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Siamo quasi al ventuno novembre. È passato quasi un mese dal mio compleanno, non voglio crederci. Mi hanno regalato talmente tanta roba che solo ora noto di avere ancora un pacchettino minuscolo in fondo al sacchetto che conteneva tutti i regali. Lo prendo. È una confezione molto piccola ma è fatta benissimo. È curata in ogni piccolo particolare, c'è disegnata una foglia d'acero rossa con le venature ed intorno una cornice di foglie d'edera. È come se fosse una confezione antica. La apro, non ha l'incarto per cui mi risulta facile. Vedo un ciondolo stupendo. È tondo e ha una catenina in argento, in realtà penso sia interamente in argento. Prima di aprirlo leggo il bigliettino che è anche lui minuscolo: "Non so se ti piacerà, non so nemmeno perché ho fatto fare un regalo così stupido. Beh forse è perché lo sono io. In ogni caso tanti auguri bambolina, invecchia finché puoi ;)"
Cioè non bastava tutto il resto? No, doveva farmi anche il regalo, per me la festa e le terme erano un regalo non immaginavo per nulla che avrei trovato un pacchetto da parte sua. Apro il ciondolo, quasi lo faccio cadere a terra per quello che contiene. Su un lato c'è il suo occhio blu oceano con il mio riflesso photoshoppato, e in basso destra la mia iniziale, e dall'altro lato c'è il mio occhio verde con il suo riflesso dentro e la sua iniziale in basso a sinistra. È bellissimo, fuori è decorato con un rilievo che prima non avevo notato. È una scritta: "Per ricordarti che tutti cambiamo grazie a qualcuno".
È un ciondolo abbastanza considerevole viste le due immagini, ha le dimensioni di un rotolino di scotch ma è piatto. Era il primo che avrei dovuto aprire ed invece è finito per ultimo, me ne vergogno quasi.
Digito subito il numero, oggi è sabato e lunedì si parte per la gita scolastica. Non pensavo ce la facessero fare all'inizio dell'anno, tuttavia è meglio così, almeno riuscirò a fargli vedere quanto prima come dovrebbero lavorare, quanto in sintonia devono essere. L'unica cosa che mi da fastidio sono gli energumeni. Ci staranno a guardare perché non li hanno voluti nella palestra, i posti su aereo e hotel erano già stati presi. Beh, faranno pubblico.
Risponde la segreteria telefonica. Ah già è vero gli allenamenti. Possibile che te li dimentichi sempre Merl? Sei una persona impossibile!!!
Bene, vorrà dire che andrò a correre. Purtroppo Gina è stata costretta a chiudere il negozio, è andata in pensione perchè era stremata, le forze la abbandonavano, e Alberto non ha la minima intenzione di riaprire a breve, vuole dedicarsi agli studi, ogni tanto ci scriviamo per sapere come vanno le cose. È un tipo simpatico e a posto, era al compleanno se non mi sbaglio. C'era così tanta gente che mi sono accorta della presenza di alcuni solo perchè mi sono ritrovata un loro regalo nel sacco. Cam fortunatamente non è geloso perciò sto tranquilla, stavo tranquilla anche se era geloso però, non può dirmi chi frequentare, al massimo mi può dare consigli ma lo decido io con chi esco. Non so cosa mettere in valigia, una basta e avanza ma non so se portare cose prettamente scolastiche o oppure anche qualcosa di carino, nel dubbio credo che metterò dei jeans veramente stretti, forse un paio, e le relative magliette da abbinarci. Metterò le air force per il viaggio e le air max e in valigia così quando ballo sono comoda e per uscire metterò le air force così da stare comoda anche dopo ore di lezione di danza. Ho detto a tutti di portare scarpe basse e comode e di portare le calze antiscivolo perché il mal di piedi li ucciderà, alcune, come da prevedere, non hanno ascoltato per cui vedremo chi avrà ragione. Conosco Madame e se vedrà in che stato sono, li farà sudare molto così che, quando torneremo a casa, saranno talmente bravi da non avere bisogno della prof che li guida. L'hotel è molto vicino alla scuola, ci è quasi appiccicato quindi nel caso qualcuno sia troppo stanco potrà tornare subito in lì anziché uscire con noi; già, le visite prenotate sono facoltative, tutti hanno un biglietto già preso ma i prof si sono assicurati che fossero rimborsabili, l'hanno pensata bene visto che ci sarà davvero qualcuno di stremato dopo le lezioni della mattina.
Esco a correre con le cuffie nelle orecchie. Vado al solito parco camminando velocemente in modo da scaldare i muscoli e prepararli, serve anche a scaldare me stessa visto che ci saranno solo 15 gradi.
Dopo un'ora e mezza sento il cellulare vibrare, mi fermo per rispondere e leggo Cam sul display. Non ho il fiatone ma sento lo stesso l'effetto della corsa sulle natiche.
"Hey mi hai chiamato? Scusa il ritardo mi stavo allenando"
"Che casino dove sei?"
"Nello spogliatoio con i ragazzi, siamo appena usciti dalla piscina. Senti ti va se ti richiamo o è urgente?"
"Richiamami più tardi"
Vado a casa a fare una doccia veloce, mi rivesto con le prime cose che trovo nell'armadio...letteralmente.
Il più tardi arriva circa mezz'ora dopo.
"Scusa prima stavo litigando con mio padre e non ho potuto chiamare"
"Come litigavi con tuo padre? Non ti stavi mica lavando?"
"Si, ma mi ha chiamato da parte dieci minuti dopo e mi ha sgridato per tutto"
"Gli esperimenti giusto?"
"Già, non vanno come dovrebbero. Non riescono ad andare avanti perché il mio corpo non lo sopporta"
"Si arrabbia con te perché il tuo corpo non riesce ad assumere la quantità giusta di farmaco? È piuttosto strano."
"Forse allora non hai capito contro cosa lottano, è una malattia. Mi fanno questo perché ho una malattia, me l'hanno iniettata, ma soggetti come me riescono a sopravvivere anche se la cura non va, ci sono certe persone che muoiono per essa e la cura è il vampirismo. Il problema è che per debellare la malattia si deve assumere una quantità di vampirismo mortale. Sai può uccidere anche chi è già vampiro. Il morso di un altro vampiro potrebbe uccidermi, e in poche parole ogni ampliamento è un morso. Io ho ancora la malattia e il mio corpo tra un po' inizierà a cedere per via degli ampliamenti. La cura per la medesima è impossibile, ma non vogliono arrendersi perché pensano che questa sia la strada giusta, solo che è la più sbagliata di tutte."
"Lo so già questo" ammetto "si Cam so chi e so perché"
"CHI" lo dice come un ordine.
"Non posso dirtelo."
"DEVI"
"No non devo farlo, posso farlo ma non devo. E se non ti sta bene quella è la porta per così dire, puoi andartene, schiodarti da me. Se rimani con me solo per saperlo allora sei lo stronzo che dici di essere. Mi dispiace non voglio dirtelo punto e basta." più fredda di così...
"No Merel non voglio lasciarti scusa ti prego..." chiudo la chiamata

Cameron
"...Merel?" non ci credo lo ha fatto davvero!
«CAZZO!» dico a me stesso, sono furioso, l'ho trattata di merda, ma come posso essere così idiota? Eh beh, c'è poco da dire, lo sei e basta.
Provo a richiamarla ma mette giù. Ecco, l'unica cosa meravigliosa della tua esistenza sparisce perché sei un coglione...ottimo, bravo Oaks continua così, tanto è come le altro no? Stai giocando ad una partita non è così? Beh la sai la novità? A lei non piacciono le partite, di nessun tipo. Macchina. Dove diavolo ho ficcato le chiavi. Chissenefrega userò la moto. Sto parlando a me stesso come fossi un demente, un pazzo, ma del rest ho fatto un casino. In realtà non ho fatto nulla di sbagliato, non avrei dovuto forzarla questo è certo.
Mi metto subito in sella alla moto senza nemmeno preoccuparmi del freddo. Tanto cosa vuoi che ne sappia uno come te? Sei appena stato l'essere più freddo di tutto il mondo con una ragazza che cerca di starti vicino nonostante tutto quello che non puoi darle. In fondo è vero però, lei sta con me quando potrebbe avere di meglio, uno meno stronzo, meno egoista...eppure ha scelto di frequentare me. No Cam, non puoi farlo, ha bisogno di spazio torna a casa.
Mi sono fermato in mezzo alla strada e le auto dietro hanno iniziato a suonare il clacson. Sono combattuto tra l'andare da Merel e cercare di chiarire o fare il solito idiota e tornare indietro con la coda tra le gambe. Se solo penso a questa mattina, andava tutto così bene...
Spinto dai beep delle macchine riparto per andare dritto da lei. Suono il campanello perché in fondo devo parlarle, sento il bisogno di farlo, come se non lo facessi e la perdessi per un errore che non ho nemmeno fatto ed è solo nella mia testa. Rose si presenta alla porta, io noncurante entro chiedendole scusa e lei mi dice di fare con comodo, penso sia molto ironica. Salgo di corsa le scale.
«Meeeerel!» urlo «dobbiamo parlare, adesso.»
«Vattene!» piange...Dio e se piange che faccio? Non so consolare me stesso figurarsi lei. Mi dispiace per quel che ho fatto. Tuttavia queste parole mi escono difficili, come se al di fuori della mia testa non avessero un suono,fossero mute.
«No, mi dispiace non dovevo arrabbiarmi. Scusa.» sono scuse sincere e piene di dolore, non la voglio perdere. Sono una testa di cazzo, lei combatte, non solo contro se stessa, ma anche per stare con me ed io le rispondo male imponendole di dirmi chi è stato.
Da sotto arriva la voce di Rose che chiede se va tutto bene e Mel risponde di si. Ok è positivo il fatto che abbia detto di si, oppure l'ha fatto solo per togliersela di torno e non farle ascltare ciò che diciamo.
«Ho detto che te ne devi andare.»
«No, piangi!»
«Già e quindi? Vattene!»
«Riformulo no, piangi per colpa mia non me ne vado, non posso.» nessuno potrebbe schiodarmi da qui in questo momento. Se piange per colpa mia devo fare in modo che smetta. Anche in passato lo facevo, seppure fossero scappatelle non gli permettevo di stare male e piangere per me. Non mi dovevano le loro lacrime, non le valevo, così come non meritavo il loro cuore, il loro affetto e il loro amore.
«Ok» entro nella sua camera e la vedo sul divano tra fazzoletti e pupazzi non so cosa sia pegg...il ciondolo.
«Lo hai trovato èh? Era per questo che mi chiamavi vero?»
«Si, volevo solo dirti grazie ma alla fine...»
«Si lo so, scusa. Mi perdoni?»
«Non lo so! Insomma, lo so che non hai fatto nulla di sbagliato, sapere chi ti fa questo è la tua missione da sempre ma...» fa avanti e indietro mentre mi parla «è che dirtelo mi sembrava ingiusto. Tu lo vuoi sapere da sempre, arrivo io che lo so ed entro nella tua vita senza dirtelo, mi sembrava fatto apposta.»
«Ti prego. Non posso stare senza di te, sei l'unica che mi ha visto in condizioni orribili e non mi ha cacciato, mi hai fatto bere il tuo sangue e questo significa che ti sei fidata, io non posso vivere senza te, ormai sei diventata la cosa per cui ho voglia di continuare ad andare avanti per quanto faccia male e sebbene sappia di poter morire. In fondo sappiamo che è così, che vado incontro alla morte, ma la vuoi sapere una cosa? Non ho paura da quando sei nella mia vita, so di vivere quello che nemmeno Violet era riuscita a farmi provare. Ho cominciato a vivere solo da quando ti ho chiamata inglesina la prima volta che ti ho vista. E se è una coincidenza o un caso...beh, è il più bello che mi sia mai capitato!!!»
«Davvero?»
«Davvero»
«Davvero davvero?»
«Si davvero. Posso baciarti adesso? Muoio dalla voglia di farlo, la lontananza che ho sentito nel petto fino ad ora mi sta ulcerando il cuore.» annuisce e io la bacio appassionatamente, come se la distanza si annullasse. È vero, ho provato una tale sensazione di averla persa che, anche se l'ero davanti, era lontanissima. Ho davvero bisogno di questo e di molti altri dei suoi baci, la distanza non ci deve più essere, non dobbiamo nemmeno arrivare a provarla per un secondo ed io farò di tutto per impedire che succeda di nuovo.

Un amore paranormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora