambiando il forte e malinconico abbraccio. Cam ci guarda stupito come se pensasse che io non sono il tipo che fa queste cose ma Matt...beh, è Matt e su questo non si discute. Può essere geloso quanto gli pare ma io ho tra le braccia il mio migliore amico e questo mi protegge da ogni male. Si stacca e noto che ha gli occhi rossi, credo che abbia pianto prima di venire qui. Conoscendolo ha pianto tutte le lacrime, fino allo svenimento, finchè i suoi occhi gli hanno implorato pietà. Gli sorrido e gli presento Cameron.
«Lui è Cameron»
«Piacere sono Matthew, Merl mi ha detto che parli abbastanza bene la lingua di qui perciò non mi scomodo a parlare nella tua se non ti spiace.»
«Ti capisco perfettamente tranquillo. Io sono Cameron il fidanzato della tua migliore amica, molto piacere.» fa lui porgendogli la mano da stringere e sottolineando la parola fidanzato.
Si stanno comportando come due bambini piccoli, anzi come due cretini. Io non appartengo a nessuno però c'è da dire che non si stanno uccidendo a vicenda, questo vuol dire che possono sopravvivere l'uno accanto all'altro senza farsi danni gravi.
«Tranquillo Merl è presa da te e io sono felicemente single, ma non fraintendere non sono gay solo che ho esperienze negative che non voglio ripetere e mi sta bene così. E poi Merl è mia sorella quasi, non penso a lei in quel modo perciò smetti di fare il bambino geloso e sali in macchina.» ecco il mio solito migliore amico impertinente e arrogante. Avevo paura che si scontrasse con l'egocentrismo insistente di Cam e infatti è così, ma sanno affrontare bene la situazione.
Saliamo sul taxi che, come in Italia, puzza di sudore, di alcolizzato e di Chanel. Ci facciamo scarrozzare davanti alla casa di Matt così è più comodo per lui, mentre io e Cam facciamo un tratto a piedi per raggiungere l'hotel. Nell'atrio c'è un'enorme divano blu con della moquette che si estende per tutta la hall di un colore poco più scuro di quello del divano, ci sporgiamo sul bancone e suono il campanellino che c'è per chiamare la hostess. Arriva dopo cinque minuti scusandosi perchè era dovuta andare al bagno, ci da i fogli della prenotazione, ovvero una specie di ricevuta e le chiavi della porta. Siccome siamo al secondo piano propongo di salire a piedi e Cam accetta. Porto io la mia valigia anche se si è offerto di portarmela, ho rifiutato dicendo che potevo farcela...Dio avrei dovuto accettare! Cam si accorge che ho il fiato corto e si mette a ridere come per dire «te lo avevo detto» ma non gli dò corda e vado dritta verso la camera. Lungo i corridoi c'è la stessa moquette della hall e sui muri una carta da parati a fiorellini molto accogliente. Entriamo nella camera e la prima cosa che si vede è l'enorme letto matrimoniale...Ah che bello, casa dolce casa, i letti in Italia sono più piccoli rispetto a quelli di Londra, che poi non è vero dipende dalle marche di materasso. Vado in bagno per fare pipì, cavolo dopo tante ore di viaggio vorrei ben vedere...dimentico di chiudere la porta perciò Cam entra senza problemi e io urlo. Sobbalza e mi guarda.
«Non mordo mica. O meglio forse si ma sei seduta si vedono solo le gambe, ora esco.» non so cosa dire, però è vero, fortunatamente mi si vedono solo le cosce.
«Ah già! Belle gambe a proposito!» perchè deve sempre provocarmi? È ingiusto.
Torno in camera e lo vedo sdraiato sul letto a fissare il soffitto. C'è un grosso armadio sulla parete ai piedi del letto, una scrivania col mini frigo sotto la finestra e due comodini per ciascun lato del materasso, si non è molto diverso dall'Italia solo che qui il bidè non c'è. Mi sdraio anche io sono piuttosto stanca e affamata.
«Ho sonno e fame, cosa soddisfiamo per prima?»
«Mmmmmm...fame. Forza troviamo un posto dove mangiare»
«Dimentichi che io qui ci abitavo so dove andare, non dobbiamo trovare un posto.»
«Lo so bambolina, era per dire. Ti sembrerà strano ma anche io sono stanco, voglio dormire»
«Si chiama fuso orario ciccio, anche se solo di un'ora.»
«Qualunque cosa muoviamoci, voglio riposarmi.»
Lo porto nel bar dove andavamo sempre io e Matt quando ero in anticipo, ha i tavoli come quelli da pic-nic, in legno massiccio ma comodo. La cassa è dietro al bancone, è piccolo ma ben organizzato e non è un fast food anche se fa hamburger e patatine. Mangiamo e corriamo subito in stanza visto che inizia a far freddo e abbiamo entrambi sonno.
Arrivati in stanza io cerco un pigiama da mettere per dormire m non lo trovo...come al solito Mel hai dimenticato il pigiama, tipico di te lo dimentichi sempre! Il problema adesso è cosa metto per dormire?
«Vuoi la mia maglietta?»
«Non sarebbe una cattiva idea io ho, come al solito, dimenticato il pigiama.»
«Ma...Ok niente domande tieni metti la maglietta. Ti spiace se dormo in boxer o devo indossare qualcosa?»
«Dormi come ti pare»
«Ok grazie! La vuoi vedere una cosa figa?»
«Cioè?»
«Mettiti a letto e fidati di me, per favore.»
Annuisco e lo faccio mi metto a letto...è freddissimooooo!!!
Lui si sdraia dietro di me e mi avvolge con un braccio che è stranamente molto caldo quasi come un calorifero.
«Ma com fai?»
«Ci riesco e basta goditelo ok? Buona notte Merl! Ti amo»
«Ti amo anche io Cameron»
Sento il tatuaggio bruciare, suppongo che domani sarà colorato. Ce l'ho fatta! Gli ho detto che lo amo! Beh è la verità. Entrambi conosciamo il bruciore, perciò non ci scomponiamo, rimango lì accoccolata al suo braccio e al suo corpo che mi scalda - come Jacob di Twilight ma non a comando - e pian piano, senza accorgermene, mi addormento. Ci addormentiamo.
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...