Dopo pranzo mi porta sul davanti del ristorante visto che, per via del parcheggio, siamo entrati dal retro. Usciamo da una porta di legno molto bella, ha dei disegni intagliati e le maniglie in ottone. Appena usciamo si vede il panorama che è stupendo, montagne - molto in lontananza ma montagne - è stupendo. Il giardino è ovviamente curato al massimo infatti non c'è nemmeno un ramoscello o una foglia fuori posto. Secondo me hanno posizionato anche gli insetti, c'è un mini parco giochi per bambini che adesso è deserto, mi ci dirigo e vado a sedermi sull'altalena, mi ha sempre dato un senso di libertà e leggerezza non so perchè.
Anche lui si siede sull'altra altalena ed entrambi ci dondoliamo in balia dei nostri pensieri e del panorama fantastico. Osservo ancora il panorama poi poso lo sguardo sul mio fidanzato...almeno credo. Non abbiamo mai definito il nostro rapporto e questo mi da un po fastidio visto che non so mai cosa dire anche se solo tra me e me.
«A cosa pensi?»
«A noi, non so se c'è questo noi, e stavo pensando a questo. Non abbiamo definito il nostro status, e non so cosa pensare sinceramente.»
«Sei la mia ragazza e su questo non si discute»
«Ok, però a scuola devi trattarmi bene, non come se fossi invisibile chiaro?»
«Si scusa, non ricapiterà promesso»
«Bene»
Si avvicina con aria soddisfatta...ma di che? Chi li capisce i maschi o pensano a tette e culo oppure a culo e tette perchè se provano a spingersi oltre non ottengono altro che una gran confusione. Già! Sono fatti così o pensano al sesso o altrimenti è meglio che non pensino, se no combinano pasticci.
Mi dà un bacio a stampo, e a volte un bacio vale più del resto. Torna a sedersi sull'altalena, io invece mi alzo per fare una delle mie solite pazzie, mi dirigo verso lo scivolo salgo i minuscoli scalini, poi scivolo giù lasciando che l'aria mi scompigli i capelli. Ho lo sguardo sorpreso di Cam puntato addosso, mi guardo e non noto nulla di strano nei vestiti perciò lo ha fatto perchè è incredulo che io sia davvero scivolata dal gioco. La sua faccia è talmente epica che tiro fuori il cellulare dalla tasca il più in fretta che posso mentre sto rifacendo le scale così non se ne accorge, scivolo di nuovo e rapida gli scatto una foto, la guardo e....i suoi occhi sono...ma che diavolo?
«Non vengo nelle foto èh?»
«Scusa io...avevi una faccia assurda e volevo immortalarlo, ma qualcosa è andato storto.»
«I miei occhi alla luce del sole in foto non vengono perciò se proprio vuoi scattarmi una foto devi accontentarti di farlo la sera, o almeno quando non c'è il sole. Mi spiace, però se mi punti addosso una torcia dovrebbe funzionare.»
«Strano!»
«Lo so, io uso sempre la luce artificiale, i miei occhi reagiscono alla luce del sole e gli obbiettivi catturano quello che il nostro cervello non ci fa vedere perchè è troppo lontano dalla realtà, questo a parere di Lù»
«Non vi somigliate nemmeno un pò tu e lei, siete diversi in molte cose i lineamenti del viso...il carattere. Lei è meglio sinceramente è molto più gentile e accogliente.»
Mi guarda storto, si avvicina e mi fa il solletico, io mi metto a correre cercando di scappare ma anche se non usa la velocità "vampiresca" è comunque più veloce di me e riesce a raggiungermi, gli sfuggo due volte, alla terza mi imprigiona con un braccio e con l'altro mi fa il solletico.
«Ah si? Lei è meglio èh? Ti faccio vedere quanto lei è meglio.»
«Aaaa, Cam smettila...Caaaaaam» urlo e scalcio ma tanto non posso liberarmi dalla sua presa è troppo forte.
Non appena intravediamo due bambini ci blocchiamo immediatamente, io intrappolata tra le sue braccia e lui piegato a U perchè io ho incurvato la schiena dalle risate. I bambini ci guardano come fossimo degli alieni al che io e Cam scoppiamo a ridergli in faccia e loro fanno un'espressione perplessa come per chiedersi se stiamo ridendo di loro o per conto nostro, ebbene per tutte e due le ragioni, ma logicamente questo loro non lo sanno. Poco dopo appaiono le mamme col fiatone, penso che abbiano dovuto rincorrere i figli. A giudicare dal loro aspetto avranno sulla quarantina di anni, ma per come sono vestite vorrebbero averne 30 e per com'è messa la loro pelle sembra che ne abbiano 60, quindi non saprei proprio dargli un'età sono dei mostri lobotomizzati che camminano. Le mamme ci lanciano un'occhiataccia, ci guardiamo in faccia e scoppiamo di nuovo a ridere quando Peppa Pig invecchiata dice: «Dovreste vergognarvi di fare certe cose davanti a dei bambini» ha l'aria da so tutto io quando in realtà secondo me non sa nemmeno mangiare da sola.
Cameron torna serio in 0,2 secondi e le risponde: «È uno spazio pubblico signora, e non stavamo facendo nulla di male, non credo di essere meno ricco di lei quindi possiamo stare qui quanto ci pare. Condividere...parola chiave di un posto pubblico, non le pare?»
«Io non credo che fare effusioni in pubblico sia corretto, non davanti a mio figlio.»
Cameron guarda il figlioletto di Peppa Pig invecchiata e replica: «Signora, con tutto il rispetto possibile, credo che lei si ritroverà con un figlio che dovrà pagare per avere del sesso perchè sarà talmente insopportabile che nemmeno una troia lo scoperebbe. Ma questo è solo un dettaglio. Con permesso leviamo le tende, così non daremo un cattivo esempio.» alza le sopracciglia per un secondo e allarga gli angoli della bocca in un sorriso quasi platonico. Io lo seguo a tavolino e insieme, per mano, torniamo all'interno del ristorante. Cameron si ferma di blocco e io vado a sbattergli contro la schiena. Poi sporgo la testa dalla sua spalla per sbirciare che c'è che non va e spalanco la bocca anche io.
Ha giacca e cravatta nere i pantaloni sono blu e la camicia è bianca, non è tanto alto anzi, è più basso di me, anche se non ci vuole molto a essere più bassi di me, sono alta 1,70 e ultimamente la popolazione sta regredendo al metro e sessanta come vent'anni fa.
Anche l'uomo ci vede, quello è il preside, il padre di Cameron. No, non lui, non adesso che stavamo così bene tra di noi. Ok, Cam lo aveva avvisato che non saremmo andati a scuola, ma non so come reagirà, ma soprattutto cosa farà suo padre.
Tra le mille domande e i miei complessi mentali, ora i due si stanno fissando, sono seriamente preoccupata di cosa potrebbero fare.
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Un amore paranormale
RomanceMerel si è trasferita da poco in Italia, il suo primo giorno di scuola le viene affidato un tutor, Cameron. Già dal primo incontro sente un forte legame con lui, capendo che in realtà non è come si mostra agli altri, decide di lascarlo fare con le s...